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tonnoIl Meridione, in generale, la Calabria non può farcela ad uscire da questa ormai atavica condizione, con un’imprenditoria che non ama e non fa cultura, che non apre alla società gli spazi dell’aggregazione civile e professionale: quanti nostri fisici, matematici, chimici, ingegneri, , architetti, informatici, designers, intellettuali, artisti e letterati, ecc. ecc., sono costretti ad emigrare se vogliono fare il loro mestiere ad un buon o massimo livello, ma finanche ad un livello decente? Dalla consapevolezza che questa Regione, priva com’è di personaggi culturalmente, moralmente e politicamente irreprensibili; scaturisce il bisogno, forse , di cominciare a trarre delle conclusioni di progettazione e lotta per il prossimo futuro. Innanzitutto sviluppare un’ attività arbitraria di conflitto sociale senza riproporre l’irrigidimento di vecchie formule cristallizzate. Una lucida capacità non solo teorica in grado di affrontare non solo tutte le contraddizioni sociali, ma superare  la mummificata concezione del “partito” che  la classe lavoratrice si vedeva e si vede ancora costretta a difendere per feticismo statutario o per puro attaccamento inconscio alla vecchia bandiera. Per non cadere nella trappola dell’omologazione bisogna avere la consapevolezza di non essere come gli “altri” e dunque agire con una libertà che non ha nessun rapporto con il diritto costituito. Se si riuscirà a elaborare un “partito” di comuni intenti, vivo, si avrà anche la capacità di inventare nuove forme di libertà con le masse, senza avere il bisogno di consultarsi con gli esperti dei protettori di “animali domestici” che inevitabilmente li ricondurrebbe alla collaborazione di classe (il voto) e rimettendoli al servizio dell’establishment. Rimanendo, così, nel mondo illusorio della propria indipendenza e autonomia, nella religiosa “speranza” che qualcosa cambierà come scriveva e cantava Luigi Tengo: “Quando la sera me ne torno a casa/

Non ho neanche voglia di parlare/Tu non guardarmi con quella tenerezza/Come fossi un bambino/ che ritorna deluso/Si lo so che questa non è certo la vita/Che hai sognato un giorno per noi/

Vedrai, vedrai/ Vedrai che cambierà/Forse non sarà domani/Ma un bel giorno cambierà/…….”

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

giggino

campus tStraordinaria performance dell’Orchestra Filarmonica della Calabria che sabato scorso si è esibita sotto la direzione del maestro Filippo Arlia nel teatro del Campus “Francesco Tonnara”.

Il concerto in questione, patrocinato dall’amministrazione comunale, fa parte del cartellone sinfonico del “Festival del Mediterraneo”, organizzato dal Conservatorio “Tchaikovsky” di Nocera Terinese.

«La Filarmonica – spiega l’assessore al turismo Giovanni Battista Morelli – per la particolare occasione ha portato in sala un doppio repertorio: sinfonico e lirico. In una atmosfera quanto mai calorosa, resa ancora più suggestiva dal numeroso pubblico, sono stati eseguiti il poema sinfonico di George Gershwin “An american in Paris”, l’integrale della Terza Sinfonia di Mendelssohn detta “La Scozzese” e alcune celebri arie d’opera tratte dal repertorio di Verdi (“È strano”), Rossini (“Figaro”), Puccini (“Casta Diva”). Sul palco anche le splendide voci soliste del soprano giapponese Hiroko Morita e del baritono Gabriele Spina».

È stato un concerto magistralmente eseguito che merita di essere approfondito, a partire da “Un americano a Parigi”, composta nel 1928 in occasione di un viaggio di Gershwin a Parigi e in cui l’autore regala un vero e proprio “quadro musicale” della capitale francese degli anni Venti. È una Parigi dalla vita frenetica, spesso raccontata dalla letteratura e dal cinema. L’atmosfera è cosmopolita, mondana e liberale: esplode il jazz, la music hall, il vaudeville, il burlesque, il circo, il Moulin Rouge e i teatri. I caffè e le gallerie attraggono le più grandi personalità dell'arte, della cultura, della musica e dello spettacolo. Gershwin giunge a Parigi nel 1928 e ne rimane impressionato e ispirato. La osserva con gli occhi di un artista e restituisce un quadro di vita di quei ruggenti anni folli. Non meno interessante è stata l’esibizione della “Scozzese” di Mendelssohn, altro quadro musicale in cui il compositore, dopo un viaggio in Scozia, traduce nella partitura alcune delle sue più nitide impressioni: i paesaggi nordici e nebbiosi, i vecchi castelli, i laghi e la vena malinconica che ad essi si accompagna.

«La Filarmonica della Calabria – conclude Morelli – con grande enfasi, veemenza e forza ha saputo interpretare questo suggestivo e impegnativo repertorio, espressione della più raffinata arte della musica. Ma la programmazione del Campus e del “Marzo Amanteano” prosegue senza sosta. Domenica 22 è di scena il teatro. Sul palco saliranno i protagonisti della commedia “Il padrone”: una particolarissima rappresentazione tratta dall’”Avaro” di Moliere e realizzata dalla compagnia “Teatro stabile Bolivar” di Napoli, diretta da Rosario Giglio. L’appuntamento in questione è inserito nel cartellone “Teatrando 2015”, organizzato dall’associazione teatrale “Il volo delle comete”. Ma non finisce qui. Sabato 28 marzo, a partire dalle ore 21, sarà la grande musica d’autore italiana ad affascinare il pubblico del Campus, con il concerto live di Amedeo Minghi, uno dei più apprezzati cantautori del panorama musicale italiano. Amantea non si ferma mai. Con perseveranza abbiamo strutturato un programma di eventi che unisce estate ed inverno in un unicum temporale denso di emozioni da vivere tutti insieme».

Comunicato stampa comune di Amantea

romaIn questo fine settimana la città di Amantea contenderà al comune di Bienno il passaggio del turno per proseguire l’avventura televisiva primo cittadino l’intero iter organizzativo, è giunto il momento di tracciare un bilancio, non analizzando soltanto l’aspetto legato ai numeri e alla partecipazione, ma sottolineando soprattutto l’importanza del fattore umano che in questi due ultimi mesi ha stimolato idee e decisioni.

«È stato – sottolinea la Osso di Mezzogiorno in famiglia. Per il delegato del sindaco alla comunicazione Giusi Osso, che ha seguito per conto del

– un percorso complesso e affascinante. Sono entrata in contatto con tutte le realtà positive che Amantea e Campora San Giovanni sono in grado di offrire ed a prescindere dal risultato finale che otterremo sento di rivolgere un abbraccio ideale a tutti i coloro che hanno preso parte a questa fantastica avventura. Il sorriso e la gioia dei ragazzi che hanno effettuato i giochi in piazza hanno riscaldato il cuore anche degli scettici, di chi non credeva alle conseguenze positive di questa partecipazione. Amantea e Campora San Giovanni hanno dialogato per un unico grande obiettivo: offrire l’eccellenza del territorio, dal punto di vista artistico, gastronomico, storico e monumentale. Ognuno si è messo a disposizione dell’altro, senza pretendere nulla in cambio ed offrendo se stesso. Questa è la vittoria di una città, della gente, di chi è nato e cresciuto in questa terra che forse non dimostriamo di amare abbastanza, ma che questa volta abbiamo sentito come nostra. Stiamo vicino ai nostri ragazzi in questo fine settimana mettendoci il cuore come abbiamo sempre fatto. Vorrei ringraziare il sindaco Monica Sabatino per l’opportunità che mi ha dato e gli assessori e consiglieri che non si sono tirati indietro, condividendo un percorso di gioia e di speranza».

Sono quattro complessivamente i team impegnati sui vari fronti. Il gruppo che si è occupato di allestire il tavolo con le prelibatezze enogastronomiche del territorio è stato composto da Giovanna Palmieri, Pino Dolce, Gianfranco Petrungaro, Massimo De Simone, Luca Suriano, Annunziato Lindia, Enzo Chiappetta, Angelo Torchia, Luca Mazzotta, Giancarlo Suriano, Fiore Gagliardi, Domenico Forte, Davide Marano, David Viola e Santo Calisto. Questi, invece, i nomi dei ragazzi che hanno partecipato ai giochi in piazza: Asia Pati, Federica Naccarato, Marco Pascali, Antonio Reda, Domenico Bernardo, Francesco Pascuzzi e Simona Rametta; mentre dallo studio di Roma gareggeranno Franca Dora Mannarino, Maria Emanuela Sicoli, Martina Ganci, Francesca Motolese, Giovanna Vilardo, Paolo Marano, Enrico Perri, Andrea Catellino e Salvatore Morelli. Ma non finisce qui. Nella messa in onda di sabato e domenica ci saranno anche le prove artistiche: una di ballo e una di canto che dovranno essere televotate dal pubblico di casa. La prima si terrà nella puntata di sabato, la seconda in quella di domenica. La prova di ballo, che consiste nell’esecuzione di un valzer lento, sarà disputata dalla coppia composta da Alessandro Bosco e Laura Nolan. Quella di canto, invece, sarà affidata alla voce di Rocco Suriano che si cimenterà con un brano della tradizione sanremese. «Nel momento in cui i conduttori del programma apriranno il televoto – conclude la Osso – è necessario il supporto di tutti noi. È possibile votare seguendo due diverse modalità: chiamando da rete fissa all’894433 e digitando sulla tastiera il numero 2; oppure inviando un sms al numero 4784784 indicando sempre il numero 2».

Pubblicato in Primo Piano

temesaContinuano gli appuntamenti del cartellone sinfonico del Festival del Mediterraneo, la stagione concertistica organizzata su scala regionale dal Conservatorio di musica Tchaikovsky. Sabato 14 marzo alle ore 19, presso il teatro del Campus “Francesco Tonnara” di Amantea, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Amantea, l’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretta dal maestro Filippo Arlia porterà in sala un programma più che interessante.

Attesa è infatti, accanto ad arie d’opera di Verdi, Rossini e Puccini, l’esecuzione di due capolavori della musica di eccellenza, quali “An american in Paris” del celebre compositore americano George Gershwin e la Terza sinfonia del compositore di primo Ottocento Felix Mendelssohn. Perle di rara esecuzione, capolavori celebri per la monumentalità della compagine orchestrale eseguiti integralmente dalla Filarmonica.

Per gli amanti della musica, il 14 marzo alle ore 19 si aprono dunque le porte del teatro. La cittadinanza è invitata a partecipare.

In Calabria il servizio sarà attivo a breve in 21 uffici

I cittadini potranno accedere alla rete internet con pc, smartphone o tablet

Un Paese più digitale ma anche più moderno e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione: è l’obiettivo principale del Piano strategico Poste 2020, che prevede il lancio del nuovo servizio WiFi gratuito, facile e sicuro negli uffici postali.

Accedere alla rete dagli Uffici Postali sarà semplice e a portata di click: basterà infatti registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l’accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare in internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.

In Calabria, a partire dal 30 giugno, il collegamento alla rete internet per tutti i cittadini sarà attivo in 7 uffici postali: Reggio Calabria Centro, Locri, Catanzaro Centro, Lamezia Terme, Cosenza via Veneto, Roges, Crotone Paternostro. Il servizio sarà esteso a breve ad altri 14 grandi uffici.

“Il progetto WiFi – dice l’AD di Poste Italiane, Francesco Caio – rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni nel Piano Strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un’Italia più digitale e stiamo lavorando per rendere migliore la vita delle persone, includendo tutti, e con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, per aiutare il Paese nel passaggio dall’economia tradizionale a quella digitale”.

“Si tratta – conclude Caio - di un altro passo nello sviluppo di prodotti e servizi semplici e sicuri per le persone, le imprese e la Pubblica amministrazione previste nel Piano Poste 2020 che, con investimenti per oltre 3 miliardi di euro, punta a fare di Poste Italiane l’azienda leader del processo di cambiamento e di avanzamento economico e sociale del Paese, permettendo a tutti di cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal digitale”.

Pubblicato in Calabria

Einstein ebbe a dire:”Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’umanità non resterebbero che quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente piante, niente alberi, niente esseri umani”.

 

Un pericolo da non sottovalutare.

Senza le api ad impollinare i fiori le piante non darebbero frutti e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe in pericolo, visto che buona parte del cibo che consumiamo dipende, direttamente o indirettamente, dall’opera di impollinazione.

Oddio, ci resterebbero solo gli OGM.

Perché richiamiamo questa frase? Semplice .Da settembre scorso in Calabria( e da meno in Sicilia), sono stati rilevati in alcuni alveari esemplari di Aethina tumida. E’ un altro prezioso effetto del Porto di Gioia Tauro! Il coleottero, infatti, è stato individuato il 5 settembre 2014 nell'area di Gioia Tauro!

Un altro maledetto coleottero originario dell’Africa come il Punteruolo rosso che ha ormai distrutto quasi tutto il patrimonio di palme canariensis!

L’Aethina si insedia nell’alveare e vi deposita le uova.

Quando le larve si schiudono si nutrono di miele, polline e larve di api.

Non solo viene alterata la qualità del miele ma ne viene anche ridotta la produzione.

La regione Calabria ha chiesto aiuto al ministero che ha suggerito di bruciare gli alveari!

E così il presidente della giunta regionale ha emanato il decreto numero 94 del 19 settembre 2014, con il quale ha prescritto una serie di misure per controllare gli allevamenti apistici.

La prima prevede che in caso di rilevamento dell'Aethina Tumida si proceda alla distruzione non solo dell'arnia interessata a tale presenza, ma dell'intero apiario.

La seconda limita la capacità di movimentazione degli apicoltori e di conseguenza la loro attività.

Il provvedimento regionale è stato impugnato dagli apicoltori al Tar calabrese il quale, rilevata la drasticità della misura adottata dall'amministrazione regionale ha chiesto approfondimenti a sostegno di essa al ministero della Salute.

La causa è stata così rinviata al 19 febbraio 2015.

In sostanza disponendo di fatto come unica misura eradicativa la bruciatura degli apiari in cui venga rinvenuto il parassita il danno economico causato dai roghi di alveari ha ampiamente superato quello che il coleottero avrebbe mai potuto causare.

Ecco la politica.

Invece di distruggere il parassita si distrugge ciò che si vuole proteggere :le api.

In alcuni dove il coleottero è presente da tempo (Usa, Sud Africa, Australia, Costarica, Canada) il fenomeno è tenuto sotto controllo dagli apicoltori.

Va infine ricordato che il settore apiario calabrese vanta 80mila gli alveari gestiti da 450 Aziende che danno lavoro a 1200 persone

Pubblicato in Mondo

La Calabria continua a frenare. Altro che ripresa!

Secondo lo studio "Senza lavoro" di Unindustria Calabria curato da Rosanna Nisticò, docente di Politica economica all'Università della Calabria, dal 2004 al 2013 in Calabria sono stati persi 93mila i posti di lavoro

Gli occupati sono ridotti del 14% in 10 anni.

 

Nel solo 2013 si sono persi 39mila occupati pari al -7%.

 

Una variazione cinque volte più grande di quella registrata al Centro (-1,5%), sette volte quella del Nord (-1%) e tre volte e mezzo quella registrata a livello nazionale (-2%).

Per questo all'inizio del 2014 è stato registrato il picco negativo dei livelli occupazionali, il più basso dell'ultimo decennio, sul territorio nazionale (22,2 milioni) e calabrese (507mila).

Nel primo trimestre 2014 il tasso di disoccupazione in Italia è al 12%, ovvero una persona ogni otto che si presentano sul mercato del lavoro non trova occupazione, mentre nel Mezzogiorno è uno su cinque che non ha lavoro (20%) e in Calabria è uno ogni quattro (25%).

La conferma nel continuo incremento delle ore concesse di Cassa integrazione guadagni straordinaria. Nel 2013 la richiesta è stata di 4,5 volte maggiore di quella relativa al 2008.

L'intensità della caduta dei livelli occupazionali in Calabria, è stata particolarmente rilevante per l'industria, sia relativamente alla componente manifatturiera (-14,5%) che a quella delle costruzioni (-12%).

In calo risulta anche la domanda estera dei prodotti calabresi con un calo pari a -12,8%, in controtendenza rispetto al dato nazionale trainato quasi esclusivamente dal Nord.

Secondo il report di Unindustria, la ripresa per la regione è lontana.

Ma c’è il gigante. Quello che interviene per salvare le persone ed i paesi dalle calamità, dai gravi pericoli

Ed allora invochiamo quello!

E gli chiediamo di assumere tutti i disoccupati, cominciando da quelli che per mille euro lavorano nel nord Italia ed in Europa, pagandone più di 500 di casa

Tanto nella sanità , nella Giustizia, nei trasporti, nelle segreterie politiche e nella regione ci sono tantissimi posti vuoti o posti da creare e riempire.

Per non parlare dell’edilizia , della pesca, dell’agricoltura , del commercio ,dove, per risparmiare e creare disoccupati, impieghiamo romeni, tunisini e profughi di ogni dove.

Pubblicato in Calabria

chiuso-per-fallimento 1-crisi-negoziIn Calabria e nella Provincia di Cosenza il maggior numero di senza lavoro

 

La crisi economica è l’ultimo calo del PIL, che è stato dell’1,9%  su base nazionale, ma del 4%  nel Mezzogiorno trascina ancora più in basso i dati del Mezzogiorno d'Italia, e come accade ormai da decenni, la Calabria si conferma una delle peggiori regioni per occupazione e per peso della crisi economica, in un contesto sempre più difficile, perché da sempre avvezza all'inoccupazione ed alla ristrettezza economica.

Gli ultimi dati infatti, non lasciano scampo ad interpretazioni: se nel sud-Italia il livello di disoccupazione è al 19,6%, nella regione Calabrese la percentuale di senza lavoro, arriva addirittura al 20,6%, percentuale che si traduce in 143.000 persone, di cui poco meno della metà sono donne, ma non c’è speranza neanche per i laureati, il 14,2% del totale.

Ma allora è vero, come affermano alcune note voci economiche italiane che  il Meridione si avvia verso una nuova e più grave crisi?
Perchè le cose non cambiano, se prendiamo in considerazione il numero degli occupati, anche in questo caso infatti, la Calabria (terzultima su scala nazionale) preceduta da altre due regioni meridionali come Campania e Sicilia, presenta un tasso occupazionale pari al 41%.

Mentre se analizziamo nello specifico le province calabresi, vedremo che in quella di Catanzaro è presente il maggior numero di occupati, il 43,7% mentre quella con il numero più alto di disoccupati, è Cosenza dove 58.000 persone non hanno un impiego.

Pubblicato in Cosenza

I saldi era stabilito che iniziassero il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, cioè lunedì 5 gennaio 2015

 

Invece la recente Conferenza delle Regioni e Province autonome ha approvato la proposta di anticipare i saldi invernali al 3 gennaio 2015.

Praticamente tranne la Basilicata e la Campania dove le svendite molto più logicamente cominciano il 2 gennaio in tutte le altre i saldi cominciano il 3 gennaio.

Proviamo ad immaginare la fila davanti i negozi il 2 gennaio 2015 per comprare prima che inizino le svendite!

Da noi la notizia viene data dai giornali ma ovviamente in “calabrese”

Leggiamo, infatti, che “ Il dirigente generale del dipartimento regionale Attività Produttive, Pasquale Monea ha deciso di anticipare di due giorni l'appuntamento con le tradizionali vendite al ribasso, per far coincidere la data d'inizio con il primo sabato del mese”.

Praticamente come se fosse stata una sua scelta!

Da ridere ! Come tanto altro (se non tutto) del resto.

Non solo ma leggiamo che si tratta di una misura adottata con l'obiettivo di rilanciare i consumi e contrastare il perdurare della crisi economica.

Ecco come in Calabria ci fanno iniziare il 2015 sorridendo!

Ormai sembra inutile aprire nei giorni nei quali non c’è la svendita.

E non basta ci sentiamo obbligati a sorridere anche quando leggiamo la perorazione della Confartigianato Calabria la quale dice :” "In questo periodo di crisi forse bisogna creare una maggiore sinergia tra imprenditori e consumatori, i primi devono operare nel massimo della correttezza, i secondi devono cercare di spendere nel limite del possibile senza strafare. Confartigianato Calabria, tramite le strutture provinciali, ha invitato i propri associati e non solo ad essere correttissimi nelle proposte per non alimentare un clima di sfiducia".

Manca solo il jobs svendite a cali crescenti!.

Tanto per ridere aggiungiamo noi “ Ci raccomandiamo di non vendere a credito!”.

Pubblicato in Calabria

Solo 41 comuni sono morosi verso la regione per il mancato saldo del costo regionale del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l'annualità 2013.

 

41 su 409. Grosso modo il 10%. È un fatto fortemente positivo. Vuol dire che il 90 % costituito sia dai grandi che dai piccoli comuni sono rispettosi dei debiti che hanno verso l’ente regione, il che lascia ben sperare per il grave problema dei rifiuti in Calabria

Nessun salasso, quindi, almeno al momento, ma una semplice pretesa, avanzata peraltro con un anno di ritardo rispetto a comuni quantomeno “disattenti”.

Si tratta di ritardi inaccettabili ed ingiustificabili che sono frutto di scelte politiche che privilegiano altre spese che non quelle del pagamento del costo dei rifiuti

Può anche essere probabile che i comuni non effettuino la raccolta porta a porta e quindi conferiscano quantità notevoli di indifferenziata e si assoggettino ad alti costi di conferimento

O, come avviene in tantissimi comuni calabresi, si tratti di comuni con una altissima ed inaccettabile evasione contributiva , evasione verso la quale non si effettua, sempre per scelte politiche, una dovuta ed opportuna lotta.

Nessun salasso, allora, ma un richiamo alle proprie responsabilità, un richiamo dovuto ed obbligatorio.

Ed anche la osservazione della lista dei comuni non ci sembra che debba essere fatta mettendo in primis i debiti maggiori, quanto, semmai, i debiti maggiori per abitante

Non ci sembra corretto richiamare il debito di Bovalino pari a 325.196,17 euro, che diviso per 9.926 abitanti determina un debito di 33 euro cadauno

E tantomeno portare al secondo posto il comune di Strongoli che ha un debito pari a 305mila euro ma che diviso 6486 abitanti per ma che per di 47 euro cadauno.

Ed ancora peggio è portare Palmi in terza posizione atteso che deve alla Regione 264.795 euro quando diviso per i 19 mila abitanti circa determina un debito di soli 14 euro cadauno.

Piuttosto occorrerebbe ricordare che il record appartiene a comuni come Acquappesa che ha un debito di 109.144 come ente ma un debito individuale oltre 58 euro cadauno.

Come si nota si tratta di somme irrisorie a fronte di tariffe Tarsu abbondantemente compensative del costo dei servizi

Ed occorre anche tenere conto che alcuni comuni hanno un altissimo patrimonio di seconde case che sono occupate per uno-due mesi all’anno e che pagano tariffe altissime così che diventa assurdo che ritardino i pagamenti verso la regione

Se mai si impone in questi casi un deciso intervento della Corte dei Conti

Pubblicato in Calabria
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