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Eugenio Guarascio presidente di Ecologia Oggi scende in politica

Eugenio Guarascio titolare della società Ecologia Oggi e patron del Cosenza Calcio scende in politica.

E lo fa per la propria città di Lamezia terme le cui elezioni lametine sono state fissate per il prossimo 10 novembre.

Della coalizione che ha deciso di candidare Eugenio Guarascio alla carica di primo cittadino del Comune di Lamezia Terme fanno parte:

 

 

- il PD (che ieri ha partecipato ad una riunione con i dirigenti Giovanni Puccio, Gianluca Cuda e Antonio Sirianni),

- il Polo Civico,

-Lamezia Viva (Milena Liotta) e

-Grandinetti per Lamezia (Francesco Grandinetti).

Solo ieri l’altro aveva dichiarato che"Su sollecitazione di molti esponenti della società civile di Lamezia Terme, del mondo imprenditoriale, così come di quello cattolico, di pezzi importanti della città, ho deciso di verificare se esistono le condizioni per una mia candidatura a Sindaco per la coalizione di centrosinistra".

E poi aveva proseguito affermando: "Sono davvero colpito ed onorato per l’attenzione che in queste ore viene rivolta alla mia persona.

Non è più tempo che ci si nasconda o si deleghi ogni scelta, né è tempo di posizioni che puntano alla singola rappresentazione, che non aiutano certo il formarsi di un vasto e partecipato movimento che sia in grado di sconfiggere forze e partiti che hanno portato Lamezia allo stato in cui oggi versa”.

Ed aveva concluso dichiarando "Non è neanche il momento di puntare ad una conta singola ma a lavorare tutti uniti affinchè si possa ridare alla città un governo adeguato, un’immagine confacente alle sue tante potenzialità in tutti i campi.

Per questo progetto alto e condiviso io ci sono e correrò come candidato civico, senza più spazio a personalismi ma a progetti condivisi alti e forti". 

Pubblicato in Basso Tirreno

Dunque, è ormai tutto  deciso. Senza se; senza ma; senza rinvii ulteriori.

Confermato lo scioglimento del Consiglio comunale, che di fatto apre nuove piste di inquietudine, di  dibattiti, di animati comizi elettorali..

Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso relativo allo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme.

 

 

 

 

Attraverso 37 pagine,  è stato quindi reso noto il perché si è pervenuti a questa drastica situazione; in sintesi, l’influenza della ‘ndrangheta asfissiante,  soprattutto sulla gestione degli appalti  pubblici maldestramente manovrati, con il consequenziale scopo di favorire la mafia; tutto questo, esposto in rapida sintesi, come in ogni futura azione politico e amministrativa, che risulterà dall’esito delle prossime elezioni, dovrà recidere qualsiasi rapporto, qualsiasi compromesso con il potere mafioso, senza scendere a patti con esso per convenienza o connivenza o mero timore, se vorrà essere autenticamente rispettosa del principio democratico, che anima la Costituzione”.

Riprendendo altro spunto  esplicativo, i magistrati rilevano come“ l’insieme di questi elementi, la cui pregnanza e univocità appare difficilmente contestabile, dimostra l’esistenza di  una fittissima rete di intrecci, legami, cointeressenze tra i vertici politici del Comune, che essi appartengano alla maggioranza o alla minoranza, e una irrimediabile compromissione del governo locale con soggetti e logiche di stampo criminale mafioso, considerata persino  la cointestazione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa ad alcuni degli amministratori locali”.

Cosa accadrà ora?

Ripercorrendo e sintetizzando quanto da noi evidenziato nei precedenti servizi specifici,  dopo che è stato dunque confermato lo scioglimento del Consiglio comunale, si farà ritorno al responso sovrano alle urne, dopo due pesanti anni di commissariamento.

Data del termine stabilito: 10 novembre prossimo; ma già la prossima tappa in agenda sarà il 12 di ottobre quando scadrà il termine utile per la presentazione delle liste e, quindi, il via libera – come già da oggi avvenuto –  alla convocazione dei comizi elettorali.

A questo punto entriamo nelle logiche … non logiche dei partiti o delle associazioni ìn lizza tra di loro, con tutto quell’apparato di candidati e di “apparentaggi” voluti e dovuti per sfamare la voglia di cambiare ( speriamo) per sempre il corso della politica.

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Si era introdotto furtivamente all’interno di un ex Istituto scolastico in disuso.

Dopo aver scavalcato la recinzione stava facendo man bassa di fili elettrici.

Lo hanno sorpreso gli Agenti della Polizia di Stato che lo hanno arrestato.

I cittadini, accortisi che un soggetto si era introdotto furtivamente nell’edificio, hanno informato la Sala Operativa del Commissariato di Polizia di Stato di Lamezia Terme.

In pochi minuti sul posto sono giunti i poliziotti della Volante che nel seminterrato hanno colto in flagranza di reato l’uomo intento a sradicare i fili elettrici dalle varie canaline.

Alla vista degli Agenti il 30enne si è dato precipitosamente alla fuga scagliando loro contro un groviglio di fili che aveva già prelevato.

Prontamente bloccato ha opposto resistenza dimenandosi e scalciando, ma per lui sono scattate le manette.

Durante la perquisizione personale, oltre al documento di identità, è stato rinvenuto il provvedimento precettivo di Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Lamezia Terme, emesso nel gennaio di quest’anno.

Il materiale elettrico che era stato asportato dall’uomo è stato sequestrato.

Condotto negli Uffici del Commissariato, l’uomo B.D., 30enne lametino, è stato arrestato per i reati di furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale e, su disposizione del P.M. di turno, posto ai domiciliari.

Nell’udienza con rito direttissimo, il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Lamezia Terme - Dalle prime luci dell'alba i Carabinieri di Catanzaro e di Lamezia Terme sono impegnati in un’operazione contro la 'ndrangheta della piana lametina.

Gli uomini dell'Arma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 persone, tra affiliati e contigui della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri,

 

 

gruppo criminale operante nel traffico di stupefacenti nonché già responsabile, tra l'altro, di una aggressiva e violenta attività estorsiva nei confronti di commercianti e imprenditori di Lamezia Terme.

Il provvedimento cautelare é stato emesso su richiesta della Procura del capoluogo calabrese, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri.

I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà oggi 13 settembre alle 11 presso la Procura di Catanzaro.

Dall'operazione Crisalide nel 2017 allo scioglimento del consiglio comunale

Nel maggio del 2017 i carabinieri avevano dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 52 persone ritenute affiliate alla cosca 'ndranghetista "Cerra – Torcasio - Gualtieri". Associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina.

Questi i reati contestati nell'operazione, denominata "Crisalide" che aveva permesso di documentare l’operatività della cosca dedita ad un controllo asfissiante del territorio mediante attività estorsive e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Lo scorso anno la Procura distrettuale aveva infatti chiuso le indagini per 64 persone, tra le quali c’erano anche i nomi degli ex consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino, nonché il padre di quest’ultimo, Giovanni.

Processo, in abbreviato che si concluse con 43 condanne e nove assoluzioni. Il processo con rito ordinario è ancora in corso a Lamezia.

Per i giudici di Catanzaro non ha retto l’ipotesi di concorso esterno che la Dda aveva contestato all’ex consigliere Ruberto e a Giovanni Paladino, padre di Giuseppe, ex presidente del Consiglio comunale (a processo con rito ordinario).

I due, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” (per entrambi il pm aveva invece chiesto 8 anni e 8 mesi).

Proprio il loro coinvolgimento nell’inchiesta aveva portato la Prefettura di Catanzaro a inviare la commissione d’accesso al Comune lametino la cui relazione finale aveva poi portato allo scioglimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Mascaro.

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Lamezia T. La Polizia di Stato di Lamezia Terme ha tratto in arresto E. T. A., di 34 anni, di origini marocchine, ma residente in Lamezia Terme, con l'accusa di avere rapinato una donna.

I fatti risalgono allo scorso 13 agosto, quando una Volante del Commissariato di Lamezia era intervenuta dopo la segnalazione di un’aggressione ai danni di una donna.

 

 

 

 

Le indagini hanno permesso di accertare che la vittima, anche lei di origini marocchine ma residente a Lamezia Terme, dopo aver effettuato un prelievo di euro 150 ad uno sportello Bancomat, nel rientrare a casa a piedi, era stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto che l’aveva spintonata facendola cadere a terra e contestualmente l’aveva rapinata della borsa che conteneva la somma totale di 180 euro.

La donna, inseguita dal rapinatore, si era rifugiata nell’abitazione di un connazionale dove il rapinatore l’aveva raggiunta, picchiata e minacciata con un coltello, ma il proprietario dell’abitazione in cui la donna si era rifugiata era riuscito a disarmarlo costringendolo alla fuga.

Le indagini hanno permesso di identificare il rapinatore, trovandolo in possesso di una parte della somma rapinata.

All'uomo è stata, quindi, notificata una ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Lamezia Terme per i reati di rapina, lesioni personali e violenza privata, con le indagini che sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Marta Agostini.

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Una storia orrenda quella che arriva da Lamezia dove un uomo di 40 anni è stato arrestato per abusi sessuali su una bambina

Un quarantenne di Lamezia Terme è stato arrestato e posto ai domiciliari per aver abusato di una bambina di soli 10 anni.

 

 

L’uomo avrebbe approfittato dell’amicizia con la famiglia della vittima.

Arrestato dai Carabinieri è accusato di atti sessuali con minorenne.

Il quarantenne avrebbe colto al volo un momento in cui la piccola vittima, durante una festa in famiglia, si trovava momentaneamente sola, e dopo averla circuita, con un pretesto, l’avrebbe portata in un luogo più appartato, nel retro di un ristorante dove si trovavano.

Poi avrebbe iniziato a palpeggiarla senza che la ragazzina, impaurita, potesse in alcun modo reagire.

A fermarlo solo l’arrivo, casuale e provvidenziale, di un’altra persona che si è trovata davanti l’uomo immobile mentre la piccola è scappata in lacrime ma ha avuto il coraggio di raccontare tutto ai Carabinieri.

Oggi il quarantenne, a seguito di richiesta avanzata dalla Procura di Lamezia Terme, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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Con inizio dalle ore 04.00 di questa mattina i baschi verdi del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare di cui 2 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora.

Contestualmente sono state eseguite 10 perquisizioni locali e domiciliari nei confronti di 10 soggetti residenti nei comuni di Lamezia Terme, Martirano Lombardo e Curinga per i reati di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine e’ iniziata a settembre 2018, a seguito di un ingente sequestro di sostanze stupefacenti effettuato nei confronti del principale indagato V.A. (alias Angeluzzu di anni 37) che deteneva ai fini di spaccio, 160 dosi di cocaina e alcune dosi di marijuana.

Nel prosieguo delle attivita’ investigative sono stati individuati altri soggetti che collaboravano con il V.A., sia per l’approvvigionamento delle sostanze sia per la consegna delle stesse ai tossicodipendenti del lametino.

Inoltre, monitorando uno dei principali collaboratori del v.a., e’ stato scoperto un altro gruppo di pregiudicati che smerciava droga nel comprensorio di Curinga, servendosi di un negozio di frutta, ove l’eroina veniva spesso occultata tra i pomodorini datterini o tra le cipolle rosse.

Le risultanze investigative acquisite, le attivita’ di osservazione e pedinamento, i numerosi riscontri dell’attivita’ di spaccio e relativi sequestri di sostanze stupefacenti, hanno consentito alla magistratura inquirente di ritenere provata la sussistenza della colpevolezza degli indagati, anche in considerazione delle condotte di alcuni di loro, che in maniera continuativa e per un lungo periodo di tempo e nonostante i puntuali sequestri operati a carico dei tossicodipendenti che rifornivano, continuavano imperterriti a perpetrare l’attivita’ criminosa.

All’esito dell’attivita’ di polizia giudiziaria, i militari  identificavano chiaramente i ruoli dei vari personaggi, che hanno movimentato i quantitativi di sostanza stupefacente, nonché i relativi corrispettivi in denaro e deferivano gli indagati alla procura della repubblica di Lamezia Terme, che sulla base delle risultanze investigative richiedeva al giudice per le indagini preliminari un’ordinanza applicativa della misura cautelare nei confronti di 7 soggetti:

  1. Villella Angelo (di anni 39), in carcere; di Lamezia Terme
  2. Franceschi Angela (di anni 34), ai domiciliari; di Lamezia Terme
  3. Holzhausen Hans George (di anni 24), ai domiciliari; di Lamezia Terme
  4. Mazzotta Antonio (di anni 22), ai domiciliari; di Curinga
  5. Mazzotta Domenico (di anni 25), in carcere; di Curinga
  6. Sonetto Vincenzo (di anni 43), ai domiciliari; di Curinga
  7. Gugliotta Giuseppe (di anni 29), obbligo di dimora; di Curinga

Lamezia Terme. Marocchino violenta ripetutamente la moglie per poi cacciarla fuori casa, al freddo, insieme alla figlia di soli 11 mesi.

E’ accaduto a Lamezia, la scorsa notte, quando il personale del commissariato di Polizia, dopo aver ricevuto richiesta di

 

soccorso, è intervenuto nei pressi di piazza Mazzini, dove hanno trovato una donna sotto una tettoia del supermercato, sotto la quale si era riparata con in braccio la bimba piccola.

Dopo aver ricostruito i fatti, la Polizia ha arrestato B.B., 32 anni, di origine marocchina ma residente a Lamezia, nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia.

La giovane, anche lei di origine marocchina, ha riferito loro di essere stata aggredita dal marito il quale le aveva lanciato addosso un bicchiere che l’aveva colpita alla testa, l’aveva  afferrata dal collo e dopo averla colpita ripetutamente con pugni alla testa, le aveva rotto il telefono per impedirle di chiamare la Polizia.

L’aveva mandata, poi, con in braccio la bambina, fuori casa con la forza, incurante persino della tenera età della figlia e della bassissima temperatura della notte.

La donna e la bambina sono state soccorse richiedendo l’intervento di un’ambulanza e trasportate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme.

I Poliziotti hanno effettuato un sopralluogo all'interno dell'abitazione e tra le altre cose hanno notato che l’uomo stava tranquillamente dormendo a letto e che all'interno della stanza da letto aleggiava un forte odore di alcool.

Applicando il Protocollo Operativo EVA, predisposto dalla Polizia di Stato a tutela delle vittime di violenze familiari, la donna e la bambina sono state messe in sicurezza e l’uomo tratto in arresto.

Infatti i Poliziotti avevano accertato che la donna aveva più volte denunciato i comportamenti violenti dell’uomo in ambito familiare, il quale, spesso sotto l’effetto di bevande alcoliche, aveva già sottoposto la moglie a soprusi e atti vessatori e violenti, minacciandola di morte con una mannaia ed in passato rompendole con un pugno il setto nasale.

Tale allarmante situazione, emersa dalle indagini immediatamente avviate, ha determinato l’arresto dell’uomo, che su disposizione del Sost. Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, dottoressa Marta Agostini, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Commissariato di Lamezia Terme in attesa del rito direttissimo.(dalweb)

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Lamezia Terme – Sono 11 gli indagati per l’occupazione del teatro Grandinetti avvenuta lo scorso 7 giugno e tra loro sarebbero rimasti coinvolti anche tre ex consiglieri comunali dell’ amministrazione Mascaro.

 

 

Il teatro infatti, proprio in quella giornata, fu occupato anche se risultava chiuso.

Tante dopo il commissariamento le manifestazioni di protesta e gli incontri sul sipario calato per inagibilità che coinvolse in particolare le associazioni di danza, preoccupate per un possibile mancato svolgimento dei saggi di fine anno.

Quel 7 giugno infatti, ex consiglieri, cittadini e associazioni si incontrarono dentro e fuori il teatro per chiedere una celere soluzione che potesse consentirne l’apertura, tra cartelloni di protesta scritti dalle scuole fino all’occupazione notturna dello stabile.

Ad 11 persone sono stati così recapitati undici avvisi di conclusioni indagini preliminari.

Tra gli indagati ex consiglieri comunali ed alcuni legali rappresentanti delle associazioni sportive dilettantistiche della città.

Secondo gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, Sostituto Procuratore dottoressa Giulia Maria Scavello, ‘gli undici indagati risponderebbero a vario titolo di porto d’armi ed oggetti atti ad offendere, danneggiamento aggravato, invasione arbitraria di un luogo pubblico e per l’aver promosso una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico senza darne preavviso all’autorità di P.S.

Negli undici avvisi di conclusioni indagini risultano indagati: Tonino Sirianni, Federico Grandinetti, Gennaro Domenico Gianturco, Francesco Ruberto, Sergio Servidone, Rosy Pagnotta, Vincenzo Popello, Massimo Cristiano, Pasquale Valentino, Michele Torcasio, Aldo Gramuglia.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Armando Chirumbolo, Michele Cerminara e Fabrizio Falvo.

L’Avvocato Armando Chirumbolo, nell’interesse dei suoi assistiti, ha depositato memorie difensive con le quali gli indagati contestano ogni addebito a loro carico ed ha richiesto per gli stessi interrogatorio di garanzia.

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Lamezia Terme - E' stato trovato in casa con cocaina e marijuana nascosti in una credenza e sotto i cuscini del divano.

Per questo motivo gli agenti del Commissariato di Lamezia Terme hanno arrestato S.G., 33 anni, per detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli Agenti di Polizia, nel corso dei servizi di prevenzione e repressione di reati in materia di stupefacenti, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, hanno deciso di effettuare una perquisizione personale nei suoi confronti, estesa anche all’auto e ad un’abitazione nella sua disponibilità, con l’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato di Vibo Valentia.

Il cane antidroga “Floyd” ha trovato in una credenza e sotto i cuscini del divano del soggiorno 19,4 gr. di cocaina già divisa in 20 involucri, pronta per la vendita, e gr. 11,6 di marijuana.

S.G., che è risultato avere già precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti dopo essere stato foto segnalato, è stato tratto in arresto e accompagnato presso la Casa Circondariale, cosi come è stato disposto dal Sost. Proc. della Repubblica di Lamezia Terme, Emanuela Costa, che, avvisata dal Commissariato, ha immediatamente diretto le indagini.

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