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“Sono Sereno” dichiara l'ex presidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico dopo aver ricevuto il rinvio a giudizio da parte del gup Caterina Catalano del tribunale di Reggio Calabria in conseguenza dell'inchiesta riguardante l'attestazione di falsi requisiti per le nomine all'interno del Cda dell’Arpacal.

 

“Sono Sereno, perché la documentazione è stata prima verificata dall'Ufficio di Presidenza, che ha dato l'ok, e quindi il consiglio regionale mi ha delegato a procedere con le nomine» continua Talarico. Una sorta di “avallo” che lo depenalizza quasi che fosse un parere.

«Sono sereno per la trasparenza e la correttezza del mio operato e allo stesso modo fiducioso nel lavoro della magistratura convinto che nella fase dibattimentale sarà dimostrata la mia estraneità ai fatti contestati».

La prima udienza è fissata per il prossimo 3 marzo presso il tribunale di Reggio Calabria.

La vicenda risale alle nomina del consiglio di Amministrazione dell’Arpacal la società regionale che gestisce l'ambiente calabrese.

Gli interessati avevano presentato il proprio curriculum agli uffici amministrativi della Regione ed il curriculum era alla base della stessa nomina .

Nelle mire della procura erano finiti anche il presidente dell'Arpacal, Marisa Fagà, Mario Russo, esponente del consiglio di amministrazione, e due funzionari regionali, Giovanni Fedele e Luigi Multari, tutti accusati a vario titolo di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. 

In particolare, agli amministratori dell'Agenzia regionale viene contestato di avere falsamente attestato nelle richieste inoltrate, di possedere esperienza tecnico-scientifica in materia ambientale (come veniva richiesto dall'Arpacal) e di aver maturato cinque anni di attività professionale inerente all'incarico.

La Procura di Reggio Calabria aveva chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nelle nomine dei membri del cda dell`Arpacal nel novembre 2013.

Ed erano state sette le persone inizialmente finite nel registro degli indagati con le ipotesi di falso e abuso d`ufficio: il presidente del consiglio regionale Franco Talarico, i due dirigenti della Regione Giovanni Fedele e Luigi Giuseppe Multari, il funzionario Rocco Sirio e i vertici dell`agenzia regionale per l`ambiente la presidente Marisa Fagà e i componenti del cda Ida Cozza e Mario Russo.

Il funzionario Rocco Sirio e la componente del CDA dell`agenzia regionale per l`ambiente Ida Cozza sono rimasti fuori dal processo.

Pubblicato in Calabria

“ammuccia, ammuccia, ca ci pare tuttu” . Sembra questa la sintesi della vicenda dell’Ora della Calabria e di Andrea Gentile e dintorni.

Un giorno, forse, scopriremo anche chi ha tirato i fili della vicenda.

Come dicono i latini “mors tua, vita mea”, ieri come oggi, soprattutto in politica.

Ora la nomina di Antonio Gentile a sottosegretario ( anche se non alla Giustizia) sta creando ulteriore scandalo.

Ne parla Gramellini( fintamente interessato alla Calabria) che invita Renzi ad essere gentile con gentile e di accompagnarlo alla porta.

Ne parla Mimmo Talarico, Consigliere regionale della Calabria, che invita il PD calabrese a pronunciarsi sulla nomina di gentile a sottosegretario.

“ Stupisce ancora di più in queste ore, tuttavia, il basso profilo del Pd calabrese sulla vicenda, il silenzio dei suoi principali esponenti, a cominciare dal neoeletto segretario regionale”.

Ed aggiunge :” Senza spirito polemico, allora, mi permetto di fare questa domanda al segretario Magorno: non sarebbe il caso di chiedere le dimissioni del senatore Gentile, la cui nomina nel governo Renzi, oltre a stridere con i propositi di rinnovamento del giovane premier, costituisce, come in molti ormai pubblicamente sostengono, un’offesa alla dignità della Calabria?”.

E Magorno , probabilmente “uso ubbidir” è passato da un silenzio omissivo ad una decisa presa di posizione dichiarando : «Non condivido la nomina di Gentile». Fulminato sulla via di damasco? Forse. O forse è cambiato qualcosa in alto.

Parla anche il reggino Massimo Canale il quale dichiara: «Gentile e De Rose si dimettano dai rispettivi incarichi».

Cauto Canale quando afferma che : «Abbiamo atteso dice Canale di conoscere tutti gli aspetti della vicenda prima di esternare le nostre perplessità, ma con la pubblicazione dell'audio della telefonata tra Umberto De Rose ed Alfredo Citrigno, pensiamo di aver sentito abbastanza e ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra preoccupazione su un episodio tanto delicato quanto pericoloso per la tenuta della democrazia in Calabria. Davanti a quella che ci appare come una vera e propria prepotenza e di cui hanno parlato autorevoli quotidiani nazionali, però non ci aspettavamo che il neo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, potesse ritenere opportuno nominare il sen. Gentile – al centro del ciclone proprio per la vicenda relativa alla censura de L'Ora della Calabria, per il tramite dello stampatore De Rose, da quanto si evince dall'audio originale della telefonata – nella sua compagine di Governo, con il ruolo di Sottosegretario alle Infrastrutture. Una scelta politicamente inopportuna che Gentile stesso dovrebbe rifiutare in attesa di chiarire la sua posizione, soprattutto ai calabresi che hanno visto leso il loro diritto ad essere informati».

Una felice occasione per attaccare Renzi.

Solo una voce, che di solito parla, parla, parla, sta in religioso silenzio.

E questo silenzio fa pensare!

E non è dato sapere se si tratta di un silenzio opportunistico o di un silenzio da paura di reazione.

Pubblicato in Calabria

Ecco il comunicato del consigliere regionale Domenico Talarico: “Basta con i disservizi al centro trasfusionale dell’Annunziata di Cosenza

E’ intollerabile quanto sta accadendo al centro trasfusionale dell'Annunziata, dove anche oggi i malati di Talassemia Major hanno dovuto registrare la chiusura dell’ambulatorio.

Non è un caso eccezionale. Già nei giorni scorsi gli utenti della struttura avevano dovuto fare i conti con disfunzioni e ritardi prima di poter effettuare la consueta trasfusione di sangue.

Vorrei che fosse chiaro che qui stiamo parlando di terapie “salva vita”, non di bazzecole.

Mi rivolgo pertanto ai dirigenti del presidio ospedaliero, al direttore generale del Asp di Cosenza, allo stesso presidente della Regione Scopelliti, affinché si metta fine a questi disservizi, ripristinando il corretto funzionamento dell’ambulatorio. Spero che anche la magistratura prenda in seria considerazione l'interruzione di questo delicatissimo servizio pubblico

Questi casi, come tanti altri ormai, testimoniano di come la sanità in Calabria stia vivendo un momento di eccezionale difficoltà. Attenti soltanto ai conti, a Roma come a Catanzaro, si stanno assestando colpi durissimi alla sanità pubblica ed ai diritti del malato nella nostra regione. L’occasione serva pertanto per riflettere attentamente sulla necessità di una immediata inversione di rotta nella gestione del comparto.”

E’ la prima volta, ci sembra, che qualcuno “segnala” alla competente Procura della repubblica una delle diverse situazioni che potrebbero essere identificate tra le interruzioni di pubblico servizio.

Ora la “palla” passa alla procura competente o meglio alle procure competenti.

Pubblicato in Cosenza

Per favore che nessuno dica che noi calabresi non siamo profondamente onesti!

La prova nella denuncia ed autodenuncia pubblicata dai 1550 disperati precari della sanità calabrese nel rivolgersi al ministro D’Alia chiedendo che il Governo ritiri la impugnativa della legge regionale 12/2013.

Ecco la lettera aperta ed ecco il passaggio:

“Egregio Sig Ministro,

siamo un gruppo di precari di base della Calabria autorganizzatisi per difendere i propri diritti , da cinque anni calpestati in ogni modo e maniera.

Siamo i reduci della legge 296 del 2006 , che in Calabria è stata dapprima convertita con la legge regionale 1/2009( dichiarata incostituzionale ) e poi con la legge 12 del 2013 in vigore, ma impugnata dal Governo.

L’impugnativa dell’esecutivo è avvenuta perché la Calabria, Regione sottoposta a Piano di Rientro, non avrebbe adempiuto ad alcuni obblighi e, pertanto non può procedere allo sblocco del turnover.

L’errore marchiano, sig Ministro, è che questi precari sono in servizio (!) e non rappresentano alcun costo aggiuntivo per la Regione e, anzi, la loro stabilizzazione finirebbe nella spesa storica con una diminuzione della spesa corrente.

Dobbiamo ringraziare il sen Gentile e l’on Chiappetta, promotori della legge, il Presidente del Consiglio regionale, on Talarico, che l’ha portata in Consiglio e tutte le forze politiche da sinistra a destra che l’hanno votata o si sono astenuti.

L’impugnativa del Governo appare oggi ancora più debole se si considerano le parole del ministro Lorenzin, che prevede nel decreto sulle stabilizzazioni ,tale possibilità anche per le Regioni sottoposte a piano di rientro.

In questo caso cadrebbero veramente tutti i motivi per l’impugnativa.

On D’Alia, lei che è uno dei pochi uomini di Governo che manifesta uno spirito meridionalista, deve sapere che la legge regionale in questione non apre finestre nuove, ma si rivolge a quanti abbiamo maturato alcuni requisiti entro il 31 dicembre del 2008 e quindi le fasi concorsuali sarebbero servite a dare pace e serenità solo a quanti sono effettivamente in servizio e vengono pagati (!)regolarmente dalla Regione.

Non solo: se applicata , la legge consentirebbe di verificare realmente i requisiti di molte persone che, forse, non esistevano al momento della prima stabilizzazione, ripristinando regole e legalità.

1.550 famiglie calabresi vivono con angoscia il presente.

Per questo ci rivolgiamo a Lei , nella speranza che voglia accogliere l’appello pubblicato oggi dalla stampa dallo stesso sen Gentile, che ci auguriamo possa diventare patrimonio comune da parte di tutte le forze politiche.

Confidiamo in Lei e aspettiamo risposte .

Antonio Riga-Coordinatore Regionale Precari di Base Sanità”

Come non essere d’accordo di fronte alla disperazione? Che stabilizzazione sia, quando possibile!

L’unica cosa che comunque occorrerebbe fare sarebbe quella di portare in giudizio penale coloro che hanno assunto senza requisiti e coloro che hanno dichiarato il falso. Ma ancora più importante sarebbe portare dinanzi alla Corte dei Conti per danni erariali gli stessi che a tal punto di denunzia devono essere portati davanti al giudice penale. Ed infine ma soprattutto è importante sapere se le assunzioni sono state fatte in cambio di voti o di soldi. Basta con queste mortificazioni istituzionali.

Pubblicato in Calabria

La storia è sempre la stessa. Nel M5S espulso con l’88,8 % dei voti Marino Mastrangeli il senatore con il vizio della TV e l’amore per la Corea del Nord ( A proposito ora i voti dove li andrà a prendere?).

 

Nell’UDC ancora nessun provvedimento per il rifiuto di quadri calabresi alla accettazione della segnalazione di Occhiuto in Giunta Regionale.

 

Nel frattempo restando in Calabria ecco Di Pietro che scrive agli ormai ex commissari regionali. <<E’ stato riscontrato che i commissari regionali Domenico Talarico ed Emilio De Masi, non hanno ritenuto di dover dare seguito alle determinazioni assunte dall’esecutivo nazionale, comportamento legittimo e rispettabile ma che contrasta evidentemente con il ruolo e le funzioni che incombono a chi svolge ruoli da commissari e quindi porre in essere attività che diano visibilità al partito, motivare iscritti e simpatizzanti, mettere in moto la macchina organizzativa per arrivare pronti e determinati al congresso nazionale e partecipare alla rinascita del partito.>>

 

Ed allora sarà lui stesso a guidare l’IDV calabrese accompagnandosi a Salvatore Migale (attuale sindaco del comune di Cutro), a Mario Caligiuri (assessore provinciale a Cosenza ) ed a Mimmo Iaconantonio (consigliere comunale e capogruppo Idv a Catanzaro). Ed infatti a chiuso sostenendo <<Chi ha deciso di continuare il percorso con l’Idv deve avere dei punti di riferimento che credono vivamente nel progetto>>.

Mah?

Pubblicato in Calabria

Aspetteremo fino alle 14 di venerdì 1 febbraio : se anche a quella data il Presidente del Consiglio Regionale, on. Francesco Talarico , non avrà convocato il Consiglio regionale, tre settimane dopo il 13 gennaio , per l’approvazione della legge sul precariato riprenderemo la nostra lotta, questa volta senza sosta e a tempo indeterminato. Crediamo che il parere di un comitato giuridico non debba conoscere tempi biblici. Non abbiamo voluto fare interviste televisive per non generare nell’opinione pubblica il sospetto che fossimo, in piena campagna elettorale, soggetti politici .

Ricordiamo ancora una volta che 1.032 lavoratori non dirigenziali delle Asp sono a forte rischio , in assenza della legge, atteso che il prossimo mese di luglio la Corte Costituzionale deciderà riguardo all’impugnativa operata dal Governo nei confronti della Regione Sardegna sui requisiti temporali della legge 296/06.

Non vorremmo che passasse il messaggio che siccome cinque consiglieri regionali su 50 sono candidati in posizione eleggibile per questo l’Assemblea venga paralizzata . Cosi facendo si darebbe l’immagine di un’istituzione che è subordinata alle logiche di partito. Agli onorevoli Lorenzo Cesa e Francesco Talarico , che ci hanno onorato della loro attenzione, ricordiamo ancora una volta che la nostra sorte è nelle loro mani : lo ricordiamo anche al sen Gino Trematerra, segretario regionale dell’Udc., mentre noi lo sappiamo bene …..”

Intanto:

  1. 1)Mario Marino, segretario regionale della Cisl Medici, dice:

A) Auspichiamo la convocazione del Consiglio regionale ad horas per l’approvazione della legge sul precariato

B) Abbiamo apprezzato la disponibilita’ espressa ancora una volta dal presidente Talarico

C) Abbiamo apprezzato il gesto di responsabilita’ dei Cobas che hanno sospeso fino al primo febbraio lo sciopero della fame e ogni iniziativa di lotta

  1. 2)Tonino Gentile (Pdl) dice: ''Chiedo ufficialmente e formalmente al Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Talarico, di convocare al più presto il Consiglio Regionale e di definire l'iter del progetto di legge 399/9, giacente in Assemblea: e' un obbligo che abbiamo come classe politica dinanzi alle richieste e alle sofferenze di centinaia di lavoratori calabresi che temono di poter essere privati del diritto alla stabilizzazione''.
  2. 3)Katia Stancato, numero tre al Senato nella lista Udc-Monti-Fli.dice che "La protesta dei Cobas e dei sindacati di base Confsal , appoggiata anche dalla Uil e dalla Cisl, per l'approvazione della legge sul precariato non ci trova insensibili”
  3. 4)E di nuovo Tonino Gentile (Pdl) dice “Stamattina ho richiesto, ancora una volta, al presidente Talarico la convocazione del Consiglio regionale per l’approvazione del disegno di legge di razionalizzazione sul precariato non dirigenziale: voglio pubblicizzarlo non per avocarmi meriti, né per chiedere voti a nessuno, ma solo per insistere sulla necessità di un provvedimento che non può essere differito”.

Difficile capire se le elezioni politiche prossime saranno sufficienti a far passare la legge sui precari senza che essa appaia come sorretta da interessi politici.

 

Pubblicato in Reggio Calabria
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