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I consiglieri di opposizione nella Regione Calabria Carlo Guccione, Domenico Bevacqua, Nicola Irto, Libero Notarangelo, Luigi Tassone , Giuseppe Aieta, Graziano Di Natale e Francesco Pitaro scrivono al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia ed al Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini sulla Seduta del Consiglio Regionale della Calabria del 10 novembre 2020

 

Il testo:

 

“In riferimento alla seduta di cui all’oggetto, i sottoscritti Consiglieri regionali espongono quanto segue:

Ai sensi del combinato disposto degli artt. 17 e 33 dello Statuto della Regione, si è realizzata una delle cause di scioglimento del Consiglio regionale che pone fine alla legislatura.

In tale ipotesi, il comma 2 dell’art. 60 del Regolamento del Consiglio regionale prevede che “Il Consiglio regionale con apposita delibera accerta ovvero prende atto dei casi di incompatibilità sopravvenuta, rimozione, impedimento permanente o morte del Presidente della Giunta. A tal fine il Consiglio è convocato dal Presidente entro dieci giorni dall’acquisizione della notizia e al termine della votazione, ove il Consiglio abbia assunto la deliberazione suddetta, il Presidente congeda definitivamente i Consiglieri.”

Il Presidente del Consiglioregionale,pur avendo convocato la seduta entro i termini previsti, non si è limitato a porre all’ordine del giorno la Proposta di Provvedimento amministrativo di cui alla norma sopra riportata ma, con una serie di modifiche e integrazione dallo stesso inviate ai Consiglieri nella giornata precedente,e senza consultare la minoranza, ha dispostoun ordine del giorno di ben 21 punti. Durante la seduta di Consiglio sono stati invertiti e inseriti all’ordine del giorno altri punti che hanno portato a contare circa 28 provvedimenti approvati.

È stato dunque disatteso il precetto di tutela delle minoranze sancito dalcomma 3 dell’art. 26 dello Statuto, alla base della cultura democratica, laddove prevedeche “il Regolamento interno, in conformità alle disposizioni dello Statuto e nel rispetto dei diritti delle opposizioni, determina l’organizzazione e il funzionamento del consiglio e dei suoi organi interni”; evidenziamo: nel rispetto dei diritti delle opposizioni.

Il programma dei lavori (nella prassi divenuto l’ordine del giorno) è stabilito di norma dalla Conferenza dei Capigruppo, organismo che può essere convocato ad horas e che, nelle situazioni eccezionali, può e deve essere sentito per definire l’ordine del giorno, ai sensi dell’art. 38 del Regolamento interno.

Le continue integrazioni, succedutesi nella giornata precedente, hanno sistematicamente violato la norma regolamentare, così come l’inserimento delle ulteriori pratiche avvenuto nel corso della seduta con l’assenza della minoranza, ne ha reiteratamente violato le prerogative,  facendo venire meno,in capo al Presidente del Consiglio regionale,il ruolo di garante, assegnatogli in particolare dall’art. 21 dello Statuto, compiendo lo stesso, al di là delle ragioni di diritto, un gravissimo atto politico lesivo dei diritti delle minoranze.

Tranne la proposta di legge in materia di rappresentanza e doppia preferenza di genere, la cui mancata approvazione avrebbe portato all’assunzione di misure sostitutive da parte del governo, ai sensi dell’art. 120 della Costituzione, gli altri provvedimenti discussi non sembrano mostrare le caratteristiche di indifferibilità e urgenza previste nel periodo in cui gli organi regionali si trovano in regime di prorogatio (art. 18 dello Statuto) e, quindi, carenti sotto il profilo dei presupposti statutari per il legittimo esercizio della funzione legislativa, a riprova che si è tenuta una seduta “ordinaria” in presenza di una causa di scioglimento già verificata.

A riprova dell’assenza di qualsiasi ragione di indifferibilità e urgenza, si evidenzia che i testi di legge approvati nel corso della medesima seduta abbracciano materie così estese da ricomprendere settori quali: l’istituzione di consorzi, la farmaceutica, le fonti rinnovabili, gli agriturismo, le Pro loco, i Consorzi di bonifica, ecc che, nel loro complesso rendono palese l’intenzione di eludere l’entrata nel periodo di prorogatio dei poteri del Consiglio con il tentativo, altrettanto evidente, di licenziare atti al solo fine di condizionare il corpo elettorale attraverso una captatio benevolentiaeanziché perseguire la salvaguardia dell’interesse pubblico.

Pertanto, si chiede di procedere a una valutazione di legittimità e all'eventuale impugnazione di quelli non corrispondenti al dettato normativo. Sebbene l’art. 18, comma 2, dello Statuto della Regione Calabria non preveda alcuna espressa limitazione, esso deve interpretarsi alla luce dei principi sopra riportati come facoltizzante il solo esercizio delle attribuzioni relative ad atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e di indifferibilitàdel tutto assente nei restanti provvedimenti approvati, e non già certo come espressiva di una generica proroga di tutti i poteri degli organi regionali (Sentenze Corte Costituzionale n. 208 del 1992 e n.68del 2010).

Sicuri che alla presente sia dedicata la massima attenzione porgono cordiali saluti”.

Pubblicato in Calabria

Vengo anch’io? No, tu no. Ma perchè? Perchè no”

Sembra proprio il caso di richiamare la canzone di Enzo Jannacci

Il caso: Giuseppe Mangialavori va al Senato. Occorre sostituirlo.

 

Gianpaolo Chiappetta chiede di entrare a Palazzo Campanella al suo posto

Pensa di dover entrare perché E in questa graduatoria Chiappetta è, al momento, il primo classificato dunque il posto toccherebbe a lui Surroghe, il Consiglio dice no a Chiappetta. Ma non spiega perché è il primo nella graduatoria relativa al collegio unico regionale, quello che ha eletto, dopo una tribolata vicenda giudiziaria, Wanda Ferro e, al suo posto, Mangialavori.

Ma il settore Affari generali del consiglio regionale ha risposto no a Chiappetta sostenendo che «Al consiglio regionale è inibita la possibilità di valutare e/o aderire alla sua richiesta».

E subito dopo aggiungono «E ciò proprio per il prescritto difetto, da parte delle Regioni, di competenza in materia giurisdizionale che sottrae ai consigli regionali quella prerogativa tipica delle Camere del Parlamento italiano, cui è, invece, riconosciuta la competenza di verificare la regolarità delle operazioni elettorali».

In sostanza «Al contrario di quanto avviene per il Parlamento, ai consigli regionali non è dato, infatti, verificare la regolarità delle operazioni elettorali in merito alla quale sono competenti i Tribunali amministrativi regionali».

Potrebbe infatti possibile far ricorso alla graduatoria del collegio ed in tale caso a subentrare dovrebbe essere Claudio Parente, primo dei non eletti nell’area della Calabria centrale.

Ed allora?

Allora la parola passa al TAR.

Pubblicato in Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Dalila Nesci:

«Mi congratulo con il Consiglio regionale della Calabria, che ha dimostrato di essere la casta più all'avanguardia del mondo».

Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, con riferimento alla recente approvazione del Protocollo di gestione della presenza del personale dipendente o di altre pubbliche amministrazioni assegnato alle strutture speciali del Consiglio regionale.

«In sostanza – afferma la parlamentare 5stelle – il Consiglio regionale ha certificato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che le centinaia di dipendenti delle strutture speciali non hanno finora avuto l'obbligo di timbrare, potendo agire in tutta libertà, magari per la campagna elettorale dei consiglieri regionali danti causa».

«Si tratta – incalza la parlamentare – di uno scandalo nazionale a cielo aperto, anche perché sulla presenza in ufficio dei dipendenti in questione pende a Reggio Calabria un'inchiesta su esposto del Movimento 5stelle.

Adesso c'è la prova madre, che arriva da una deliberazione inequivocabile, con cui il Consiglio regionale ammette il costume e l'andazzo datati, circa la gestione di quel personale».

«Nel Protocollo approvato – precisa la parlamentare – si introduce l'obbligo di timbratura e il sistema per aggirarlo sino ai prossimi mesi.

È un capolavoro d'alta scuola, al solito a spese dei contribuenti.

Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, dica quanti sono i dipendenti in argomento, come sono stati finora controllati e quanto sono costati ai calabresi.

Sollecito la Procura di Reggio Calabria a procedere in proposito, perché la politica non ha ritegno, per cui la magistratura è costretta ogni volta a supplire».

Pubblicato in Reggio Calabria

Mario Oliverio giunge in ritardo all’incontro per il SI ma la folla presente nemmeno rumoreggia quando si sparge la notizia della soddisfazione espressa dal governatore in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale resa nota questo stesso pomeriggio:

 

“La decisione della Corte Costituzionale sancisce definitivamente la piena legittimità delle elezioni del Consiglio regionale della Calabria, ponendo fine alle reiterate ed ingiustificate tesi giuridiche di imminente scioglimento del Consiglio regionale.

 

Non abbiamo mai avuto dubbi sulla legittimità dell'esito elettorale ed ora l'autorevole legittimazione della Corte Costituzionale restituisce maggiore vigore al nostro diuturno impegno per lo sviluppo della Calabria.

 

Ora il TAR dovrà decidere a quale dei Consiglieri regionali dovrà subentrare Wanda Ferro, candidata non eletta a Presidente, cui comunque rivolgo gli auguri di buon lavoro”.

Contenta anche Wanda Ferro la quale in una nota scrive :”La decisione della Corte Costituzionale non rappresenta una mia vittoria personale - nonostante abbia affrontato questa battaglia di legalità con un forte senso di solitudine - e non è soltanto la vittoria delle migliaia di cittadini che mi hanno votato e che si sono visti negare il diritto di essere rappresentati in Consiglio regionale, ma è la vittoria dei Calabresi tutti, che hanno il diritto ad essere amministrati da organismi pienamente rispondenti ai principi di legalità costituzionale, e che soprattutto hanno interesse ad avere una opposizione capace di essere controllo e stimolo di chi governa, e ciò può essere garantito soprattutto dalla presenza nell'organismo consiliare di chi ha guidato la coalizione arrivata seconda, come avviene in ogni regione d'Italia.

 

Sono felice che la forza della Carta Costituzionale abbia prevalso sui giochi di palazzo, restituendo dignità e valore alla volontà popolare. Oggi la Consulta ha confermato l'illegittimità della legge elettorale nella parte in cui escludeva incredibilmente il miglior perdente dal Consiglio regionale, in palese violazione del principio democratico che affida al leader della coalizione sconfitta la responsabilità di guidare l’opposizione.

Voglio ricordare che è quello l'unico punto della legge che ho voluto impugnare, avendo scelto di non contestare l'intera norma per senso di responsabilità verso una Regione che ha bisogno di essere governata e per rispetto della chiarissima volontà popolare di affidare questo compito a Mario Oliverio.

Mi dispiace che il governatore abbia deciso di costituirsi contro di me con i legali della Regione, su una questione che riguarda la composizione dell'opposizione in Consiglio.

Ringrazio comunque Mario Oliverio per la cortese telefonata di auguri che mi ha fatto questa sera, appena appresa la notizia della decisione della Consulta. Un ringraziamento per l'ottimo lavoro svolto devo rivolgerlo agli avvocati Francesco Saverio Marini e Angelo Clarizia, che mi hanno rappresentato davanti alla Corte Costituzionale, e agli avvocati Valerio Donato e Francesco Pullano, che mi hanno difeso davanti al TAR della Calabria. Oggi mi sento ripagata dei sacrifici di una campagna elettorale faticosa ma entusiasmante, che due anni fa mi ha portato in ogni angolo della Calabria ad incontrare migliaia e migliaia di cittadini perbene, che credono ancora nella possibilità di una Calabria diversa. La loro fiducia è stata la mia più grande forza. Nel loro nome ho combattuto questa lunga battaglia, e soprattutto a loro spero di riuscire a dare voce e rappresentanza. Con lealtà e trasparenza, dedicando tutta me stessa, senza risparmiarmi, come ho dimostrato di fare in tutta la mia storia politica e amministrativa”.

Uno solo quello scontento ed è quello che uscirà per far posto alla Ferro.

Pubblicato in Calabria

Partito Democratico n 10

Nicola Adamo( Partito Democratico) per una somma pari a € 278.856,1

Mario Maiolo, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 88.963,25

Mario Franchino, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 47.020,83

Francesco Sulla ( Partito Democratico) , per una somma pari a € 42.108,19

Sandro Principe, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 35.087, 19

Carlo Guccione, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 27.186,07

Pietro Amato, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 13.836,23

Antonio Scalzo, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 11.193,54

Bruno Censore, ( Partito Democratico)per una somma pari a € 10.173,86

Demetrio Battaglia, ( Partito Democratico) per una somma pari a € 8.761,75

Scopelliti presidente n 4

Giovanni Emanuele Bilardi ( Scopelliti Presidente) , per una somma pari a € 357.655,96

Alfonsino Grillo, ( Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 95.100

Claudio Parente, (Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 14.543,07

Salvatore Magarò, (Scopelliti Presidente) per una somma pari a € 6.610.

Popolo della Libertà n 3

Luigi Fedele( Popolo della libertà), per una somma pari a € 399.969,03.

Pietro Aiello, (Popolo della Libertà) per una somma pari a € 37.160,04

Giovanni Nucera, (Popolo della Libertà) per una somma pari a 34.777,99

UDC n 3

Pasquale Maria Tripodi (UDC), per una somma pari a € 161.091,82 per uno dei capi di imputazione, più altri € 25.200 per un secondo reato contestato.

Alfonso Dattolo,(UDC) per una somma pari a 185.169,34.

Gianluca Gallo, ( UDC )per una somma pari a 12.477,64

Autonomia e Diritti Loiero Presidente n 2

Vincenzo Antonio Ciconte, (Autonomia e Diritti Loiero Presidente) per una somma pari a 10.709,00 per uno dei capi di imputazione, più € 41.251,28 per un secondo reato contestato, più € 17.550,00 per un terzo reato

Agazio Loiero, (Autonomia e Diritti Loiero Presidente) per una somma pari a € 15.625,45, per uno dei capi di imputazione, più € 13.902, per un secondo capo di imputazione

Rifondazione Comunisti Italiani n 2

Antonino De Gaetano ( Rifondazione Comunisti Italiani)per una somma pari a € 410.588 per uno dei capi di imputazione, più € 1.254,00 per un secondo capo di imputazione.

Ferdinando Aiello, ( Rifondazione Comunisti Italiani)per una somma pari a 3.680,08, più € 20.489,15 per un secondo reato contestato, più € 16.540,76 per un terzo reato contestato

Italia dei valori n 2

Emilio De Masi,( Italia dei valori) per una somma pari a € 20.694,55

Domenico Talarico, (Italia dei Valori)per una somma pari a € 13.175,08

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Reggio Calabria Terremoto giudiziario al consiglio regionale: L'inchiesta travolge il Consiglio regionale della scorsa legislatura.

Secondo quanto emerso ci sarebbe stata una gestione irregolare dei fondi per i Gruppi consiliari.

Tre gli arresti domiciliari, cinque gli obblighi di dimora e 27 indagati

I Finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito, su provvedimento emesso dal Gip, tre ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari, cinque ordinanze di divieto di dimora nei confronti di altrettanti consiglieri regionali della precedente legislatura della Regione Calabria e il sequestro per equivalente di beni per complessivi 2,5 milioni di euro nei confronti di 27 indagati.

Agli arresti domiciliari, sarebbero finiti l’assessore ai trasporti della passata legislatura, Luigi Fedele e l’attuale assessore al lavoro della Regione Calabria Nino De Gaetano.

Chiesti gli arresti domiciliari per il senatore Giovanni Bilardi del Nuovo Centrodestra, ma la procura dovrà ottenere l’autorizzazione del Parlamento prima di procedere all’esecuzione del provvedimento.

I cinque provvedimenti di divieto di dimora sono scattati nei confronti di un ex autista di Bilardi e di altri quattro ex consiglieri regionali.

Sono accusati di falso e peculato.

In totale sono 27 gli indagati.

Le indagini sono state effettuate anche a mezzo intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari,ed hanno consentito di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei Gruppi Consiliari Regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto” annuale”, celando il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati.

In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’Ente Regionale un doppio rimborso

I dettagli dell’operazione, denominata "Erga Omnes", saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho.

Pubblicato in Reggio Calabria

bronzi riaciMercoledì 24 settembre alle ore 11.00, presso la Sala della Biblioteca del Palazzo Storico della Provincia di Reggio di Calabria, in Piazza Italia, il Comitato "non EXPOniamo i Bronzi" terrà una conferenza stampa di presentazione del calendario delle iniziative programmate per la prossima settimana contro il prestito dei Bronzi all'EXPO di Milano, tra cui la raccolta firme cartacea, spiegando le principali ragioni del dissenso allo spostamento delle statue.

L'evento avrà il patrocinio morale dell'Ente Provincia.

Aderiscono al Comitato i seguenti movimenti:

Comitati delle Due Sicilie

Federazione Calabra

Insorgenza Civile

Movimento Base Campania

Movimento Duosiciliano

Movimento Reggini Indignati

Movimento Territoriale per il Sud

Unione Mediterranea

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