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Che nessuno tocchi San Pietro. Si comprende benissimo quanto Francesco Gagliardi ami il”suo” San Pietro in Amantea, se coglie, come nel caso, ogni occasione per tutelarlo.

(Foto Simone Vairo)

 

Questa volta approfitta della “Grotta dei desideri” per richiamare alla nostra attenzione il Centro diurno per i diversamente abili di San Pietro in Amantea, chiuso dai NAS, lui sostiene, come leggerete, “per un puro cavillo burocratico”.

Francesco sostiene che sia stato chiuso perché “secondo i NAS era stata cambiata la destinazione d’uso”. Poi, conclude, che il centro è chiuso da 5 anni.

Possibile ci chiediamo e gli chiediamo che in 5 non si sia potuto risolvere questo problema burocratico? O c’era e c’è altro, Ciccio?

Ma eccovi la sua bellissima lettera aperta :

“Il 4 agosto u.s. si è svolta in Amantea nel bellissimo e suggestivo “Parco della Grotta” la 12ma Edizione “Grotta dei Desideri”.

 

Ospite della serata l’affascinante Anna Falchi.

Presentatore impareggiabile ed elegantissimo il giornalista Ernesto Pastore che è poi l’ideatore di questa riuscitissima annuale manifestazione che quest’anno ha visto sfilare bellissime modelle che hanno indossato abiti abilmente confezionati per l’occasione da ben 25 stilisti provenienti da ogni parte d’Italia.

Ai primi tre classificati, ad Anna Falchi e ad un’altra attrice che non ricordo il nome, sono stati dati in dono vini pregiati della nostra terra di Calabria ed una bellissima targa ricordo con un disegno fatto a suo tempo da un ragazzo che frequentava il Centro diurno per i diversamente abili di San Pietro in Amantea, ora chiuso per un puro cavillo burocratico.

 

Il Centro si trova in località Terramarina in Via Quattro Canali ed è stato chiuso a marzo del 2011 perché secondo i NAS era stata cambiata la destinazione d’uso.

Per una semplice pastoia burocratica un centro all’avanguardia è stato chiuso malgrado le vibrate proteste dei ragazzi che frequentavano con profitto il Centro, dei genitori dei ragazzi, del Sindaco di San Pietro in Amantea, dei Sindaci del circondario e dell’allora Direttore del Distretto Sanitario di Amantea dott. Tullio Lupi.

Nel mese di marzo del 2012 davanti ai locali del Centro c’è stata finanche una vibrata protesta ripresa e trasmessa dal TG3 Calabria.

Ecco cosa ha scritto il giornalista Ernesto Pastore sulla “Gazzetta del Sud” dell’8 marzo 2012.-

La protesta silenziosa in difesa del Centro diurno. I diversamente abili combattono per riottenere le “ali per volare”.

I genitori, i sindaci del comprensorio, gli operatori sanitari, ma soprattutto gli stessi disabili si sono ritrovati davanti al presidio assistenziale per gridare il proprio dissenso e pressare le istituzioni regionali ed i giudici del Tribunale Amministrativo ad affrontare la questione e a pronunciarsi per la riapertura della struttura-.

 

Sono passati 5 lunghi anni e il Centro è ancora chiuso.

Le istituzioni regionali insensibili al grido di dolore dei ragazzi tacciono e non vogliono affrontare la questione per la riapertura della struttura.

Il giornalista Ernesto Pastore, che si è sempre prodigato per l’apertura del Centro, anche quest’anno in occasione della Serata di Gala “Grotta dei Desideri” ha affidato ad Anna Falchi come del resto fece lo scorso anno con Valeria Marini e con la giornalista sportiva RAI Sig.ra Peroni, ospiti d’onore della riuscita manifestazione, di farsi carico del problema perché le istituzioni, ancora una volta, latitano e restano insensibili di fronte alla categoria dei più deboli.

 

Caspita! Questa è disperazione vera.

Affidarsi ad una giornalista sportiva e a due soubrette della televisione per risolvere il problema è davvero un fatto eccezionale.

Vuol dire che le nostre istituzioni del Comprensorio di Amantea non sono capaci di nulla.

di Francesco Gagliardi”

Il Centro Diurno oggi

 

Pubblicato in Basso Tirreno

Nas sta per Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma dei Carabinieri.

Sono soltanto 1096 unità specializzate, distribuite in 38 Nuclei con competenza regionale o interprovinciale, ma sembrano molte di più.

Ed ogni volta che intervengono colpiscono con competenza e decisione.

Mancavano da Amantea dal 5 gennaio quando controllarono il mercato degli agricoltori sequestrando salami e vari conservati.

Sono ritornati lunedì 15 febbraio, controllando le cucine ubicate nell’asilo comunale di Via Dogana che prepara pasti anche per le altre scuole del capoluogo e, perfino, per i poveri della città.

Nelle cucine e nelle celle frigorifere hanno trovato panini congelati immediatamente sottoposti a sequestro.

Il menù, infatti, prevede pane fresco e non pane congelato per cui quei panini, stando a quanto sembra, non sarebbero dovuti essere nelle dette celle frigo.

Ad accompagnare i controlli anche il dr Francesco Dignitoso responsabile di Igiene Pubblica del distretto sanitario del Tirreno diretto dalla dottoressa Giuliana Bernaudo.

Contemporaneamente è stata sequestrata carne bovina congelata .

In questo caso ad accompagnare i controlli anche il veterinario dr Giuseppe Bruno.

Mancavano, infatti, nelle cucine dell’asilo le apparecchiature necessarie per il congelamento della carne fresca.

Per quanto sopra è stata proposta segnalazione all’ autorità giudiziaria competente presso la Procura della repubblica di Paola. Diversi i reati ipotizzati.

In sostanza, però, nessun problema di igiene quanto il mancato rispetto di norme sanitarie di conservazione dei prodotti.

Nessun comunicato da parte degli uffici sanitari e veterinari intervenuti.

Tantomeno da parte dell’amministrazione comunale di Amantea.

Lo evidenziamo perché sono il segnale della assoluta mancanza di problemi sanitari

Nessun provvedimento, infatti, è stato assunto o chiesto sull’impiego delle cucine che evidentemente sono state trovate perfettamente rispondenti alle vigenti norme sulla sanità pubblica.

Sembra invece che sia stato sospeso da lavori per 5 giorni un dipendente ritenuto responsabile di aver conservato carne e panini nel congelatore all’insaputa della ditta.

Il dipendente non ci sta ad essere additato come responsabile e forse licenziato e sembra sia ricorso ad un legale di fiducia.

Pubblicato in Politica

Andate, andate a vedere!“ Mi dice un commerciante del mercato indicando il mercato degli agricoltori.

Alla mia faccia sorpresa, la integrazione.

 

“Ci sono i vigili urbani ! Ne abbiamo chiesto inutilmente la presenza e l’intervento tante volte, qui al mercato, ma solo ora sono arrivati . Assistono i NAS”.

 

Continua la mia sorpresa ma rinvio i chiarimenti ed entro nel mercato.

“Ci sono i NAS-mi informa un commerciante – e stanno sequestrando tutto!”

Faccio qualche passo ed incontro un contadino che sta caricando la mercanzia rimastagli.

 

E’ triste, ha le lacrime agli occhi.

Mi accoglie che un commento esaustivo :“ Un buon inizio d’anno”.

Gli hanno sequestrato salumi , formaggi e sott’oli.

Giorni e giorni di duro lavoro volati via.

Ma è la legge, la dura legge.

Ne vedo un altro di questi piccoli produttori agricoli le cui madri , mogli e figli hanno le mani d’oro e sfornano gustosi salumi, formaggi , olive e melanzane sott’olio.

Anche a suo carico un sequestro.

Anche lui è triste ed arrabbiato.

Ed eccoli in fondo nella zona a sud, insieme con la Polizia municipale .

C’è il comandante Caruso e quattro vigili oltre che i due agenti dei NAS.

Ancora un altro sequestro ad un altro contadino.

Ancora un altro produttore a carico del quale viene eseguito un altro rilevante sequestro di merce.

Altre persone arrabbiate.

Sono i primi consumatori dei loro stessi prodotti, secondo una tradizione calabrese se non millenaria quanto meno secolare, e sanno che si tratta di merce sana , fatta con tecniche antiche e che offrono totale garanzia igienica sanitaria.

Sono piccoli produttori che integrano il reddito aziendale grazie a queste produzioni e non comprendono perché da loro si pretendano comportamenti tipici delle medio e grandi aziende senza alcuna tolleranza normativa per i piccoli , per le produzioni artigiane.

Un cittadino criticamente osserva : “Purtroppo non avremo mai i risultati delle indagini sanitarie di stamani. Un limite gravissimo della nostra legislazione sanitaria. Sarebbe invece corretto che anche i NAS pubblicassero gli esiti su un loro sito perche accedendovi si sapesse da quali prodotti e di da quali aziende ci si debba tutelare e anche quali consumare.”

“Non basta” aggiunge un altro “ Ora spetta a tutti gli altri produttori agricoli della provincia di Cosenza.”

Sarà sicuramente così.

Pubblicato in Primo Piano

La Dolceria Suriano di Antonio ( Tonnuzzo) Suriano ha inviato la seguente nota con la quale chiarisce di non essere stata in alcun modo coinvolta nel sequestro, smentendo voci parziali ed infamanti circolate a causa del comunicato della Forestale che non ha indicato il nome della azienda interessata alla vicenda.

Come per i Fichi Marano riteniamo giusto dare pubblicità alla nota della azienda Suriano e tanto a garanzia della bontà dei loro prodotti .

” Nella giornata del 19 ottobre 2015, è stata conclusa un'operazione, dal Corpo Forestale dello Stato, sul controllo delle tecniche e delle procedure di lavorazione dei fichi secchi presso una azienda specializzata del comune di Amantea, come riportato da vari articoli pubblicati, il giorno seguente, da più media.

Con questo, l' azienda "Dolceria Suriano" vuole dissociarsi completamente da ogni tipo di collegamento ai fatti riportati, in quanto estranea alla vicenda, al solo ed esclusivo scopo di evitare probabili fraintendimenti dovuti all'ambiguità delle dichiarazioni riportate e, pertanto, rassicurare la nostra clientela sulla qualità e la tutela della sicurezza dei nostri consumatori.

Cordiali saluti. Antonio Suriano”

Pubblicato in Cronaca

fichi amanteaLa vicenda è semplicissima. Nel laboratorio è stata trovata una bombola contenente anidride solforosa, impiegata, probabilmente, per trattare i fichi secchi di cui sono stati prelevati campioni inviati all’Asp di Cosenza ed all’istituto zoo profilattico per gli accertamenti organolettici ed in particolare relativi alla presenza SOX ed in specie di solfiti.

Il titolare del laboratorio, in sostanza, usava l’anidride solforosa come conservante dei fichi secchi.

Negli alimenti il codice dell’anidride solforosa è E220 ed è quindi un additivo molto frequente nei vari prodotti alimentari.

L'anidride solforosa veniva e viene utilizzata nell'industria alimentare come antimicrobico, antibatterico, antimicotico, inibitore del processo di imbrunimento enzimatico e non( mantiene il colore della frutta secca e degli acini d'uva), antiossidante e come sbiancante di zucchero ed amido.

Nei cibi viene usato sinteticamente per conservare e/o produrre Baccala', gamberi e conserve, crostacei freschi o congelati, frutta secca, sott' aceto e sott' olio, marmellate e confetture, aceto, vini, bevande a base di succo di frutta, funghi secchi, uve trattamento post raccolta.

 

È fondamentale sottolineare che l'anidride solforosa non è dannosa tanto nella quantità presente all'interno di un singolo alimento, ma soprattutto nella sommatoria delle varie quantità contenute nei diversi prodotti assunti durante tutta la giornata.

Devono prestare molta attenzione al consumo di alimenti contenenti tale conservante, soprattutto le persone asmatiche, specialmente se in terapia con i cortisonici, perché risultano essere molto sensibili ai solfati e possono presentare difficoltà respiratorie più o meno gravi.
Nell'uomo e negli animali, l'anidride solforosa è molto irritante per gli occhi, per le mucose e soprattutto per le vie respiratorie: anche una minima esposizione può comportare faringiti acute, perdita dell'odorato, perdita del gusto ed edema polmonare (se inalata).

 

Può inoltre causare forte acidità nelle urine, stanchezza, mal di testa, disturbi nervosi, reazioni allergiche, dissenteria, ecc.

Oltre al resto, da un punto di vista nutrizionale sembra che l'anidride solforosa ostacoli anche l'assimilazione della vitamina B1 e B12, riducendo il valore nutritivo degli alimenti che le contengono.
I problemi connessi al suo impiego sono spesso superati utilizzando i suoi sali solfiti, perché più semplici da utilizzare sebbene presentino i medesimi effetti collaterali (visto che liberano anidride solforosa). Provoca anche la perdita di calcio.

Per quanto riguarda i fichi secchi nella letteratura si legge che i fichi secchi durano soltanto 3 mesi e se invece vengono trattati con anidride solforosa hanno una durata molto maggiore ma perdono tutte le vitamine.

 

Per questo in Calabria si cuocevano e cioè si sterilizzavano con il solo calore.

Il grande igienista Herbert Shelton raccomandava: "Mi raccomando NON mangiate frutta secca che sia stata solforata..."

Già! Perché mangiare i fichi solforati se possiamo mangiarli fatti con il metodo degli antichi?

Pubblicato in Cronaca

Lamezia (CZ). In tempi di Expo la Calabria va a Milano a presentare i propri prodotti ed a vantare la loro naturalità.

 

Intanto i carabinieri del Nas di Catanzaro ( chissà perché quasi sempre se non solo loro) hanno sequestrato 3.400 chili di alimenti sui quali sono stati trovati insetti ed escrementi di topo.

Insieme a personale dell’Asp, i Nas hanno anche provveduto a chiudere l’impresa alimentare che ha sede nell’area industriale di Lamezia Terme per carenze igienico sanitarie.

 

L’impresa produce prodotti di rosticceria da congelare per essere distribuiti in rosticcerie e supermercati. (ANSA).

Perché l’Asp non accede direttamente nelle aziende e nei locali per accertare la sussistenza delle minime condizioni di sicurezza igienica , sia di produzione che di commercializzazione?

 

Che ne dice il ministro della Sanità, ed il commissario e gli amministratori regionali?

E la giunta regionale punta sulle sportazioni agroalimentari( sic)

Pubblicato in Lamezia Terme

Scrivevamo nel marzo 2013, sotto il titolo “Fuscaldo, sequestrato il mattatoio e denunciate 4 persone “ che a seguito di una attività d'indagine del nucleo Ambiente della Procura di Paola scattò un blitz compiuto proprio dagli addetti del nucleo Ambiente della Procura di Paola unitamente agli uomini del Nucleo antisofisticazione di Cosenza, della Guardia costiera di Paola ed al personale dell'Azienda sanitaria provinciale, durante il quale sarebbero stati trovati .ambienti sprovvisti delle più elementari caratteristiche igienico-sanitarie necessarie per esercitare l’attività di macellazione

In conseguenza l’apposizione dei sigilli da parte dei NAS e poi il decreto di sequestro del mattatoio.

Conseguente la denuncia alla AG del titolare dell’impresa per le carenze igienico-sanitarie e l'omessa cautela contro infortuni sul lavoro a cui ha sottoposto i dipendenti della struttura.

Insieme al titolare della Ma.Pa. Snc Peppino Pastura nel mirino degli inquirenti anche i tre veterinari responsabili del servizio che non avrebbero vigilato sull'attività del mattatoio.

Si trattava confronti di Giuseppe Bruno, Ercole Morelli e Gianfranco Pascale , tre veterinari dell'Azienda sanitaria di Cosenza, accusati di per omissione di atti d'ufficio, omessa denuncia di reato nonché omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul luogo di lavoro e carenza igienico-sanitarie della struttura.

Oggi il provvedimento del gip di Paola, Carmine De Rose, su specifica richiesta del procuratore capo Bruno Giordano, che ha disposto la sospensione del dirigente veterinario dell'Asp di Cosenza, Giuseppe Bruno.

Le ragioni addotte per ordinare la temporanea sospensione dal servizio del dirigente sanitario per tre mesi consisterebbero nel fatto che i Nas ed i carabinieri della stazione di Praia a Mare avrebbero accertato che il dirigente avrebbe prodotto anche un «atto materialmente ed ideologicamente falso» «all'evidente scopo di mascherare le sue responsabilità omissive per i mancati interventi di sua stretta competenza, riguardo le condizioni fatiscenti e inappropriate del mattatoio di Fuscaldo».

Una storia di mancanza di condizioni igienico sanitarie che veniva da lontano se il giudice scrive nell'ordinanza che gli investigatori «riscontravano una situazione altamente deficitaria sotto il profilo della sicurezza sui luoghi di lavoro e della igienicità e salubrità dei prodotti di macellazione animale ottenuti dall'azienda, evidenziando inoltre palesi omissioni, manchevolezze e inottemperanze pregresse a doveri ispettivo-istituzionali, da parte dei tre coindagati Morelli, Pascale e Bruno.

Veterinari in servizio presso la stessa Asp che da tempo avevano relazionato ed erano a vario titolo intervenuti nelle vicende di gestione del mattatoio, già sottoposto a chiusura coattiva per le medesime problematiche di gestione e lavorazione carni nel maggio del 2006».

Pubblicato in Alto Tirreno

Dopo 3 anni i NAS dei CC ritornano al distretto di Amantea

Nessuna informazione ufficiale.

Solo voci dal Poliambulatorio di Amantea.

I NAS dei Carabinieri di Cosenza sono stati presenti stamattina nella sede di Via Santa Maria per attendere ad una accurata ispezione.

Nella visita i NAS sono stati accompagnati dai dirigenti sanitari del Poliambulatorio.

In particolare sono stati visitati il laboratorio dentistico e quello delle analisi cliniche.

Siamo noi a voler ricordare che era il 22 marzo 2011 quando vennero ancora una volta nel distretto di Amantea accedendo al Centro Diurno per diversamente abili sito nel comune di San Pietro In Amantea e dichiarandola “ comunità terapeutica residenziale “ donde la diversa destinazione d’uso.

Da qui il ricorso dei comuni al TAR per incongruenza con il verbale del 5 febbraio 2010 relativa alla ispezione in pari data senza ritenere la struttura incompatibile all’uso .

Un ricorso ancora pendente mentre il Centro è ancora chiuso

Voci terze riferiscono di una denuncia pervenuta ai NAS dalla quale l’accesso al poliambulatorio.

Pubblicato in Cronaca

Le 18 vittime del batterio sono tutti bambini.

Stanno affrontando le conseguenze dovute all'ingestione di prodotti contaminati, sangue nelle feci, dolori addominali, vomito incoercibile.

Alcuni pazienti più gravi sono finiti in dialisi.

L'ultimo ricoverato presso il reparto di Nefrologia dell'Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" di Bari è un bambino di un anno che consumato prodotti lattei.

Isolato il batterio Escherichia Coli in alcune partite di latticini del sud est barese e di un caseificio di Monopoli.

Continuano i controlli e le analisi in altri caseifici pugliesi da parte dei Nas e dei veterinari pugliesi

Dieci squadre dei Carabinieri dei NAS di Foggia, Bari e Taranto hanno eseguito ispezioni presso aziende agricole, ditte di produzione, depositi, ingrossi e negozi alimentari.

In conseguenza i Nas hanno sequestrato 145.000 litri di latte all'origine fresco ed arbitrariamente sottoposto a congelazione e di oltre 130 tonnellate di alimenti tra cui oltre 48 tonnellate di pomodori posti all'essiccazione al sole su materiale non idoneo e 79 tonnellate di conserve di pomodoro e vegetali, compresi peperoni e carciofi, e diversi alimenti vari confezionati. Tra questi sacchi di riso e farina, peperoncino, pollo e pesce congelati, acqua e birra) detenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie ed in depositi non autorizzati.

Sospese anche attività agricole, una fabbrica di conserve e un magazzino di vivande etniche

Pubblicato in Italia
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