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Un tempo le scope servivano per far volare le Streghe , oggi per nascondere la droga.

Ed infatti: A Crotone, i militari della stazione, diretti dal luogotenente Bisceglia, a seguito di mirato servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti hanno arrestato: Francesco Vaccaro, 57 anni, nullafacente, gia’ noto alle forze dell’ordine; Luciano Vaccaro, 3° anni, nullafacente, già noto alle forze dell’ordine e sorvegliato speciale di p.s.; Pasqualino Trusciglio, 51 anni, coniugato, nullafacente con numerosi precedenti di polizia, sorvegliato speciale di p.s.. I tre si sono resi responsabili, in concorso, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare i militari della stazione, a seguito di accurata perquisizione locale effettuata presso la sala biliardo sita in via G. Di Vittorio, gestita dai suddetti, rinvenivano, ben occultate all’interno di un manico di scopa: 4 grammi di cocaina, suddivisa in 18 dosi; 11 grammi di eroina, suddivisa in 14 dosi; la somma contante di circa 200 euro.

E non basta : Nel weekend appena scorso, i carabinieri del comando provinciale di Crotone, diretti dal comandante del reparto operativo, maggiore Domenico Menna, hanno posto in essere un controllo straordinario di quelle che sono le aree più sensibili del comprensorio cittadino, di recente interessate da eventi di criminalità predatoria che hanno suscitato allarme nella cittadinanza ovvero i quartieri gravitanti attorno al cuore pulsante del capoluogo crotonese: “Piazza Pitagora”, il “lungo mare cittadino” e le principali rotabili di collegamento, procedendo al controllo ed identificazione degli avventori di diversi esercizi commerciali ed al controllo delle autovetture in transito al fine di scoraggiare possibili azioni criminose.

Le attività poste in essere con l’impiego di oltre 40 uomini, hanno visto l’utilizzo di personale in abiti civili, pattuglie con i colori d’istituto e sono state estese anche ai vicoli del centro storico. al termine delle operazioni sono stati numerosi i posti di controllo operati sul territorio mediante l’utilizzo di 18 equipaggi automontati che hanno portato all’identificazione di 218 persone, al controllo di 187 autovetture, all’accertamento di 42 violazioni al codice della strada, al sequestro di ben 5 autoveicoli, al fermo amministrativo di 2 motoveicoli per mancato uso del casco protettivo, al ritiro di 4 carte di circolazione ed alla detrazione di 35 punti sulle patenti di guida.

Infine, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 3 persone per il reato di guida senza patente.

Fine settimana intenso per i carabinieri della compagnia di Crotone, la quale, agli ordini del capitano Antonio Mancini e coordinata dal tenente Marco Currao, ha svolto varie attività di prevenzione e repressione dei reati in materia di armi e droga

A Isola di Capo Rizzuto, i militari della locale stazione, a seguito di mirato servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in materia di armi, hanno arrestato: Giuseppe Caterisano, 61 anni, separato, imprenditore; Alex Caterisano, 29 anni, celibe, geometra.

I due si sono resi responsabili, in concorso, dei reati di detenzione illegale di arma clandestina e di sostanze stupefacenti.

In particolare i carabinieri, a seguito di accurata perquisizione locale effettuata presso l’abitazione in uso ai Caterisano hanno rinvenuto una pistola calibro 7.65 con matricola punzonata ben occultata all’interno del vano contatore, munita di serbatoio e di relative cartucce.

La perquisizione, permetteva, inoltre, di rinvenire 248 grammi di “marijuana”, nascosti nella terra di un vaso di terracotta per piante.

Gli arrestati, su disposizione dell’autorità giudiziaria, venivano associati presso la casa circondariale di Crotone.

L’attività si inquadra in un più ampio piano predisposto dal colonnello Francesco Iacono, comandante provinciale di Crotone, teso al contrasto delle attività illecite legate alla criminalità comune, posto in essere dall’arma dei carabinieri al fine di aumentare la sicurezza reale e percepita da parte della cittadinanza

Pubblicato in Crotone

Dopo averlo trovato con la ragazza in camera da letto dai suoi familiari, la suocera ed un cognato lo hanno aggredito con tubi in gomma e mazze di legno. Poi il padre della giovane aiutato dal fratello, dopo averlo preso per le gambe e le braccia,hanno gettato dal balcone della camera posta al primo piano dell’abitazione,da un altezza di circa 5 metri.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Crotone, al comando del Tenente Marco CURRAO, in tarda mattinata, hanno proceduto all’arresto di IORNO FRANCESCO, 70enne e suo figlio IORNO EFRAIM, 25enne, entrambi commercianti originari di Crotone e già noti alle forze dell’ordine, per tentato omicidio e di BIANCHINI ELENA, 55enne, casalinga, moglie del Francesco, per lesioni gravi nei confronti del fidanzato della figlia.

Tutto ha inizio nel corso della notte, quando la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri viene allertata da una richiesta di intervento proveniente da una ragazza che raccontava di un’aggressione subita dal fidanzato ad opera dei familiari di lei.

Mentre la pattuglia del Nucleo Radiomobile arrivava sul posto, un ragazzo seminudo, con evidenti escoriazioni, i denti ed entrambi i polsi rotti, giungeva a piedi presso il pronto soccorso dell’Ospedale dove dichiarava di essere stato aggredito.

I militari, coordinati dalla Compagnia di Crotone, diretta dal Capitano MANCINI, venivano pertanto indirizzati all’ospedale dove il ragazzo raccontava che poco prima, a casa della fidanzata, dopo essere stato trovato con lei in camera da letto dai suoi familiari, veniva aggredito. Ed ancora che dopo essere stato violentemente percosso con tubi in gomma e mazze di legno sia dalla madre della ragazza che da un fratello, veniva assalito dal padre che aiutato dal fratello, dopo averlo preso per le gambe e le braccia, lo aveva gettato dal balcone della camera posta al primo piano dell’abitazione, da un altezza di circa 5 metri.

I Carabinieri, presso l’abitazione indicata dalla vittima, ubicata in via Unione Europea, traversa di via nazioni Unite, rinvenivano numerosi elementi che confermavano in toto le dichiarazioni rese dai due fidanzati e consentivano di cristallizzare la posizione dei coniugi IORNO e del loro figlio Efraim e giungere dunque al loro arresto. Viva la soddisfazione espressa dal Comandante Provinciale, Col Francesco IACONO, che si è complimentato con tutti i carabinieri operanti.

I tre arrestati, al termine delle operazioni di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso il carcere di Crotone e quello di Castrovillari (Il Crotonese)

Pubblicato in Crotone

Depositate le liste dell’M5S in Calabria. Ci sono Imprenditori, operai, professionisti, disoccupati, impiegati nelle liste calabresi per Camera e Senato del movimento di Grillo.

Nessun amanteano e da qui una malcelata delusione  per non esservi organizzati in tempi utili, visto il buon risultato che si ipotizza nella città alle prossime consultazioni. Intanto prosegue il tour di Beppe Grillo, denominato "Tsunami Tour" impegnato oggi ad Avellino e Salerno.

Tutto questo, mentre ad Amantea gli attivisti del Movimento 5 stelle, si preparano al primo incontro aperto previsto per sabato 26 gennaio, ore 17:00 presso il parco della Grotta.

  

Ecco le liste:

Alla Camera sono candidati:

 

Dalila Nesci di Tropea,

Sebastiano Barbanti Cosenza,

Federica Dieni Campo Calabro,

Paolo Parentela Catanzaro,

Ivan Pastore Cosenza,

Melania Di Bella Tropea,

Isabella Cimino San Giovanni in Fiore,

Salvatore Salvaguardia Reggio Calabria,

Dario Elia Cosenza ,

Roberto Gatto Mendicino,

Massimo Belsito Acri,

Laura Ferrara Cosenza,

Antonio Vivacqua Rende,

Luigi Palermo Rende,

Giovanni Caccavo Crotone,

Domenico Scarpino Savelli,

Enzo Orlando Rossano,

Bachisio Canu Rende,

Massimo Cugnetto Lamezia Terme,

Gianpaolo Garofalo Cosenza,

Francesco Molinari Montalto Uffugo,

Nicola Morra Cosenza,

Vincenzo Frustaci Crotone,

Giuseppe Auddino Polistena,

Giorgio Raso Corigliano Calabro,

Raffaella Greco Montalto Uffugo,

Maria Pia De Rango Castrolibero,

Peppino Accoti Villapiana,

Massimiliano Aloe Rende,

Giovanni Luca Monaco Paola.

Al senato,invece, sono candidati

Francesco Molinari Montalto Uffugo,

Nicola Morra Cosenza,

Vincenzo Frustaci Crotone,

Giuseppe Auddino Polistena,

Giorgio Raso Corigliano Calabro,

Raffaella Greco Montalto Uffugo,

Maria Pia De Rango Castrolibero,

Peppino Accoti Villapiana,

Massimiliano Aloe Rende,

Giovanni Luca Monaco Paola

Pubblicato in Calabria

Petronà. Un uomo corre per strada imbracciando un fucile, bloccando le auto in transito, in mezzo ai pedoni attoniti. Esplode due colpi e ammazza il suo rivale. Eppure, interrogati, nessuno ha visto niente. Una situazione incredibile, evidenziata oggi dal procuratore di Crotone, Raffaele Mazzotta, nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro per l’arresto dell’uomo che ha ucciso ieri il dipendente comunale di Petronà (Catanzaro). «I cittadini hanno dimostrato una insensibilità collaborativa – ha detto Mazzotta – perché assistere dalla finestra alla lotta tra Stato e anti Stato è troppo comodo». Un’accusa molto forte, perché il filmato acquisito dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina ha dell’incredibile. Nelle immagini delle telecamere di uno studio commerciale si vede la vittima, Claudio Rizzuti, 57 anni, camminare sulla strada principale del paese, preceduto da un altro passante. Quindi, alcune auto in transito e altre persone che incrociano e salutano l’uomo. Improvvisamente, tra le auto e i pedoni, compare l’assassino, Francesco Rocca, 37 anni. Imbraccia un fucile. Dribbla auto e passanti e fa fuoco. Qualcuno allarga le braccia sconsolato per l’efferatezza e la spavalderia dell’omicidio, compiuto alle 17 davanti la chiesa madre del paese. All’arrivo dei carabinieri, grazie alle indagini, tutti vengono sentiti. Nessuno, però, dice di avere visto quell’uomo con il fucile. Qualcuno fa solo riferimento a due colpi sentiti in lontananza. «Non è possibile che in pieno giorno, con esercizi commerciali aperti e gente per strada, nessuno abbia visto nulla – evidenzia il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Salvatore Sgroi – questo non è senso civico. Qualche colpo poteva andare a vuoto e colpire qualcuno. Denunciare cose simili non vuol dire essere spioni». Fondamentali i riscontri investigativi dei carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, guidati dal capitano Giovanni De Nuzzo, i quali hanno prima stretto il cerchio intorno all’assassino, ponendolo nella notte in stato di fermo, grazie ad una serie di elementi, quindi hanno acquisito le immagini delle telecamere che, da sole, non sarebbero bastate perché poco chiare. Per il capitano De Nuzzo, «durante le operazioni di rilievo, da una parte si notavano gli inquirenti, impegnati a lavoro, dall’altra la gente, ma nessuno si è avvicinato per dire quello che aveva visto». I militari dell’Arma hanno, comunque, avviato indagini che potrebbero portare i presenti ad essere denunciati per favoreggiamento in omicidio. Secondo i riscontri investigativi, tra Rizzuti e Rocca ci sarebbero stati vecchi risentimenti, compreso una ipotesi passionale che vorrebbe il primo amante della moglie dell’omicida. In passato, inoltre Rocca era finito a processo con l’accusa di avere dato fuoco ad un’abitazione estiva di Rizzuti, proprio per vendicare uno sgarro. Ieri l’epilogo e l’omicidio plateale nella piazza del paese. Gli inquietanti retroscena dell'assassinio del dipendente comunale colpito ieri nel catanzarese, davanti la chiesa madre. Le riprese delle telecamere mostrano le fasi dell'agguato: auto bloccate e passanti attoniti, ma nessuno parla. Il procuratore Mazzotta: «Così è troppo comodo». Testimoni rischiano l'accusa di favoreggiamento in omicidio
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Aveva accumulato in casa oltre due tonnellate di corrispondenza che avrebbe dovuto consegnare. Un postino C.G. 34enne originario di una regione del nord Italia e residente a Santa Severina( Crotone) e' stato scoperto dai carabinieri e denunciato. L'uomo deve rispondere di peculato, interruzione di pubblico servizio, Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle Poste e Sostituzione di persona. L’incredibile scoperta è stata fatta dai Carabinieri della Stazione di Santa Severina, nel crotonese. Durante una perquisizione nel suo domicilio e’ stata rinvenuta l’abnorme quantita’ di corrispondenza mai recapitata. Da diverso tempo il Comandante della Stazione, maresciallo capo Cefalo, registrava le lamentele dei cittadini che segnalavano ritardi inspiegabili nella ricezione della corrispondenza o di non vedersi recapitare da mesi alcuna lettera. E’ iniziata quindi un’indagine, con l’acquisizione di informazioni e monitoraggio del sistema di smistamento e consegna della corrispondenza. Tutto sembrava essere in regola, dallo smistamento nell’Ufficio zonale della vicina Rocca di Neto fino a quello di Santa Severina ed Altilia. L’attenzione degli investigatori si e’ soffermata quindi sull’ultimo anello della catena di smistamento della posta, ovvero il portalettere del paese. Giovane, nato al Nord ma residente in paese, doveva essere lui presumibilmente il fattore discriminante della questione. I Carabinieri cosi’ hanno cominciato ad osservarne gli spostamenti nell’arco della sua giornata lavorativa, notando che l’uomo, dopo aver prelevato ingenti quantita’ di posta dall’ufficio di Rocca di Neto, tornava a casa dove rimaneva per lunghe ore, per poi uscirvi senza i plichi postali. Da qui la decisione di effettuare una perquisizione domiciliare alla prime luci dell’alba. Nell’appartamento c’erano alcuni cestelli delle Poste Italiane, con dentro numerose lettere datate anche da settimane. A quel punto il portalettere ha addotto come motivo un’ indisposizione di salute che negli ultimi giorni gli avrebbe impedito la regolare consegna delle lettere. Tuttavia quando i Carabinieri hanno preteso di perquisire anche il box-cantina dove e’ stata rinvenuta una quantita’ indescrivibile di corrispondenza accatastata. A quel punto l’uomo ha ammesso le sue colpe. Ma non era ancora finita. Il comandante di Stazione ha controllato anche il garage dell’abitazione materna dell’uomo, dove c’era un carrello da traino stradale stracolmo di posta, oltre ad altri ulteriori scatoloni con dentro la piu’ svariata corrispondenza.
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Non mi piace questo mondo nel quale la società civile le cui istituzioni parlano e si muovono solo dopo che sono state accertate violenze su minori tanto gravi da necessitare dell’arresto degli autori. Non mi piace tanto più quando si tratta di bambini piccolissimi da 3 a 5 anni come quelli degli asili nido. Si anche questa volta a Cirò Marina sono state arrestate due maestre della scuola dell'Infanzia Artino, accusate di aver maltrattato sistematicamente i loro piccoli alunni. Serve poco la riprovazione generale. Ancora meno la incredulità degli amministratori che si affidano con fiducia all’operato della Magistratura. Per fortuna che una bambina ha confidato alla mamma di essere stata picchiata dalla maestra “Anna”, la quale intuito che la mamma avrebbe sporto denuncia ha tentato di farla desistere. Meno male che ci sono queste mamme che invece denunciano il tutto così che gli investigatori possono collocare microcamere che poi danno il senso compiuto delle violenze fisiche e psicologiche. Immagini terribili come quelle di bambini che tentano di nascondersi per sfuggire alle violenze. A chi competeva esercitare i minimi controlli? Alla dirigente ? Non vogliamo colpevolizzare nessuno. Forse la dirigente era inconsapevole di quanto accadeva. Forse non aveva mai acceduto a sorpresa per sentire le grida dei bambini maltrattati. Forse come tutti i dirigenti hanno un migliaio di alunni ed un migliaio di problemi. Veri o similveri. Ma ci sembra che “SOLO” questi siano i problemi veri e che solo verso questi ( e non parliamo dei soli bambini da 3 a 5 anni) si debba la massima attenzione sostanziale e preventiva. Tutto il resto delle istituzioni e della società sembra siano inutili.
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