BANNER-ALTO2
A+ A A-

vape-resized-1024x682Di solito, la sigaretta elettronica viene utilizzata non solo per sostituire l'esperienza tradizionale del fumo con una simile, ma anche per correre meno rischi per la salute e per incentivarsi di smettere di fumare.

I vantaggi delle sigarette elettroniche sono numerosi e possono essere estremamente convincenti. Di seguito te ne mostriamo alcuni.

Non genera odori sgradevoli.

Nessuno apprezza l'odore generato dalle sigarette classiche, nemmeno i fumatori stessi. Questo entra nei vestiti, si impregna sulle mani e nel respiro, diventando estremamente sgradevole. Nel caso della sigaretta elettronica, l'odore è molto piacevole e non infastidisce nessuno.

 Non ha effetti negativi sulla salute.

Ci sono un sacco di studi fatti negli ultimi anni riguardo la sigaretta elettronica. Alcuni di questi hanno evidenziato che le sigarette elettroniche possono provocare diversi problemi alla salute e altri invece l’hanno dichiarata sicura al 100%. La verità è che alcuni liquidi per le sigarette possono nascondere sostanze nocive. C'è però una vasta gamma di produttori di liquidi per le sigarette, come per esempio la CBD, che utilizzano solo sostanze sicure per l’organismo umano.

Maggiore diversità.

Coloro che vogliono provare sapori diversi dal tabacco possono orientarsi verso la sigaretta elettronica. Ci sono a disposizione migliaia di possibilità tra le quali scegliere, a partire dai sapori fruttati, passando per quelli dolci, al mentolo (o che include il mentolo nella composizione aromatica), fino ad arrivare naturalmente al classico tabacco.

Miti riguardo le sigarette elettroniche

"Le sigarette elettroniche contengono antigelo"

Mito apparso nel 2009 quando la FDA ha trovato tracce di Dietylenglicol (C4H10O3) in una cartuccia studiata. Queste tracce erano non tossiche e si trovavano solo in una cartuccia delle 18 studiate. Il dietylenglicol è infatti usato nell'antigelo, ma da allora non è stato scoperto in nessun'altra cartuccia studiata.

Gli unici elementi presenti nel liquido per sigarette elettroniche sono il glicole propilenico, la glicerina vegetale e i sapori, sostanze spesso utilizzate anche nell’industria alimentare.

"Nel liquido della sigaretta elettronica ci sono metalli e sostanze chimiche"

Nel corso del tempo sono stati effettuati molti studi sulle sigarette elettroniche e si è giunti alla conclusione che ci sono alcuni composti che possono essere dannosi, ma non rappresentano un rischio reale per la salute. La quantità di sostanze chimiche e metalli presenti nel liquido delle sigarette elettroniche è paragonabile alla quantità di sostanze chimiche e metalli presenti nell’aria di una città come Milano.

Ci sono altrettanto molti studi che dimostrano invece che la sigaretta elettronica è molto più sana della sigaretta classica e se sei un fumatore che vuole correre meno rischi, faresti bene ad orientarti verso questo tipo di dispositivo.

Pubblicato in Viaggi e Tempo Libero

Sigaretta-elettronica-svapoIl Regno Unito è uno dei paesi europei – e non solo – dove la sigaretta elettronica è stata accolta con maggior favore. Al di là della Manica viene enfatizzato l’effetto deterrente che le e-cigarettes possono sortire nei confronti di chi sta provando a smettere di fumare. Il consumo delle tradizionali sigarette da combustione, infatti, viene considerato come un nemico ben peggiore per la salute pubblica, in grado, ogni anno, di mietere migliaia di vittime.

Tramite il ‘passaggio’ alla sigaretta elettronica è possibile intraprendere un percorso di totale cessazione del fumo. Evitando un’interruzione repentina e traumatica della routine tipica del tabagista, le e-cig (con le quali il fumatore può riprodurre la gestualità legata al consumo di una sigaretta ‘classica’) permettono di ridurre gradualmente l’assunzione di nicotina e, al contempo, evitare del tutto l’esposizione all’anidride prodotta dalla combustione delle sigarette tradizionali. In aggiunta, optare per lo ‘svapo’ per iniziare a smettere di fumare si è dimostrato più efficace rispetto alle preesistenti terapie farmacologiche ed ai rimedi contenenti nicotina.

Le conferme della Public HealthEngland

La Public HealthEngland, l’agenzia che si occupa di salute e benessere per conto del Dipartimento della Salute Pubblica, ha confermato come l’uso della sigaretta elettronica in luogo di quella tradizionale comporti una riduzione del danno pari al 95%. Per questo, le e-cig vengono consigliate e sponsorizzate, finanche dal Ministro della Salute britannico che le ha inserito nel proprio ‘Libro Verde’, ossia il prontuario delle linee guida che il dicastero adotterà nel corso degli anni avvenire.

A conferma di come nel Regno Unito le e-cig vengano considerate principalmente come uno strumento deterrente contro il tabagismo, va sottolineato come nel 2018 due negozi di sigarette elettroniche siano stati aperti in altrettante strutture ospedaliere. Una di queste – Sandwell – è stata visitata da Duncan Selbie, il direttore generale dell’agenzia esecutiva del Ministero della Salute. Questi ha elogiato l’impegno dell’intera struttura nella lotta contro il fumo e, durante la visita al vape shop interno, ha rilasciato alcune dichiarazioni raccolte dalla stampa presente: “Il fumo resta il principale assassino nel nostro Paese; ai fumatori va dato ogni genere di sostegno, utilizzando ogni prodotto che può sostituire la nicotina, comprese le sigarette elettroniche, che rappresentano una scelta intelligente per i fumatori”. Queste parole testimoniano un atteggiamento molto diverso da quello, ad esempio, assunto negli Stati Uniti dove molte amministrazioni locali stanno osteggiando la produzione e la commercializzazione delle sigarette elettroniche.

Il mercato delle sigarette elettroniche in Italia

Il Regno Unito rappresenta uno dei principali mercati europei per la sigaretta elettronica, anche grazie all’orientamento delle politiche del governo centrale. Anche in Italia le e-cigarettes stanno diventando sempre più diffuse, e non è un caso. La situazione relativa alla commercializzazione delle sigarette elettroniche nel nostro paese, infatti, è piuttosto chiara. Con la Legge di Bilancio del 2018 è stato introdotto un nuovo regime fiscale che impone una diversa tassazione ai liquidi per ricaricare i device elettronici: quelli contenenti nicotina sono soggetti ad una pressione fiscale pari a circa il doppio di quella imposta sui prodotti privi di componente nicotinica.

In aggiunta, va sottolineato come i liquidi per ricaricare i dispositivi per il ‘vaping’ facciano parte dei Monopoli di Stato. Ciò vuol dire che anche i rivenditori online, come ad esempio Vaporoso, devono essere in possesso dell’apposita autorizzazione rilasciata dall’Agenzia Doganale per i Monopoli di Stato. In alternativa, i prodotti per lo svapo possono essere acquistati anche presso i negozi fisici dei rivenditori specializzati del settore; in entrambi i casi vige il divieto di vendita ai minorenni. Per tanto, chi non ha ancora compiuto 18 anni non può acquistare né i device elettronici né i liquidi da inalazione, anche se privi di nicotina.

Pubblicato in Mondo

fumo auto 2Promossa dal Codacons la stretta sul fumo annunciata dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

 

A 10 anni dell'introduzione della legge Sirchia, che risale al 10 gennaio 2005, nel nostro paese si è registrato un pericoloso stop nella lotta al tabagismo - spiega l'associazione - Il prossimo passo delle istituzioni deve essere vietare le sigarette nelle automobili, per proteggere i passeggeri - specie i minori - dai pericoli del fumo passivo, e garantire la sicurezza stradale.  "Il 15% degli incidenti stradali dovuti a distrazione è riconducibile al fumo di sigaretta - afferma il Presidente Carlo Rienzi - basti pensare che la media dei secondi di distrazione mentre si fuma una sigaretta al volante è di 11,5 secondi (contro i 10,6 secondi per comporre un numero di telefono).

Ma ciò che è più grave è il fatto che una sigaretta è sufficiente a trasformare una vettura in una camera a gas". Basta infatti una 'bionda' e se i finestrini sono chiusi le concentrazioni di particolato fine si impennano - ricorda il Codacons - e i livelli di polveri con peso molecolare 1 (PM1) e 2,5 (PM2,5) arrivano a 1.000 microgrammi per metro cubo d'aria.

Una situazione sanitaria pericolosissima se si pensa che nei luoghi aperti sono sufficienti 50 mcg/m3 di PM10 per violare la normativa europea sull'inquinamento dell'aria.

Fumare in auto, data la ristrettezza dello spazio, costituisce quindi un pericolo per la salute stessa del guidatore e dei passeggeri, in particolare bambini, più elevato che fumare in un qualunque altro ambiente: casa, lavoro, esercizi pubblici, o, ovviamente, all'aperto.

Il fumo in auto, inoltre, ha dirette conseguenze anche sulla capacità di guida.

Costituisce dunque non solo un costo sociale non indifferente del quale la collettività deve farsi carico, ma anche un rischio per l'incolumità degli altri automobilisti. "Per tale motivo appoggiamo la stretta annunciata dal Ministro della Salute, e chiediamo una accelerazione sul divieto di fumo all'interno delle automobili" - conclude Rienzi.

Pubblicato in Italia
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy