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La regione vuole i soldi dei rifiuti.

Deve pagare le ditte che gestiscono gli impianti di smaltimento.

Aveva annunciato il pugno duro e così è stato.

Un atto fortemente voluto dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio che, nel cuore dell’estate, aveva assunto 18 importanti provvedimenti per il “commissariamento” da parte dell’ente di altrettanti comuni calabresi insolventi.

La decisione del governatore Oliverio era dettata dalla necessità di riscuotere con puntualità le tariffe per far fronte alle spese necessarie per il pagamento dei concessionari/gestori dei diversi servizi afferenti la gestione del sistema dei rifiuti

Un aumento dei debiti, come specificato all’interno del provvedimento del presidente, avrebbe provocato inevitabili criticità e disservizi

Nell’elenco figuravano due cittadine del Vibonese, Briatico e San Gregorio d’Ippona.

Ora a Briatico arriva il commissario ad acta.

S’insedia l’avvocato Giuseppina Falcone. Sarà lei ad occuparsi della riscossione delle tariffe dovute alla Regione

L’avvocato Giuseppina Falcone, in sintesi, si occuperà delle inadempienze da parte dei residenti con riferimento agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016.

Pubblicato in Calabria

I carabinieri della sezione di pg-Nucleo Ambiente della Procura di Vibo, i carabinieri forestali e la Capitaneria di Porto coordinati dalla Procura di Vibo diretta dal procuratore Bruno Giordano hanno scoperto e posto fine ad un business dei reflui

 

Si tratta di un di un sistema di by-pass illegale installato nel depuratore comunale di località San Giorgio di Briatico.

Il by-pass era allocato nella vasca di arrivo dei reflui fognari ed è costituito da una tubazione con un diametro di 30 centimetri.

Tale sistema, con l’innalzamento del livello delle acque reflue in arrivo al depuratore, consente l’immissione diretta e senza alcun trattamento dei reflui nella condotta sottomarina dell’impianto, sfociante nello specchio di acqua del mare antistante il litorale di Briatico.

Attraverso un sistema di videosorveglianza installato dagli investigatori all’interno della vasca di arrivo dei liquami è emerso che dal 1 giugno ad oggi i reflui fognari confluivano direttamente, e senza alcun trattamento depurativo, all’interno del by-pass e da qui nella condotta sottomarina.

E’ stato così ravvisato un concreto pericolo di inquinamento della acque costiere ed inoltre è stato accertato che la ditta di Lamezia Terme Ecotec a cui il Comune di Briatico sin dal 2012 ha affidato la gestione e la conduzione dell’impianto avrebbe beneficiato di un notevole ritorno economico derivante dalla mancata depurazione di grandi volumi di acque reflue fognarie, recapitate direttamente e senza trattamenti nella condotta sottomarina sfociante a mare a circa 800 metri dalla costa.

L’omessa depurazione dei reflui e la conseguente diminuzione di rifiuti da smaltire, fra sabbia, fanghi ed altro materiale, avrebbe consentito alla ditta di incrementare notevolmente il proprio tornaconto finanziario.

Il tratto di mare antistante la Rocchetta di Briatico, per circa due chilometri è stato infatti classificato dall’Arpacal come caratterizzato da acque di “scarsa qualità” e, pertanto, sottoposto a divieto di balneazione tuttora vigente.

Inquinamento ambientale, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, violazione dei vincoli paesaggistici, frode nelle pubbliche forniture ed altre violazioni di natura ambientale i reati ipotizzati dagli investigatori e dalla procura di Vibo Valentia.

L’impianto in questione si trova quindi ad operare senza una valida autorizzazione - scaduta il 29 aprile scorso e senza che il Comune ne abbia richiesto il rinnovo nei termini di legge - allo scarico in quanto mancante del misuratore di portata al by pass, mai collocato.

L’attività investigativa ha permesso inoltre di accertare che tale sistema di deviazione dei reflui attraverso il by pass durava da anni e che lo stesso entra in funzione specialmente in caso di piogge intense o nel periodo estivo, in concomitanza con la presenza di numerosi bagnanti lungo la costa.

Le analisi dell’Arpacal di Vibo hanno messo in rilievo il superamento dei limiti di legge per quanto riguarda le concentrazioni inquinanti.

Da qui il sequestro del by pass quale corpo del reato e l’isolamento della sola tubazione irregolare al fine di evitare che i reflui non depurati e non trattati finiscano nella condotta sottomarina e quindi a mare”.

Il procuratore Giordano, sempre attento all’ambiente, ha posto in luce un sistema che potrebbe essere alla base di altri inquinamenti marini, tutti ancora da scoprire.

Pubblicato in Vibo Valentia

Che lo Stato con i migranti fosse, come diciamo noi, ad Amantea “ mbrazz’a Maria”, lo si sapeva.

Ma ora abbiamo la conferma.

 

Non si tratta di proteste dei profughi, per mancato pagamento del pocket money, né per il cibo, né per la qualità, dei servizi offerti od altro, proteste che attivano le reazioni politiche delle associazioni di tutela dei migranti.

NO! NO!

Si tratta proprio di una forte, univoca, nuova reazione dello Stato.

E’ quasi incredibile, ma è così!

Minniti ha commissariato tre centri a Briatico.

Sembra che ci sia l’ombra della ‘ndrangheta sui tre centri di accoglienza per migrati di Briatico.

È quello che pensa il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, che di concerto con l’agenzia anticorruzione di Raffaele Cantone e con il ministro dell’Interno Marco Minniti, ha nominato commissario l’avvocato palermitano Rosario Di Legami.

E non solo.

Il prefetto vibonese ha fatto scattare un’interdittiva antimafia per le due cooperative che gestiscono i centri, almeno sulla carta: si tratta della “Monteleone Servizi” e della “Monteleone 3.0 protezione civile”, che si occupano di 700 richiedenti asilo politico.

 

In sostanza, chi avrebbe in mano tutta l’assistenza dei migranti, attraverso un subappalto ritenuto illegittimo, sarebbe una società risultata pesantemente condizionata da infiltrazioni dell’ndrangheta.

Alcune società vicine ai boss avrebbero così monopolizzato le forniture.

Per questa ragione, il prefetto ha deciso di commissariare i tre centri, un provvedimento senza precedenti”.

Ndr.Una domanda al ministro Minniti ed al Prefetto Longo. “ Ma è possibile allocare 700 migranti in un paese di 4000 abitanti?”

Praticamente è come se in Italia ci fossero 10.600.000 migranti su 60.500.000 abitanti!

Non solo è come se ad Amantea ci fossero 2.333 profughi.

Nessuno ha sospettato niente? Troppo comodo! Ci sembra.

Pubblicato in Vibo Valentia

E’ successo a Briatico.

Un giovane migrante sale sul treno.

Ovviamente senza biglietto.

Ed un “becero” capotreno, ligio al suo dovere ( potrebbe anche essere licenziato in caso contrario), gli chiede il biglietto.

Ma, ci chiediamo, perché mai sapendo che in tanti non pagano il biglietto( anche sui pullman e sui tram), continuano a controllarli?

Ed infatti questa “pretesa” porta, poi, a conseguenze poco felici.

I profughi, si arrabbiano e protestano.

Ovviamente il capotreno per non prenderle ha chiamato la Polizia.

Peraltro il giovane non era solo ma in compagnia di alcuni connazionali che, alla richiesta del controllore di esibire il titolo di viaggio, essendone sprovvisti, sono stati fatti scendere dallo stesso capotreno nella stazione del centro costiero vibonese.

La volante giunge sul posto ma mentre i due agenti procedevano alla identificazione, uno dei giovani avrebbe dato in escandescenze e si sarebbe avventato sugli agenti, colpendoli ripetutamente con calci e pugni e procurando loro diverse contusioni.

I poliziotti, successivamente recatisi al Pronto soccorso, hanno riportato contusioni multiple giudicate guaribili in 10 giorni dai sanitari.

Ai due agenti feriti ha inutilmente espresso vicinanza il Sindacato unitario dei lavoratori di Polizia (Siulp) di Vibo Valentia che, attraverso il segretario provinciale Franco Caso, ha espresso «piena solidarietà e senso di vicinanza ai colleghi della volante che ieri pomeriggio sono stati aggrediti e feriti da parte di un cittadino extracomunitario nei pressi della stazione ferroviaria di Briatico»

L’aggressore è stato poi fermato ed identificato e la sua posizione è al vaglio degli investigatori.

Temiamo che anche questo episodio sia presto dimenticato perché ormai l’Italia, ci sembra, sia stata svenduta e, con la scusa della xenofobia e del razzismo, si tolleri ogni comportamento che normalmente ci appariva inaccettabile.

Pubblicato in Reggio Calabria

Dopo la aggressione di Salvatore “il marsigliese” ad Amantea , eccone un’altra a Briatico

Un controllore di Trenitalia è stato aggredito nella stazione di Briatico da due cittadini extracomunitari.

 

Il controllore, insieme ad un collega, si è avvicinato ai due stranieri fermi sul marciapiede in attesa di salire sul treno Lamezia-Rosarno.

Quando i dipendenti di Trenitalia hanno fatto presente che acquistare il biglietto sul treno, anche se la biglietteria era chiusa, costava cinque euro in più, i due stranieri si sono alterati.

Ne è nato un battibecco al termine del quale uno dei due ha spinto il capotreno facendolo cadere.

L'uomo ha riportato la frattura di una costola con una prognosi di 7 giorni.

I due extracomunitari sono fuggiti.

Sul caso stanno indagando gli investigatori della Polizia ferroviaria.

Pubblicato in Calabria

Sono entrati abusivamente in una casa per vacanze e la hanno trasformata in un opificio per la produzione di marijuana.

 

Il proprietario era lontano e non se ne poteva accorgere.

L’appartamento faceva parte di un residence di Punta Safò, a Briatico.

 

Non solo ma per evitare che avesse sospetti i produttori si erano collegati abusivamente alla rete elettrica.

 

I servizi sanitari erano stati divelti ed il bagno era diventato un laghetto che permetteva di far crescere le piante senza doverle annaffiare.

 

Gli agenti della Squadra mobile di Vibo Valentia hanno trovato una vera e propria piantagione con 287 fusti di cannabis alti fino a circa un metro e novanta.

Le piantine di cannabis sono state distrutte sul posto.

 

Se fossero state avviate sul mercato avrebbero permesso un rilevante incasso.

Sono in corso indagini per individuare le persone responsabili della coltivazione di sostanza stupefacente.

Pubblicato in Calabria

E’ ormai entrata la stagione estiva sulle splendide coste del Vibonese e gli uomini e donne della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza del Reparto Operativo Aeronavale e dei Carabinieri di Vibo, continuano incessantemente ad operare in sinergia sotto il coordinamento della Prefettura di Vibo lungo le coste della Provincia, per la verifica del rispetto delle norme sul demanio marittimo, sulle attività da pesca, sugli impianti di depurazione.

Oggi, infatti, le tre pattuglie impegnate in attività di vigilanza lungo la fascia costiera compresa tra Vibo Valentia e Zambrone hanno sottoposto a controllo un chiosco e relativo stabilimento balneare.

All’esito del controllo eseguito dai Militari, il proprietario dello stabilimento balneare non ha fornito la concessione demaniale prevista per l’occupazione di suolo, rilasciata dal Comune competente.

Il medesimo soggetto titolare veniva quindi denunciato per abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo di circa 180 mq, con il conseguente sequestro di tutta l’attrezzatura balneare (32 ombrelloni, lettini e sedie a sdraio).

L’esecuzione del Sequestro ha, pertanto, consentito lo sgombero dell’area demaniale marittima abusivamente occupata, tornata nuovamente libera per la fruizione da parte dei bagnanti dello splendido tratto di costa.

Continueranno nei prossimi giorni, i controlli congiunti tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Carabinieri lungo il litorale di Vibo a tutela del bene pubblico per evitare che cittadini ed imprenditori onesti possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole. Le irregolarità riscontrate producono effetti negativi per l’economia locale, già di per sé sofferente, ed ostacolano la normale concorrenza tra le imprese, alterando le regole del mercato.

Pubblicato in Reggio Calabria

E’ ormai entrata la stagione estiva sulle splendide coste del Vibonese e gli uomini e donne della Guardia Costiera di Vibo, oltre a prepararsi all’operazione complessa Mare Sicuro, che avrà il suo “start” operativo il prossimo 23 giugno, continuano ad operare lungo il Compartimento Marittimo, per la verifica del rispetto delle attività da pesca, degli impianti di depurazione e del demanio marittimo.

Oggi, infatti, una pattuglia del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto, impegnata in attività di vigilanza lungo la fascia costiera compresa tra Vibo e Zambrone, giunta in località Sant’Irene del Comune di Briatico ha accertato la presenza di uno stabilimento balneare, non censito tra quelli risultanti regolarmente autorizzati.

Al controllo esperito dai Guardacoste, il proprietario degli ombrelloni e sedie sdraio, non ha fornito la concessione demaniale prevista per l’occupazione di suolo e che deve essere rilasciata dal Comune competente, facendo, quindi, emergere il reato penale degli articoli 54 ed 1161 del Codice della Navigazione, di abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo, accertando l’assenza di titolo concessorio.

Ravvisata quindi la violazione penale i militari operanti procedevano ad informare telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura della Repubblica di Vibo Dott. Santi CUTRONEO, che autorizzava il Sequestro preventivo degli ombrelloni e delle sedie sdraio, che, nastrati e sigillati, venivano riposti in un magazzino di proprietà dell’occupatore e lasciati a quest’ultimo in custodia giudiziale.

L’esecuzione del Sequestro preventivo ha, pertanto, consentito lo sgombero dell’area demaniale marittima abusivamente occupata, tornata nuovamente libera per la fruizione da parte dei bagnanti della splendida località di Sant’Irene di Briatico.

Continueranno nei prossimi giorni, per entrare a regime continuo con l’inizio dell’Operazione “Mare Sicuro 2014”, i controlli lungo il litorale del Compartimento Marittimo di Vibo da parte dei Militari della Guardia Costiera e saranno finalizzati a verificare il rispetto dell’ordinanza balneare di sicurezza, nonché reprimere eventuali ulteriori occupazioni abusive perpetrate in danno del demanio marittimo.

Pubblicato in Vibo Valentia

sosSono stati soccorsi nel pomeriggio di ieri quasi contemporaneamente due natanti in panne che tramite il numero blu 1530 hanno richiesto assistenza per avaria al motore.

La prima richiesta di soccorso perveniva intorno alle 13.40 alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, che disponeva l’immediato intervento della Motovedetta SAR 808 di stanza nel porto di Vibo Valentia Marina e pronta a muovere 24 ore su 24 per esigenze di ricerca e soccorso. Dopo circa 20 minuti la veloce unità della Guardia Costiera intercettava a largo del Comune di Parghelia il natante alla deriva con due persone a bordo e lo assisteva fino a farlo giungere nel Porto di Tropea.

Non appena intrapresa la rotta per il rientro per il porto di Vibo, giungeva una seconda richiesta di soccorso da parte di un natante con due persone a bordo a largo di Briatico. La Sala Operativa della Guardia Costiera, che aveva appena coordinato l’assistenza dell’unità alla deriva a largo di Parghelia, presi i dati, la posizione e la problematica del secondo natante, inviava la Motovedetta CP 808 verso lo stesso. Raggiunta l’unità di sei metri a motore, alla deriva a circa 10 km dalla costa del Comune di Briatico, i tre guardacoste imbarcati sulla Motovedetta SAR, effettuavano il rimorchio della stessa fino alla spiaggia della località Bivona del Comune di Vibo, ove i due diportisti assistiti, avevano richiesto di essere lasciati così da provvedere al recupero della loro unità.

Le favorevoli condizioni metereologiche – si legge nella nota stampa del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina – che stanno interessando questi primi giorni del mese di giugno, spingono diportisti e bagnanti sia in mare che sulle spiagge. Un consiglio che viene dato è quello di verificare sempre le condizioni metereologiche, l’evoluzione delle stesse, ma soprattutto di accertarsi che le dotazioni di soccorso presenti a bordo siano in corso di validità, possibilmente di munirsi di un telefonino per eventuali richieste di soccorso da formulare al numero gratuito 1530, ove risponde sempre la Guardia Costiera competente per la gestione dei soccorsi, avendo cura, prima di intraprendere la navigazione, di effettuare sempre delle prove di messa in moto in porto, ovvero tramite rimessaggio invernale, dei  motori di natanti e imbarcazioni, soprattutto in caso di mancato utilizzo dell’unità nel periodo invernale.

Inizierà il prossimo 23 giugno l’operazione “Mare Sicuro 2014” disposta come ogni anno dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto lungo gli 8000 km di coste italiane e che vedrà impiegate nel massimo sforzo operativo uomini e mezzi della Guardia Costiera. Nella prossima settimana, il Comandante C.F. (CP) Paolo Marzio, in apposita conferenza stampa, illustrerà il dispositivo operativo che verrà predisposto nel Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina, uno dei più vasti d’Italia con i suoi 220 km di coste, che abbracciano quattro province e trentasei Comuni costieri del versante tirrenico Calabro-lucano.-  

Pubblicato in Calabria
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