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E chiede alla Procura di intervenire «con estrema urgenza»

Le nomine dei nuovi direttori dei distretti sanitari dell’Asp di Cosenza (uno di loro, Ottorino Zuccarelli, è stato condannato ieri a due anni di reclusione nel processo

 

“Ippocrate”) e il ricollocamento dei colleghi che li hanno preceduti finiscono sul tavolo del procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo.

Al magistrato è diretto, infatti, l’esposto dell’ex manager del distretto sanitario Tirreno Giuliana Bernaudo, trasferita dal dg Raffaele Mauro all’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa “Igiene degli alimenti e della nutrizione del dipartimento di Prevenzione”.

La questione si inserisce in una serie di segnalazioni che Bernaudo ha effettuato assieme agli altri ex direttori di dipartimento (Achille Straticò e Antonio Perri) per contestare spostamenti e nuove nomine.

Nell’esposto il legale della manager  contesta la natura dell’incarico conferito a Bernaudo «in quanto attribuibile esclusivamente a un dirigente in possessore della laurea in Medicina e chirurgia e relative specializzazioni».

L’obiezione è già stata manifestata a Mauro in una nota nella quale l’avvocato Procopio «diffidava la direzione generale a procedere alla stipula del contratto con la dottoressa Angela Riccetti, nominata direttore del distretto sanitario Tirreno,fino alla definizione del procedimento cautelare da parte del Tribunale di Paola sezione Lavoro (è una causa avanzata da Bernaudo contro il proprio spostamento, ndr)».

La questione è semplice: per Bernaudo l’incarico che Mauro le ha attribuito è illegittimo.

Tant’è che il suo legale specifica che la manager è disponibile a prendere servizio «a esclusiva e piena responsabilità del direttore generale».

La richiesta a Spagnuolo è «di intervenire con estrema urgenza in quanto, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, con la delibera n° 185/2018, di fatto, sta disponendo alla scrivente, in possesso della laurea in Scienze biologiche e specializzazione in Patologia generale (da più di 20 anni con incarichi di organizzazione dei servizi sanitari territoriali) di commettere, per le ragioni espresse nelle premesse, il “presunto reato di esercizio abusivo della professione medica”».

Da IlcorrieredellaCalabria

La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini nei confronti dell'ex presidente del Consorzio "Valle Crati", Maximiliano Granata, indagato per corruzione elettorale assieme all'imprenditore Francesco Gallo.

Granata (difeso dagli avvocati Gianluca Garritano e Angelo Pugliese), secondo le indagini - coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini con la super visione del procuratore capo Mario Spagnuolo - è accusato non solo di voto di scambio ma anche di abuso d'ufficio.

Nello specifico all'ex presidente viene contestato di aver «compiuto atti contrari ai doveri di ufficio» procurando «a Francesco Gallo un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito nel disporre -, a spese della pubblica amministrazione, che subiva un danno» - che i dipendenti di Ecologia Oggi procedessero allo spazzamento di luoghi privati nella disponibilità di Francesco Gallo.

Secondo l'accusa sarebbero stati eseguiti interventi di pulizia presso abitazioni private, utilizzando strutture e mezzi del "Valle Crati", in cambio di voti. Per gli inquirenti tutto ciò potrebbe essere stato messo in piedi per favorire l'elezione nel consiglio comunale di Cosenza di Vincenzo Granata, fratello del presidente del Consorzio, e candidato in una delle liste a sostegno del sindaco riconfermato Mario Occhiuto. Vincenzo Granata è stato poi effettivamente eletto.

Adesso sia Granata che Gallo (difeso dall'avvocato Andrea Trevisan) hanno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere ai magistrati di essere sentiti”.

Pubblicato in Cosenza

Un intero quartiere costruito abusivamente.

 

Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, le costruzioni sono state realizzate in zona a rischio idrogeologico ed in violazione della normativa urbanistica.

Contestata la lottizzazione abusiva a scopo edificatorio, la realizzazione di costruzioni in totale assenza o in difformità dalla concessione edilizia e l'omessa denuncia di lavori.

 

Le tredici persone raggiunte da un avviso di garanzia sono:

Rosario Russo, 55 anni;

Gabriele Corrado, 59;

Domenico Crudo, 82;

Antonio Fusca, 42;

Domenico Fusca, 53;

Elio Fusca, 43;

Leonardo Fusca, 50;

Vittoria Fusca, 51;

Pietro Macrì, 52;

Francesco Ramondino, 66;

Salvatore Ramondino, 60;

Raffaele Russo, 82;

Antonietta Soriano, 65.

 

Secondo l'indagine, avviata a suo tempo dal pm Santi Cutroneo, l’area dove sono state realizzate le costruzioni sequestrate è da considerarsi, peraltro, a rischio idrogeologico in quanto la stessa insiste su una zona che, secondo una perizia tecnica commissionata dalla Procura della Repubblica, è interessata da un movimento franoso in atto.

Un rischio che non può essere ulteriormente sollecitato da interventi edilizi abusivi.

Il procuratore capo Mario Spagnuolo ha detto che:«L'inchiesta odierna si inserisce in un discorso più complessivo che riguarda problematiche sulla tutela dell'ambiente e del territorio della città. Un territorio che ha già in passato mostrato tutti i suoi segni di fragilità».

Poi ha aggiunto che «Si è scoperto che l'area in questione era destinata ad uso agricolo ma col tempo è diventata una delle zone residenziali più importanti della città. Il problema è che la maggior parte era privo di titolo abilitativo. Non avevano, cioè, le concessioni edilizie e quelle poche in possesso avevano ottenuto la sanatoria che ci ha impedito di porle sotto sequestro».

 

Risulta ancor oggi che l’area è del tutto priva delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e, in particolare la rete pubblica di fognature ( c.d. acque nere e di un sistema di raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche (cd. acque bianche).

La GdF ha poi scoperto che molti residenti non pagavano neanche le tariffe su casa o immondizia ed erano completamente sconosciuti al fisco comunale.

Ora il comune, una volta ricevute le carte dell'indagine, dovrà adottare i correlati provvedimenti amministrativi e recuperare i tributi dovuti.

Pubblicato in Vibo Valentia

E’ giunta alle 20.00 di ieri sera nel porto di Vibo Valentia Marina, scortato dai mezzi navali della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, la Nave della Marina Militare Italiana “SIRIO”, appartenente al Comando Forze da Pattugliamento di Augusta e inglobata nell’operazione “Mare Nostrum”. Il pattugliatore aveva a bordo 729 migranti di varie nazionalità africane: Palestinese, Zambia, Nigeria, Eritrea, Pakistan, Sudan, Etiopia, Siria, Mali e Libia. I migranti, alloggiati sul ponte di volo della Nave, già visitati dallo staff medico imbarcato sulla nave della Marina al momento del soccorso, si presentavano in discrete condizioni di salute.

Gli stessi erano stati recuperati nei giorni scorsi nelle acque del Canale di Sicilia, a bordo di due barconi e un gommone alla deriva. Tra i migranti soccorsi 587 uomini, 98 donne di cui 2 in stato di gravidanza e 44 minori.

Il dispositivo di accoglienza e verifica disposto dal Prefetto di Vibo Dott. Giovanni Bruno, ha visto impiegate le varie forze dell’Ordine – Polizia – Carabinieri – Guardia di Finanza – Guardia Costiera – Forestale, Vigili del Fuoco, l’ASP di Vibo, la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, che hanno contribuito ognuno, per quanto di competenza, alle attività predisposte nella riunione di coordinamento tenutasi nel pomeriggio di ieri presso la sede della Guardia Costiera di Vibo Valentia e presieduta dal Prefetto.

I primi a salire a bordo del Pattugliatore, sono stati i Sanitari del 118, che hanno effettuato le verifiche sanitarie dei migranti e delle donne in stato di gravidanza.

Subito dopo sono salite le Squadre interforze di Polizia Giudiziaria della Squadra Mobile della Polizia di Stato, del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Guardia Costiera di Vibo Valentia.

Le attività d’indagine svolte dal Pool investigativo interforze, finalizzato ad individuare eventuali “scafisti”, si è concluso dopo diverse ore di raccolta di testimonianze fornite da taluni migranti, che hanno contribuito a definire le responsabilità dello scafista, di nazionalità tunisina.

Il tunisino è stato posto in stato di fermo e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia che, tramite il Procuratore Capo Dott. Mario Spagnuolo ed il sostituto procuratore di turno, ha seguito in ogni momento l’evolversi della situazione.

Successivamente si è provveduto alle attività di sbarco dei migranti, all’identificazione ed al trasferimento degli stessi con i pullman nelle strutture ricettive secondo un piano di accoglienza predisposto dal Ministero dell’Interno. In particolare 148 migranti permarranno nella Provincia di Vibo ed i rimanenti verranno trasferiti nelle altre Regioni.

La Nave della Marina Militare Sirio, intorno alle 23.00 di ieri ha ripreso la navigazione per il rientro ad Augusta

Pubblicato in Vibo Valentia

Amantea. Prenderà il via martedì prossimo 17 dicembre alle 9,30 il Forum Regionale della Coldiretti Calabria giunto alla nona edizione dedicato ai temi dell'agricoltura e dell'alimentazione che spazierà sulle tematiche delle agromafie, della contraffazione e tutela del "Made in Italy", della nuova programmazione Comunitaria 2014-2020 e nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) e sulle iniziative dei giovani imprenditori che si confronteranno con le Istituzioni. Il Forum, che si svolgerà al "Centro Congressi La Principessa" a Campora San Giovanni -i Amantea(CS) è una idea coraggiosa e innovativa che in questi anni, la Coldiretti Calabria sta portando avanti, chiamando a discutere esperti e rappresentanti delle Istituzioni su temi rilevanti dell'agricoltura e dell'alimentazione per cogliere indicazioni e sostenere il progetto per una Calabria vincente. Il Forum prenderà l'avvio con l'apertura dei lavori da parte del Presidente Regionale Pietro Molinaro. Saranno presenti tra gli altri, il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione, gli assessori regionali all'agricoltura Michele Trematerra e al bilancio Giacomo Mancini, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Donato Ceglie, i parlamentari Nicodemo Oliverio e Antonio Caridi, i consiglieri Regionali Candeloro Imbalzano e Giuseppe Giordano, il presidente di UnionCamere Lucio Dattola, i vertici del Corpo Forestale dello Stato, dirigenti dei dipartimenti della Regione Calabria, della Coldiretti nazionale e regionale e di primarie strutture economiche, agricole ed agroalimentari, rappresentanti di forze sociali e associazioni. Il Forum, è ormai un appuntamento fisso nell'agenda dei più importanti responsabili delle imprese calabresi appartenenti alla filiera agro-alimentare e si caratterizza con una intensa giornata di studio sui temi che nell'attualità hanno un impatto per l'economia e la società.

Pubblicato in Primo Piano

Tra le contestazioni mosse quella di bancarotta fraudolenta con la parte pubblica che risulta parte lesa nel procedimento.

L’inchiesta "Persefone" riferisce alla società mista a capitale pubblico/privato Proserpina Spa che si occupava del servizio di raccolta differenziata e dei rsu nel territorio della provincia di Vibo.

Le risultanze della inchiesta sono emerse oggi con il provvedimento di conclusione degli accertamenti investigativi a carico di 13 persone.

Ecco i nomi tra soci privati amministratori e commissario liquidatore:

  1. Domenico Antonio Naso 
  2. Francesco Pantano 
  3. Giandomenico Pata 
  4. Giuseppe Betrò 
  5. Giuseppe Ceravolo 
  6. Michele Mirabello 
  7. Marcella De Vita 
  8. Gino Citton 
  9. Ciro Orsi 
  10. Domenico Scuglia 
  11. Michelangelo Petrolo 
  12. Giovanni Vecchio 
  13. Natalina Cricelli

E’ stata preannunciata dal procuratore capo Mario Spagnuolo la trasmissione degli atti alla Dda, quanto meno per conoscenza.

Ne ha parlato il PM Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa, presenti il pm Alessandro Pesce, titolare dell'inchiesta, il tenente colonnello della GdF Paolo Valle, il colonnello Michele Di Nunno e il tenente Oscar Olivieri.

L'Ufficio di Procura ipotizza l'ingerenza di soggetti legati alla criminalità organizzata.

Per intanto il Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha effettuato il sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Vibo Valentia, in accoglimento della richiesta del pm Pesce per concorso in bancarotta fraudolenta preferenziale e documentale commessa nell’ambito della gestione della società.

Secondo l'accusa gli organi societari della società hanno mancato di annotare la clausola del riservato dominio sui certificati di proprietà degli automezzi a favore dell’ufficio del commissario delegato, permettendo così che gli stessi, poco prima della dichiarazione di fallimento della stessa fossero fraudolentemente destinati al socio privato di maggioranza (titolare, a sua volta, di una ditta individuale e socia di un’ulteriore società operante nello stesso settore della raccolta di rifiuti e di proprietà del coniuge).

Pubblicato in Vibo Valentia

La squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici del dipartimento 10 della Regione Calabria, a Catanzaro, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica vibonese sui contributi percepiti da alcune aziende per l'incentivo dell'occupazione e la concessione della cassa integrazione in deroga. Gli investigatori, in particolare, hanno sequestrato documenti negli uffici del dipartimento 10 Settore lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato. I bandi al centro delle indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo e dal pm Michele Sirgiovanni, sono due. Il primo e' un avviso pubblico per finanziamenti a incentivi occupazionali, che risale al 2011, ed il secondo e' un bando per la concessione di cassa integrazione in deroga. Con il sequestro dei documenti, gli inquirenti intendono accertare se vi siano state irregolarità nella distribuzione dei fondi.(ANSA)

Pubblicato in Vibo Valentia
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