BANNER-ALTO2
A+ A A-

Questo il comunicato stampa:

Ancora una volta, l’esponente di spicco dell’omonima cosca, Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, uno dei più sanguinari boss della ‘ndrangheta calabrese, non ha mancato di far sentire la sua voce contro chi, come la dottoressa Marisa Manzini, all’epoca del processo Sostituto Procuratore della Repubblica, ha rappresentato non solo la pubblica accusa ma anche il volto delle Istituzioni , impegnate a fronteggiare e reprimere

il fenomeno criminale, in nome e per conto dello Stato, quindi dei cittadini liberi e responsabili che non si riconoscono nelle parole e nei crimini di boss come il Mancuso.

Alla dottoressa Manzini, ora impegnata nel delicato ruolo di consulente della Commissione Parlamentare antimafia, intendiamo esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’intera rete di Libera Calabria, consapevoli che essere solidali, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Sollicitudo rei socialis, “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane.

Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”.

In tal senso, vogliamo rinnovare il nostro fermo e deciso impegno, invitando tutti i componenti della società civile calabrese a fare altrettanto, a fronteggiare la ‘ndrangheta, vero male endemico della nostra terra di Calabria.

Dinanzi a chi, come Pantaleone Mancuso, vuole imporre la legge della violenza e del silenzio, è indispensabile opporre la forza evocativa della denuncia che rompe il guscio dell’omertà e della paura messa in atto dalla ‘ndrangheta.

Della rinuncia ad ogni forma di corruzione, di collusione e di connivenze provocate da hoc per loschi fini di ingiusti profitti e di signoria territoriale.

Coordinamento regionale Libera Calabria

Pubblicato in Vibo Valentia

La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini nei confronti dell'ex presidente del Consorzio "Valle Crati", Maximiliano Granata, indagato per corruzione elettorale assieme all'imprenditore Francesco Gallo.

Granata (difeso dagli avvocati Gianluca Garritano e Angelo Pugliese), secondo le indagini - coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini con la super visione del procuratore capo Mario Spagnuolo - è accusato non solo di voto di scambio ma anche di abuso d'ufficio.

Nello specifico all'ex presidente viene contestato di aver «compiuto atti contrari ai doveri di ufficio» procurando «a Francesco Gallo un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito nel disporre -, a spese della pubblica amministrazione, che subiva un danno» - che i dipendenti di Ecologia Oggi procedessero allo spazzamento di luoghi privati nella disponibilità di Francesco Gallo.

Secondo l'accusa sarebbero stati eseguiti interventi di pulizia presso abitazioni private, utilizzando strutture e mezzi del "Valle Crati", in cambio di voti. Per gli inquirenti tutto ciò potrebbe essere stato messo in piedi per favorire l'elezione nel consiglio comunale di Cosenza di Vincenzo Granata, fratello del presidente del Consorzio, e candidato in una delle liste a sostegno del sindaco riconfermato Mario Occhiuto. Vincenzo Granata è stato poi effettivamente eletto.

Adesso sia Granata che Gallo (difeso dall'avvocato Andrea Trevisan) hanno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere ai magistrati di essere sentiti”.

Pubblicato in Cosenza

Dedico questo premio alla giovane di Melito Porto Salvo, vittima del branco e della barbarie. Le sono vicino, come sono vicino a tutte le vittime di abusi».

 

Le prime parole di Monsignor Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Jonio, hanno strappato l'applauso del pubblico presente in piazza a Paola in occasione della cerimonia di consegna del Pacchero d'Argento.

«Lo dico a chiare lettere – ha proseguito il presule – C'è incompatibilità tra il Vangelo e la 'ndrangheta.

Chi si schiera contro i diritti della persona, chi commette reati odiosi, chi sfregia l'umanità con i propri comportamenti è contro la parola di Gesù.

Nei loro confronti la politica della Chiesa è quella della tolleranza zero».

La manifestazione, condotta dai giornalisti Fiorenza Gonzales e Salvatore Bruno, è giunta alla settima edizione. E' organizzata dall'Associazione Più di Cento – Tana per la Legalità, presieduta da Salvatore Magarò, il collaborazione con Giovanni Marzullo, segretario territoriale della Cisl.

Oltre a Monsignor Savino sono stati premiati il magistrato Marisa Manzini, il massmediologo Klaus Davi, la cantastorie Francesca Prestia.

Particolarmente prestigioso il parterre degli ospiti.

Hanno partecipato il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il Questore Luigi Liguori, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Marco Grazioli e il tenente colonnello Milko Verticchio, comandante del reparto operativo provinciale dei Carabinieri di Cosenza.

La serata si era aperta con il saluto del sindaco di Paola Basilio Ferrari e con l'introduzione di Salvatore Magarò.

«Questa iniziativa ha l'obiettivo di chiamare a raccolta tutte le persone perbene che ci sono in Calabria – ha detto tra l'altro Magarò –

Non è una passerella ma un'occasione per riflettere e ragionare su questo fenomeno che rappresenta per questo territorio una palla al piede. La 'ndrangheta è la principale causa del mancato sviluppo della Calabria.

Attraverso il Pacchero d'Argento – ha aggiunto – vogliamo premiare i comportamenti di persone esemplari che quotidianamente compiono il proprio dovere, lavorando per la legalità e la giustizia.

E gli esempi sono più importanti delle tante, vuote parole, pronunciate spesso in maniera inopportuna su questo tema».

Marisa Manzini, Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Cosenza, ha sottolineato come, sul fronte della emancipazione culturale, siano stati compiuti importanti passi in avanti: «Quando sono giunta in Calabria circa vent'anni fa – ha sottolineato il magistrato – la realtà era diversa.

Oggi le cose sono cambiate.

Il risveglio delle coscienze è testimoniato anche dalla nutrita partecipazione di cittadini a questa manifestazione».

Sul ruolo delle donne di 'ndrangheta Marisa Manzini ha aggiunto: «E' sempre stato rilevante. La donna delle famiglie di mafia è deputata a tramandare i valori deviati della criminalità alle nuove generazioni.

Oggi assistiamo ad un fenomeno in controtendenza: la donna di 'ndrangheta ha acquisito consapevolezza della possibilità, attraverso le proprie scelte, di rompere la catena di violenza e di morte all'interno del proprio nucleo familiare, per garantire un futuro migliore ai propri figli».

Il massmediologo Klaus Davi, è stato premiato per il format “Gli Intoccabili”in onda sull'emittente televisiva regionale calabrese La C.

Il suo modo rivoluzionario di raccontare la 'ndrangheta, ha aperto uno squarcio nell'informazione.

«Di 'ndrangheta si deve parlare a livello internazionale – ha ribadito – Perché la 'ndrangheta è una questione internazionale. Il nostro dovere è quello di fare informazione, di svelare le trame, gli intrecci, le commistioni; di dare spazio e voce a chi la 'ndrangheta la combatte sul campo tutti i giorni».

Struggente ed emozionante la proposizione del brano di Francesca Prestia “La Ballata di Lea” dedicato a Lea Garofalo dalla cantastorie calabrese. «Con la musica cerco di scuotere le coscienze, di toccare le corde più profonde dell'animo.

Cerco di raccontare la Calabria del coraggio, la Calabria che desidera cambiare partendo dalla propria storia. Lea ha dato l'esempio, cambiando la sua storia e indicando il percorso a tutte le donne che vogliono liberarsi dalla 'ndrangheta e cambiare la loro vita».

15 settembre 2016

Il parterre

Pubblicato in Paola

Gli investigatori antinarcotici inglesi hanno segnalato alla Questura di Cosenza l’arrivo di un pacco sospetto dalla Colombia

Tutto è iniziato il 5 agosto.

Gli investigatori italiani hanno avvertito la competente procura della repubblica di Cosenza che ha coordinato tutta la operazione.

Nella conferenza stampa il procuratore aggiunto Marisa Manzini, ha evidenziato il lavoro intenso della squadra mobile di Cosenza e del sostituto procuratore Giuseppe Visconti, ed ha dichiarato:

«Un'operazione sotto copertura nella quale c'è stata piena collaborazione con le autorità britanniche che ci hanno segnalato la presenza di un pacco di sostanza stupefacente indirizzata a un cosentino.

La droga, che si trovava a Londra, doveva varcare i confini per giungere a Cosenza. Abbiamo dovuto individuare il soggetto destinatario del pacco ed è stata nostra premura evitare che quella cocaina fosse immessa nel mercato.

Il mittente è colombiano ed è confermato il collegamento tra la Calabria e la Colombia. In quasi quindici giorni è stato fatto un lavoro importante di coordinamento».

E’ intervenuto anche il capo della Mobile Giuseppe Zanfini il quale ha precisato che “ La cocaina era occultata all'interno di una sedia.

L'attività di indagine ha consentito di organizzare la consegna controllata della droga.

Abbiamo nominato due poliziotti della sezione Narcotici che hanno lavorato senza destare sospetti prendendo in consegna il pacco che ieri hanno consegnato sotto copertura a Mendicino a casa di Antonio Segreti.

Ciò è stato fatto dopo aver avuto la certezza che Segreti fosse a casa.

Lì sono andati due poliziotti con la divisa della società che doveva fare la consegna del pacco.

A quel punto, Segreti ha accettato la consegna del pacco e lì sono intervenuti i poliziotti.

Nel pacco c'erano una poltroncina in cui era nascosta la cocaina, un poncho messicano, cartoline.

La droga era stata infilata in tutta la struttura metallica della sedia e, dopo l'autorizzazione della Procura di Cosenza per aprire il pacco, è stato necessario chiamare i vigili del fuoco per tirare fuori lo stupefacente.

Si tratta di circa seicento grammi di cocaina purissima, cioè almeno due chili e mezzo al dettaglio che avrebbero fruttato circa 300mila euro.

A casa di Segreti abbiamo trovato bilancino di precisione e due coltelli di serramanico sporchi di polvere bianca che riteniamo fosse cocaina, che ora saranno analizzato».

Pubblicato in Cosenza
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy