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fuscaldo
Alcuni manifestanti ospitati in un CAS nel Comune di Fuscaldo hanno occupato stamattina la carreggiata della statale tirrenica inferiore, ma sono stati fatti allontanare ben presto dalle forze di polizia

 

Nel centro di accoglienza per migranti di Fuscaldo la situazione è tutt'altro che sotto controllo.

Gli ospiti chiedono incessantemente maggiori diritti, ma soprattutto lamentano l'insofferenza all'isolamento a cui sono sottoposti.

 

Tra loro ci sono cinque positivi al Covid-19 e per sicurezza, dal momento che condividono lo stesso stabile, sono stati tutti posti in quarantena.

Ma le lamentele, che vanno avanti da giorni, questa mattina sono sfociate in una breve ma intensa protesta, che ha visto alcuni migranti occupare la strada statale tirrenica con valige e oggetti ingombranti.

 

Sul posto sono arrivate subito le forze dell'ordine e i manifestanti, tra cui una donna in gravidanza, hanno subito sgomberato l'area, ma la preoccupazione rimane.

La situazione difficile, e una comunicazione forse non del tutto adeguata, potrebbe ancora innescare sentimenti di rabbia, come già accaduto ad esempio in casa nostra, dove i migranti nelle scorse settimane hanno dato vita a numerosi scontri.

  

Il primo cittadino, Gianfranco Ramundo, invita alla calma ma tra il malcontento generale e lo spettro di un disastro economico all'orizzonte, la gestione della situazione si fa sempre più complicata, per questo, chiede con veemenza il rispetto delle norme igieniche e delle distanze di sicurezza, ma tra chi sottovaluta la portata dell'evento ignorando le disposizioni e chi nega del tutto la pandemia, ogni giorno la situazione si fa sempre più drammatica.

Pubblicato in Alto Tirreno

casi amantea

Tutti noi abbiamo visto e sentito Antonio Belcastro, responsabile regionale della task force contro il Coronavirus, parlare concretamente a Buongiorno Regione ieri del trasferimento immediato dei positivi di Amantea in altro luogo.

 

La cosa ci ha in parte tranquillizzato tutti, ma sostanzialmente forse ci ha presi tutti per i fondelli?

E pure le pressioni politiche ci sono state e come, soprattutto con il Capogruppo Pd alla Regione Cons. Domenico Bevacqua e con l’On Bruno Bossio, mentre a destra solo con rappresentati locali.

 

Il trasferimento, dato anche a noi per certo ed immediato, si è bloccato.

Intanto i contagiati crescono a dismisura e il nervosismo si avverte evidente sia fra la popolazione che fra gli migranti.

 

Non vorremmo che questi fatti sfociassero in cronaca nera, tra l’altro possibile che non si capisce che più passa il tempo più aumentano i casi?

La Regione Calabria cosa vuole che ci ammaliamo tutti?

 

E pur vero che il virus ha perso molta potenza, e quindi è quasi diventato una influenza quasi normale, ma rimane pericolosa soprattutto per le persone anziane e per le persone con problemi di salute.

 

Oggi, tra l’altro come ha scritto anche Carlo Guccione consigliere Regionale in quota PD, è uscito su un articolo del Corriere della Sera che torna a parlare di Reparti Covid e di strutture che ospitano pazienti positivi.

 

Lo stesso Antonio Belcastro ha parlato di una situazione sotto controllo e afferma: “Siamo pronti a raddoppiare la capienza negli ospedali anche domattina”.

Peccato che nessuno ha detto ancora con chiarezza quante terapie intensive e sub intensive aggiuntive sono state realizzate rispetto a quanto previsto dal Piano anti-Covid.

Le altre Regioni snocciolano numeri, affrontano la situazione con dati alla mano.

 

In Calabria, invece, i cittadini continuano a non essere informati.

Mancano anche i dati sulla riorganizzazione dei Pronto Soccorso per il percorso Covid, dei mezzi di soccorso e della diagnostica radiologica dedicata ai pazienti Covid-19.

Nessuno ha mai risposto, ad esempio, continua Guccione nel suo comunicato stampa, a una mia interrogazione presentata lo scorso mese di luglio dove denunciavo inerzie, ritardi e inefficienze sul Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19.

Secondo il Piano sono previsti 134 posti letto di Terapia intensiva aggiuntivi e 123 posti letto di terapia semi-intensiva.

 

Ma ad oggi quali sono i numeri reali? Cosa è stato fatto?

Quanti posti letto nei reparti di Pneumologia sono stati aggiunti?

Tra l’altro, al sistema sanitario calabrese mancano 5000 figure tra medici, infermieri, OSS e tecnici radiologici.

Continuano a trascorrere le settimane e nessuno ha notizie di quanto è stato fatto fino ad oggi dall’Ufficio del Commissario e dalla Regione Calabria per contrastare una nuova ondata di contagi.

 

Per dirla breve c’è molta approssimazione ed incapacità organizzativa, speriamo in un breve cambio passo.

Per la cronaca stamattina una troupe televisiva di retequattro di “Diritto e Rovescio” programma giornalistico condotto da Paolo Del Debbio, accompagnata da Vincenzo Lazzaroli, ha intervistato Operatori Commerciali e cittadini di Amantea, il tutto andrà in onda giovedi sera.

 

Pubblicato in Primo Piano

trasferimento
Vade et revertere

 

Le ultimissime informazioni pervenute a questa redazione, nella serata di oggi, sono che entro domani tutti i migranti in stato di quarantena, presenti nella palazzina di via Lavagaenza, saranno trasferiti, come i loro compagni di viaggio, nella capitale, sempre al policlinico Celio, per finire la loro quarantena.
Il trasporto avverrà, anch'esso, attraverso un pullman messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana.

 

Molte di noi ieri sera si sono rattristati, anche se non erano presenti, almeno fisicamente, al trasferimento dei migranti.
Abbiamo seguito un po' tutti, però, le dirette Facebook di zippa e di altri.
Ad ognuno di noi le immagini del trasferimento hanno suscitato sentimenti contrastanti, chi di tristezza, chi di sgomento e comunque un po' a tutti di consapevolezza di aver forse inviato un messaggio sbagliato ai nostri figli.

 

Per amor di Dio l'errore primordiale non è stato certo fatto dal Comune di Amantea o dai suoi abitanti.
L'errore primordiale è stato fatto da funzionari prefettizi poco consapevoli di una malattia,  per nulla rispettosi di ragazzi immigrati positivi al coronavirus, venuti in Europa ed in Italia a cercare fortuna, e poco consapevoli della forza e della tenacia di una città quando ritiene di essere stata colpevolmente danneggiata.
Speriamo che chi di competenza non assecondi più consigli emanati con tale leggerezza.

 

La riflessione che ci poniamo a freddo oggi è che in primis auguriamo a questi ragazzi, nostri fratelli, un pronta guarigione in un centro medico di eccellenza.
Perché per chi non lo sa il Policlinico Militare del Celio "S.Ten. MOVM Attilio Friggeri", è un ospedale militare del Corpo sanitario dell'Esercito Italiano, ha operato in tutti i principali teatri di guerra cui ha preso parte l'Italia, dalla guerra di Libia, alla prima e alla seconda guerra mondiale, il ricovero o le visite specialistiche presso il policlinico sono riservate alle sole forze armate italiane e ai parenti dei militari aventi diritto al Servizio sanitario militare.

 

La seconda riflessione che vogliamo cogliere e proporre e di chiedere al Ministero degli interni che non appena questi ragazzi risulteranno guariti da questa grave malattia, di riportarli ad Amantea, dove siamo sivuri verranno accolti da una popolazione affettuosa, tollerante, umana e cordiale.
Invitiamo pertanto i Commissari Straordinari, nel caso ci fosse la possibilità legale a concedere la cittadinanza onoraria a questi ragazzi che sono venuti in Italia a cercare fortuna, a cui la città di Amantea non intende girare le spalle.

Pubblicato in Primo Piano

lungomare
Riceviamo una nota dell'associazione VIVIAMANTEA che vi riportiamo integralmente:

 

"È da poco ufficiale la notizia che le 13 persone positive al Covid ed ospitate in un centro di accoglienza di Amantea, saranno trasferite in una struttura sanitaria più adeguata a Roma.

 

Accogliamo tale notizia positivamente, sia per le 13 persone che potranno ricevere così cure e assistenza più adeguate, sia per la città di Amantea, che può continuare ad essere considerata una cittadina Covid-free, come lo è sempre stata.

 


Ci teniamo a precisare che, come abbiamo già precedentemente comunicato, anche con la presenza di queste 13 persone, visto che si trovavano in quarantena e sotto sorveglianza, Amantea non ha mai smesso, neanche per un istante, di essere un posto sicuro.


Ma ora, per chiunque abbia potuto avere dubbi o preoccupazioni di ogni genere, è assodato che sia così.
Pertanto continuate a sceglierci per i vostri acquisti, per le vostre vacanze, per le vostre passeggiate.
Noi saremo sempre qui ad accogliervi, con la gentilezza di sempre e con le dovute precauzioni, perché ci teniamo alla salute di tutti e perché bisogna sempre stare in guardia contro questo virus che ci ha tenuti chiusi per tanto tempo".

 

Noi siamo pronti, noi ci siamo, noi vi aspettiamo.

#Amanteaèunpostosicuro

militari
La città di Amantea ha prevalso, calcisticamente parlando, contro una decisione errata, ingiustificata e quanto mai discutibile, sul trasferimento di migranti positivi al coronavirus in pieno centro città.


Ma la città ha perso, ha perso di credibilità, ha perso di fiducia verso lo stato, ha perso di coerenza ed ha perso di tolleranza.

A nostro parere queste cose vanno messe sul piatto della bilancia, siamo contenti del trasferimento dei 13 migranti contagiati dal Covid19, che da un po' di serenità ai nostri turisti, agli operatori commerciali e all'intera popolazione.

Comunque la descrizione del fatto, per dovere di cronaca, e che verranno trasferiti a partire dalle ore 20.30, come previsto sul sito del Ministero degli Interni, i 13 soggetti risultati positivi al test del coronavirus, si tratta di parte del gruppo di 24 pakistani giunti ad Amantea sabato pomeriggio in tarda serata.

La comunicazione ufficiale è giunta in città da una nota trasmissione televisiva e poi confermata dal sito del Ministero degli Interni.

I poveretti 13 migranti saranno trasferiti, con appositi mezzi messi a disposizione dell'Esercito Italiano e dalla croce Rossa Nazionale, all'ospedale del Celio di Roma, convertito già dallo scorso mese di Aprile in centro Covid di riferimento per il centro sud.

Questa è la conclusione di una scelta sbagliata, iniziata quando si è accettato lo sbarco di immigrati al largo di Caulonia e poi trasferiti a Roccella Ionica.

Poi il trasferimento nella struttura "a" CAS di Amantea, di proprietà dell'ingegnere Pati, dove erano scoppiate le vigorose e vibranti proteste sfociate poi nel blocco della strada nella giornata di Domenica.

Poi il confronto tra la popolazione e la Commissione Straordinaria, dimostratasi assolutamente impreparata alla vicenda, poi la decisione della protesta di sospendere per 24 ore il blocco della statale e della ferrovia, in attesa di decisioni in merito che sarebbero dovute pervenire dall'alto, l'arrivo dei militari oggi alle ore 13:00 e finalmente la decisione del Ministero degli Interni.


Speriamo in futuro di non dover ripetere questa pagina triste della città.

Pubblicato in Primo Piano

 

migranti
Ventiquattro ore di tregua in attesa che i migranti vengano spostati altrove, altrimenti si tornerà a bloccare la statale tirrenica 18 ed anche la Ferrovia, cosi ci è stato riportato da più di un cittadino Amanteano.

È quanto comunque hanno stabilito i manifestanti durante la seconda giornata di civile, ma dura, protesta ad Amantea, dove sono stati trasferiti 24 migranti facenti parte di un gruppo di 70 sbarcati sabato sera a Roccella Ionica, 13 dei quali positivi al Covid -19.

 

 

I residenti di Amantea, dopo l'incontro, per nulla soddisfacente, avuto con i Commissari Prefettizi, Dott. Turco, Dott. Nuovo e Dottoressa Surace, che gestiscono il Comune di Amantea dallo scorso mese di Marzo.

I Cittadini e i Commercianti sono tornati lungo la statale, ma si sono fermati ai bordi della strada.

 

La protesta, dunque, al momento è sospesa, ma i manifestanti sono decisi a riprenderla qualora non verranno accolte le loro richieste entro le prossime 24 ore.

Sappiamo tutti che al momento è tutto sospeso, tutto in attesa di chissà quale manna calata dal cielo, la Prefettura di Catanzaro, che ha il coordinamento di tutte le Prefetture Calabresi, ha scaricato questa patata bollente alla Prefettura di Cosenza, che evidentemente mal consigliata ha pensato di dare ascolto a chissà chi ed a chissà con quale garanzia e la patata è finita al Comune di Amantea.

 

Bene ora che la patata è in mano nostra, quindi della popolazione, abbiamo intenzione di rimandarla al mittente speriamo di trovare il modo giusto.

Pubblicato in Primo Piano

teatro

 

Ci scrive l'ex Funzionario del Comune di Amantea Silvio Clemente, promotore di una serie di incontri che nei prossimi mesi porteranno sicuramente alla creazione di un movimento civico cittadino, ponendo a se stesso ed ai nostri lettori una serie di domande e riflessioni, tutte a nostro parere lecite che vi sottoponiamo.

 

 

"A scanso di equivoci chiedo:

Questa volta l'errore non è nostro. 

È un doppio errore che diventa quindi erroraccio delle autorità preposte.

Mi spiego:

1). È possibile allocare in un palazzo per civile abitazione 13 positivi? 

Prima di sistemarli in questo appartamento qualcuno aveva la responsabilità di verificare se tale struttura fosse idonea?

2). È possibile nel bel centro dell estate trasferire 13 positivi in una città a forte vocazione turistica?

Personalmente sono convinto che giusto sarebbe stato porsi queste 2 domande. 

Entrambe le domande hanno una risposta.

 

 

La verità vera che l'Italia è un paese troppo approssimativo.

È quello che penso.

Tutela per i migranti ma anche tutela per i residenti.

Inoltre mi ha chiesto, una cara amica, cosa penso  sui cori razzisti

Eccovi la risposta:

questa domanda, mia cara, non puoi certo farla a me. 

Il razzismo è dilagante e strisciante in ogni dove dell universo mondo. 

Personalmente non ne sono affetto e al contrario sono un sostenitore delle "città aperte". 

Ponti e non muri.

 

 

Ciò detto vorrei precisare che Amantea e i suoi abitanti, in stragrande maggioranza, hanno sempre accolto. 

Sempre, tanto che si dice: Amantea amante dei forestieri. 

Il razzismo questa volta non c'entra nulla. Mi dispiace per chi lo pensa.

Precisazioni sulla manifestazione di stamattina, ieri per chi legge, che ho ritenuto dare ad una signora".

"sono andato via quando le cose stavano prendendo una brutta piega. 

Li condanno eccome i cori razzisti. 

 

 

Sono lontano da tutto ciò. 

Tuttavia non posso risponderne per loro. 

Io rispondo alla mia coscienza e contestualmente condanno ogni forma di razzismo in qualsiasi modo si manifesti"

Ho precisato solo per dovere. 

Chi mi conosce sa bene il mio pensiero.

Città aperte è un concetto base della mia cultura. 

 

Grazie di avermi dato modo di precisarlo.

Pubblicato in Amantea Futura

13.7.20202
Nella mattinata di oggi, all'interno della provvisoria e nuova sede del Comune di Amantea, presso il Campus Francesco Tonnara, si é tenuto un confronto pubblico tra i cittadini e la Commissione Straordinaria, sulla questione dei 13 migranti positivi al covid19, scaricati in maniera molto improvvisata in una struttura abitativa in centro città, gestita dalla cooperativa Zingari 59, che da tempo coordina le attività del CAS Ninfa Marina di Amantea.

In ogni caso sembra, che nella struttura sita in Via LavaGaenza, siano 24 i migranti ospitati di cui 13 positivi al covid 19 (tra cui minorenni). 

  • La richieste dei cittadini sono state molteplici, e molto incentrate sulla sicurezza Sanitaria di chi è ospite e della intera cittadinanza, innanzitutto se la struttura é idonea ad ospitare persone positive e non positive al covid 19 contemporaneamente?
  • Era necessario collocare in centro città, visto il periodo di affluenza turistica, persone che hanno necessità di un assistenza in centri già individuati come covid 19?
  • La commissione straordinaria era a conoscenza dell'arrivo delle 13 persone positive già provenienti da Roccella Jonica?
  • Come commissione straordinaria, e quindi come massima autorità locale sulla sicurezza e sanità pubblica, come mai non si é avuto un minimo di scrupolo e di attenzione in questa vicenda? 

Numerosi gli interventi, tra i quali si registrano quelli del Sindaco di LAGO Enzo Scanga, del Sindaco di San Pietro in Amantea Gioacchino Lorelli, dell'ex Consigliere Comunale di Amantea Tommaso Signorelli, del Segretario cittadino del PD Enzo Giacco, e di molti cittadini ed imprenditori locali.

Si é più volte ribadito la vocazione all'accoglienza della cittadina di Amantea, che da sempre é stata solidale vicina e ospitale nei confronti dei migranti. 

La protesta ha il solo ed unico obbiettivo della tutela della salute pubblica di tutti. 

Si registrano numerose disdette di turisti, locali e da fuori regione, che avevano prenotato in diverse strutture alberghiere e seconde case della zona. 

Le risposte della Commissione Straordinaria sono state assolutamente inconcludenti, sgradite e mal accettate dai presenti, nei fatti, non sono state illustrate documentazioni che confermino l'idoneità della struttura ad ospitare persone positive al covid 19.

Né si conoscono le ragioni per le quali siano stati mandati ad Amantea, e non a Paola o a Cetraro o a Diamante, per esempio, né chi abbia coordinato ed organizzato il trasposto su disposizione delle Prefetture, sicuramente c’è un disegno che non conosciamo, magari legato al malaffare o addirittura alla arricchimento di imprenditori senza scrupoli.

Un delegato dell'Asp di Cosenza, il quale ha precisato che l’Asp di Cosenza, ovvero Ponzio Pilato, ha la responsabilità assistenziale e sanitaria, e non ha logicamente "potere" di decidere sulla idoneità alla collocazione dei migranti.

Lo stesso farà pervenire, magari a fine quarantena, una relazione agli organi competenti.

La Commissione, su intervento del Dott. Turco, ha informato i presenti che la questione é in ogni caso al vaglio del Ministero dell'Interno, wow, e che al momento sarà l'esercito a presidiare e sorvegliare la zona, magari con carrarmati e blindati, ben venuti ad Amantea

Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore

Pubblicato in Primo Piano

di natale
Migranti positivi al Covid trasferiti ad Amantea, Di Natale Graziano Tuona: La Calabria in generale ed Amantea in particolare non è nelle condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata.

Continua Di Natale dei numerosi migranti sbarcati a Roccella Jonica 25 sono stati trasferiti Ad Amantea 13 dei quali positivi al Coronavirus, l’altra parte a Reggio Calabria.


Contestualmente, la task force dell’Asp di Cosenza, immediatamente allertata, ha avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio dei migranti.
E non nasconde preoccupazioni il segretario-questore del Consiglio regionale, Graziano Di Natale.


“La Calabria in generale non è in condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata ed una situazione del genere –sottolinea il segretario-questore del Consiglio regionale, Graziano Di Natale (Iric)-, va assolutamente scongiurata.
E’ necessario, pertanto, senza ulteriori perdite di tempo, un intervento immediato del Governo per evitare che possa accadere il peggio”.


Aggiunge Di Natale: “Ritengo che la scelta di trasferimento di Amantea sia infelice sia per il posto individuato che si trova al centro della città sia per motivi di chiara opportunità trattandosi di una cittadina che da sempre è meta di tanti turisti.


Fortemente preoccupato, in modo particolare, per l’adeguatezza sia della struttura che dell’assistenza, chiedo – conclude Di Natale-, quindi un intervento immediato del presidente della Regione Calabria perché è impensabile che si possa gestire l’emergenza sanitaria in questo modo”.

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bevacqua2
“Questa volta condividiamo la preoccupazione espressa dalla presidente Santelli sui rischi degli sbarchi di immigrati nella nostra regione. Non condividiamo,però, il suo tentativo di strumentalizzazione, scaricando sul governo nazionale le responsabilitá”. Mimmo Bevacqua capogruppo Pd interviene sulla situazione degli immigranti.

“Per questo chiediamo da subito la attivazione di un tavolo finalizzato a gestire l’emergenza. Siamo in piena stagione estiva e non si può pensare di ragionare solo in una logica meramente burocratica e priva di una conoscenza vera del territorio e delle strutture in esse presenti. Ciò che è avvenuto ieri, con il trasferimento ad Amantea, importante centro turistico del tirreno già duramente provato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica, di immigrati risultati positivi al covid ne è la testimonianza più evidente”, scrive Bevacqua.

“La nascita, in queste ore, di comitati spontanei di protesta è inoltre un segnale preoccupante. Per questo chiediamo alla Santelli di farsi carico delle preoccupazioni legittime e di attivarsi e non fermarsi ai proclami. Noi siamo come sempre pronti a fare la nostra parte, sensibilizzando e coinvolgendo i nostri rappresentanti presenti nel governo nazionale”.

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