
Continua l’o perazione di polizia marit tima finaliz zata ad accer tare e repri mere reati in materia di si curezza della navigazione ed occupazio ne abusiva di specchi acquei marini e portuali.
Gli obiettivi dell’attività odierna sono stati i gavitelli e le boe posizionate ed ancorate abusivamente all’interno del porto di Vibo Valentia Marina.
L’attività, su delega della procura della Repubblica di Vibo Valentia, è stata eseguita congiuntamente dal personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina e dal personale della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
I risultati conseguiti sono stati: 18 boe di ormeggio poste sotto sequestro penale e relative comunicazioni di notizia di reato alla competente Procura della Repubblica.
L’attività si inserisce nella serie di controlli finalizzati a rendere più sicuro “l’ambiente mare” anche in vista dell’imminente inizio della stagione estiva.
Vibo Valentia Marina 24 maggio 2016
Nel corso della nottata odierna, 22 maggio 2016, gli uomini e le donne della guardia costiera di Vibo Valentia hanno condotto un intervento di soccorso in
favore di un motopesca.
Alle ore 02:30 circa, la sala operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina riceveva una segnalazione relativa ad un motopesca alla deriva nei pressi dell’imboccatura del porto di Vibo Marina.
Immediatamente mollava gli ormeggi la motovedetta CP 808 , in servizio 24\24h nel porto di Vibo Valentia Marina, al fine di recuperare il motopesca ed evitare possibili danni.
La MV CP 808 recuperava il motopesca, alla deriva senza alcun occupante a bordo, prima che lo stesso andasse ad urtare sugli scogli vicini al fanale rosso del porto di Vibo Valentia e lo rimorchiava fino a riormeggiarlo in banchina in sicurezza.
Se non fosse per la Guar dia di Fi nanza sa rebbe ben diffi cile verifi care il corretto utilizzo dei fondi comunita ri in agricol tura.
E’ di questi giorni il risultato di 160 controlli eseguiti in provincia di Vibo Valentia.
L’ attività ha consentito di rilevare la percezione illecita di 2,2 milioni di euro di contributi e di segnalare all’autorità giudiziaria 77 soggetti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, falsità materiale in atti pubblici.
Sono diverse le tipologie di reato riscontrate.
Sono state, infatti, scoperte istanze di accesso ai contributi firmate da persone decedute; contratti di affitto di terreni in cui una delle parti contraenti è risultata deceduta in epoca antecedente alla stipula; finanziamenti ottenuti grazie all’utilizzo di falsi titoli su particelle catastali di terreni pubblici e, addirittura, finanziamenti ottenuti da soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia o utilizzando terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata.
Tra gli indagati figurano 12 soggetti che operano, con varie qualifiche, nei centri di assistenza deputati ad istruire le pratiche.
Per esempio nei casi in cui i finanziamenti sono stati concessi su particelle pubbliche non hanno effettuato i controlli preliminari di pertinenza.
Oltre alle violazioni penali, in relazione alle quali sono state avanzate proposte di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di euro, sono stati altresì segnalati alle autorità amministrative 32 soggetti, per violazioni amministrative quantificate in oltre 113 mila euro, ed alla Corte dei Conti 40 responsabili di danni erariali quantificati in circa 150 mila euro.