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rottoUna donna, residente nel comune di San Lucido, era bruscamente caduta, inciampando nella pavimentazione dissestata, in Via Regina Elena, per colpa della mancata manutenzione di un marciapiede.

La signora, ha chiesto un cospicuo risarcimento al comune di San Lucido. Dalle spese mediche, ai danni morali, sono a quelli invalidanti, la somma stimata super gli 85mila euro. Ad impugnare il procedimento a tutela della residente sanlucidana, l’avvocato Valeria Pizzuti.

Il comune, a sua volta, per difendersi, ha affidato le proprie ragioni all’avvocato Vincenzo Fedele del foro di Paola.

Fonte notizia

Pubblicato in Paola

Storia di piccole vicende umane.

Siamo ad Amantea in Via Vittorio Emanuele.

Sicuramente perché urtato da un’auto uno dei panettoni che impediscono alle auto di salire sul marciapiede cade e si ribalta

Dalla foto non si nota il ferro che usualmente lega il panettone alla carreggiata e che dovrebbe evitare il suo crollo totale.

Il panettone si ribalta proprio sulla carreggiata.

Una donna non lo scorge vi inciampa e cade.

Immediato il soccorso ed il trasporto al più vicino nosocomio.

Ora dovrà essere chiarito se la responsabilità sia della donna distratta o frettolosa o se invece sia dell’ente proprietario della strada, nel caso il comune che non si sa nemmeno se per casi simili sia assicurato

Nasce così una ennesima causa civile e con ogni probabilità un nuovo debito da trasferire ai cittadini amanteani

Quello che ci appare illogico, anzi inaccettabile, è che chi ha fatto cadere il panettone non abbia avuto la signorilità di avvertire la polizia municipale onde la sua rimozione o la sua materiale segnalazione.

I vigili infatti sono stati avvertiti solo dopo che la donna è caduta.

Ma questa è Amantea.

sopracciglia tatuateLe sopracciglia tatuate sono un trattamento di tatuaggio eseguito da molte donne per risolvere alcuni problemi delle sopracciglia, prevalentemente la mancanza di peli o alopecia.

Il tatuaggio sopracciglia una volta era permanente e l’effetto sembrava molto innaturale, era una singola linea densa di pigmento, certo ancora oggi c’è chi opta per il tatuaggio permanente, però se si desidera avere un effetto più naturale e veritiero allora è possibile scegliere professionisti come Toni Belfatto che scelgono di fare trattamenti di sopracciglia tatuate https://www.tonibelfatto.it in modo semipermanente .

Il trucco semipermanente per le sopracciglia si adatta a tutti coloro che desiderano rimpolpare i lineamenti delle sopracciglia, oppure nel caso in cui per malattie varie o per l’alopecia si siano perse e quindi bisogna ricreare l’intero arco sopraciliare.

Anche per coloro che vogliono ad esempio riparare a una completa epilazione di queste. Infatti, questo trattamento anche se non è un tatuaggio vero e proprio riesce comunque a creare e delineare al meglio le sopracciglia.

Soprattutto oggi che la moda impone sempre più sopracciglia evidenti e ben delineate, la soluzione migliore è effettuare un tatuaggio semipermanente, che può essere ritoccato quando lo si desidera, oppure si può lasciare che negli anni svanisca, ritornando alle proprie sopracciglia naturali.

Sopracciglia le tecniche semipermanente

Vi sono diverse tecniche permettono di rendere le sopracciglia nuovamente rimpolpate e delineate, una delle più semplici prevede l’impiego del trucco.

Il trucco semipermanente può essere realizzato sulle sopracciglia sottili e con chiazze vuote. Questo trattamento dev’essere ripetuto più volte durante l’anno per riuscire a mantenere l’effetto desiderato.

Se però non si hanno proprio le sopracciglia o si desidera ottenere un effetto più duraturo e soprattutto si vogliono disegnare anche quelle che non sono per nulla presenti, bisogna chiedere il tatuaggio semipermanente.

Il tatuaggio semipermanente con tecnica iperrealistica è tra le migliori tecniche per riuscire a ottenere un’arcata sopracciliare naturale e armoniosa. Con questa tecnica, si ottiene innanzi tutto una buona uniformità cromatica, non vi sono asimmetrie, e soprattutto si riesce a ricreare la vera e propria illusione dei peli, nel momento in cui questi non sono presenti.

Oltre alla tecnica iperrealistica vi sono anche altri due mezzi che si possono impiegare per ricreare l’arcata sopracciliare. Innanzi tutto vi è la tecnica definita, questa viene impiegata per coloro che hanno le sopracciglia un po’ spoglie e quindi le si vuole riempire per renderle più visibili e naturali.

Il trucco permanente per le sopracciglia, infine, può essere realizzato con la tecnica mista, questa tecnica serve a dare un doppio effetto a queste, quindi dare la tridimensionalità del pelo, e al contempo il riempimento correttivo con una sfumatura che segue verso la fine del sopracciglio.

Pubblicato in Salute e Benessere

Il caldo di luglio da alla testa.

Come giustificare, infatti, l’azione di una donna in maglia bianca che ruba due piantine esposte da un commerciante sul suolo pubblico?

Ma se anche le telecamere non funzionano, ancora d Amantea ci sono cittadini onesti che sono capaci di denunciare i furti , quali essi siano, da chiunque compiuti.

E così grazie a questa opportuna segnalazione il commerciante proprietario delle piantine asportate ha richiamato la donna.

La reazione è stata pari all’azione di furto.

La donna ha gettato a terra le piantine ed è scappata via

Non sappiamo chi sia la donna.

Se sia amanteana o forestiera.

Non sappiamo se la cosa sia stata denunciata alle forze dell’ordine.

Ci è sembrato però opportuno evidenziarla considerato che sono tantissimi i commercianti ch e espongono le loro merci su suolo pubblico alla mercè dei passanti

Se non ci fosse stata la segnalazione del passante il commerciante con ogni probabilità non si sarebbe accorto del furto.

Insomma chiunque può portare via qualcosa senza il rischio di essere scoperta.

giggino pellAll’unica e Nobile Donna che riesce a piangere e ridere ad un tempo; ed il Suo sorriso è certamente figlio della Sua melanconia meridionale,  e per essa sola si spiega e si rende intelligibile e chiaro.  

 

“L’amore è una malattia senza la quale non si sta bene”. Uno stato di benessere che può far stare male. Produce estasi e tormento, appagamento ed ansia allo stesso tempo.

Come racconta Aristotele nelle pagine introduttive della Metafisica, erano Esiodo e Parmenide a suggerire che l’amore fosse la forza che muoveva le cose e le manteneva  insieme. Il filosofo Greco scriveva: “L’amore è composto da un’unica anima che abita in due corpi”  e aggiungeva “Amare è gioire”, non solo per essere amati, ma perché si ama! 

In maniera più complessa e in un contesto filosofico molto più elaborato, sempre Aristotele spiegava che nel momento che si amava, l’ intero ego (senziente,cosciente e subcosciente) si cancellava (obliterava) e rinasceva a una nuova vita (palingenesi) che si realizzava nel suo susseguente cammino (s'impresentava e si infuturava) non più nella sua privata individualità ma nella fusione con l'anima dell'amato, realizzando in piccolo l'unione di tutte le anime nell'amore cosmico che era l'origine e il destino dell'uomo e dell'intero universo.

Il quale uomo era in piccolo quello che l'universo era in grande (antropomorfismo cosmico). L'universo stesso che era composto di cose separate e individuali ritrovava  la sua unità alla fine dei tempi spinto dalla forza dell'amore; l'uomo era il microcosmo immagine dell'universo.

Non vi è dubbio che l’amore sia una dimensione universale dell’uomo, presente in ogni civiltà  e in ogni individuo, ma  è anche una espressione culturale. Vi è molto di naturale nell’amore, e molti modi di amare sono possibili. Secondo il nostro comune sentire l’amore è un sentimento, ossia uno stato affettivo della coscienza, un moto dell’anima possibile solo fra individui che hanno pari dignità. Anche se la condizione femminile rimane, in alcune realtà, socialmente discriminata, non vi è dubbio che all’interno della coppia deve sussistere una parità  sentimentale.

In tal senso non c’è sentimento più gratificante e socialmente evidente dell’amore.  Comunque, non tutto può essere giustificato da quello che chiamiamo amore . Meno che mai il controllo o la gelosia ossessiva. Quando, per esempio, si pensa che sia del tutto legittimo cercare di sapere quello che la persona amata fa quando  non è con noi: chi incontra, dove va, come si comporta, che cosa dice. Talmente valido che, quando l’altro tace o si fa schivo, ci si comincia a fissare. Si immagina che ci sia qualcosa che non va. Si pensa che lui/lei stia mentendo. Insorge la convinzione che, prima o poi, succederà                   l’ irrimediabile . Tutto diventa un “cerca” e “fruga”.

Ci si avvia verso una patologia a grandi passi. Non ci si rende conto d’essere i primi a fare in modo che il tutto vada male. Questo lo si fa violando l’intimità dell’altro e venendo meno al rispetto che si merita.  L’altra persona diventa un proprio possesso (bambola o bambolo che sia) riconducibile alla propria infanzia e adolescenza. Il semplice fatto di “amare” una persona si trasforma in un diritto di agire come mai verrà consentito all’altro di fare nei propri  confronti. E’ chiaramente inaccettabile voler abbattere i muri fra l“io” e il “tu” cercando di fonderli in un’unica cosa. Una necessità simbiotica, refuso di un mito romantico, bagaglio di adolescenziale  memoria quando si pensava di essere tutt’uno con l’altro senza riuscire a vedere in esso una soffocante prigione come canta Gianna Nannini:

… “Ti telefono o no, ti telefono o no,/ ho il morale in cantina/Mi telefoni o no, mi telefoni o no/ chissà chi vincerà!/Poi se ti diverti/ non la metti da parte un po’ di felicità/anche tu?/ Mi telefoni o no, mi telefoni o no,/ io non cedo per prima/ Mi telefoni o no, mi telefoni o no,/ chissà chi vincerà…./

Questo amore è una camera a gas/ è un palazzo che brucia in città/…….”. ,  che talvolta soffoca. Nessuno appartiene a nessuno. Meno che mai a chi dice di amare l’altro. Chi ama dovrebbe amare l’amato per come è. Con tutto quello che sfugge e che non si potrà mai dominare. Quello scivolare via, come una saponetta bagnata tra le mani, che è tanto difficile da sopportare, ma che permette poi ad ognuno di esistere indipendentemente dalla presenza altrui.  Con questo non si vuole sostenere che non ci siano momenti di fusione nell’amore  fra due persone. Questi momenti unificanti, sono convinto che siano talvolta necessari, anche perché dopo la fusione c’è sempre il distacco che si traduce in libertà di esistere individualmente e indipendentemente dalla persona amata. A tutti noi sarà capitato di sentire storie su qualcuno che ha “sbirciato” sulla posta elettronica o cellulare  della persona amata. In casi come questo, non serve a nulla cercare di “rassicurare” l’altro o farsi capire.

Il problema appartiene a chi ha letto abusivamente i messaggi. Cosa resta del sentimento amoroso, quando viene meno la fiducia reciproca e si arriva a queste forme di controllo-possesso dell’altro?

La gelosia, che si prova verso un’altra persona, verso il partner sentimentale, può essere definito come uno stato d’animo che crea inquietudine e si manifesta, normalmente, quando si prova sfiducia nella persona con la quale si condivide una situazione affettiva. La sfiducia quindi genera sospetti che si traducono in manifestazioni di ansia, rabbia e in qualche caso nel desiderio di vendetta.

E’ probabile che l’origine della gelosia di “coppia” vada ricercata nella predisposizione culturale dell’individuo al possesso della persona amata, rafforzato dai propri sensi di inferiorità. Inoltre, e penso sia più comune, quella gelosia che sgorga dal rapporto di due persone che si stimano poco. Da queste poche righe credo si possa stabilire che né la gelosia né il possesso possono essere riconducibili all’amore. Amare è sicuramente altro. Amare qualcuno è fatto anche di lontananza  e di separazione. L’amore è fatto anche di rispetto. L’amore è fatto soprattutto di libertà.

Ecco perché uno degli “errori” più grandi che si possano commettere  quando si ama, è proprio confondere l’amore con la volontà di controllo e di possesso. Quando si pensa che l’altro ci appartenga completamente. E allora lo si tratta come un oggetto da  poter spostare a piacimento, trovandolo ogni volta nel posto esatto in cui lo si è lasciato. L’amore è altro: “L’amour ne peut rien refuser à l’amour”. L’amore non può rifiutare nulla all’amore.

Bisogna anche dire che  tutti i segnali provenienti dallo scenario contemporaneo sono spesso contrastanti. A cominciare da Oscar Wilde: “Ogni uomo uccide ciò che ama, ognuno ascolti ciò che dico. Alcuni uccidono con uno sguardo d’amarezza, alcuni con una lusinga. Il codardo uccide con un bacio, il coraggioso con la spada! Alcuni uccidono il loro amore in gioventù, alcuni quando sono vecchi. Alcuni lo strangolano con mani  avide, alcuni con le mani d'oro.

L’uomo gentile usa un coltello perché più in fretta giungerà il freddo della morte. Alcuni amano per poco tempo, altri troppo a lungo, alcuni lo acquistano e altri lo vendono.

Alcuni uccidono con tante lacrime. Altri senza un singhiozzo. Perché  ogni uomo uccide ciò che ama, eppure nessuno di loro deve morire”.

 Si ha la netta impressione di trovarsi davanti a qualcosa di atroce, ad un assopimento delle passioni comuni. Un sorta di apatia che porta l’individuo sempre più a chiudersi in se stesso. Nulla sembra smuovere la persona contemporanea, stanca e annoiata di rituali che si ripetono apparentemente senza fine e senza variazioni.

Siamo in presenza veramente della mancanza di entusiasmo e auspicio per un futuro di cui non si riesce a intravedere la presenza dell’ amore? Possibile che l'amante troppo amata dal suo amante finisce con l'amarlo di meno?  Amore: quando la parola viene usata in maniera appropriata, non denota qualsiasi e ogni relazione tra i due sessi, ma soltanto una relazione in cui ci sia un grande coinvolgimento emotivo e che sia di natura psicologica e fisica e di conseguenza, i “difetti” della persona amata  appariranno non tanto come tali, ma come parte di lui/lei e non certo come difetti strutturali.

Alla fin fine non conosco alcuna interpretazione da dare all’amore. Sono cosciente che cerco di capire qualcosa che è misterico, endogeno e in parte dogmatico come lo è l’amore. Sento che l’amore è un ineluttabile fenomeno umano e lo si può accogliere o rigettarlo. Questo sentimento che ci lega all’altro  non conosce torti o ragioni, riesce a passare per contrapposizioni, disarmonie o incomprensioni ma, se è presente, riesce a prevalere  nell’indurre la riflessione della dialettica interiore.    “La ragione nell’amore sta nel cogliere il senso e il divenire di un’intera vita”.

Una scena molto  intensa del film “Cuore in Inverno” di Claude Sautet , in qualche modo rappresenta la problematica amorosa odierna.

 I due protagonisti del film Camille e Stephan si trovano in un  appartamento. Camille (bellissima violinista di successo) parla del rifiuto di Stephan (liutaio molto raffinato) di amarla: “…..spero che vorrai dimenticare quelle cose orribili che ti ho detto.”

 Stephane: “Erano vere. Io so che non sono niente. Amo il mio lavoro e lo faccio bene. Ma tu hai ragione, c’è qualcosa dentro di me che non vivo. Non riesco a……ho continuato a concedermi proroghe. Ho fallito con te …… Sì, mi rendo conto che non sono gli altri che distruggo, ma me stesso e non ha senso che continui a ripetermelo da solo. Dovevo dirlo a te.”

La giovane violinista gli risponde: “ Me l’hai detto, ma ora mi sento svuotata, io.”

Stephane esce dall’appartamento di Camille. Ha gli occhi spalancati, il suo sguardo è terribile. Un uomo in un contesto alieno  che viene condannato alla solitudine dalla superficialità che lo circonda.  Vorrebbe amare ed essere riamato da una donna che dice di amarlo alla follia ma in realtà ha “bisogno” di essere  “amata” da qualcuno che si prenda cura di lei. L’umano Stephane è condannato ad essere un umano fra gli alieni della vita, ma non alla vita.

Un essere umano che, per amore, si incarica di dare una morte dolce al proprio maestro e amico. Un uomo che spera in un futuro diverso;  si interessa alla vita dei piccoli in casa del maestro, come anche segue, con genuino interesse, la ragazzina che suona il violino. E’ costretto solo ad osservare lo scorrere della vita in un periodo storico alienante. 

L’unico spiraglio di un futuro più umano è rappresentato dal lavorante apprendista liutaio che interrompe il lavoro perché la sua amata è venuta a trovarlo per portarlo via.  L’amore assume una sua importanza nel momento in cui il sentimento persiste nonostante la consapevolezza piena dei limiti.

Si tratta secondo me, di una esperienza estremamente significativa, che può durare anche tutta la vita, anche se, il sentimento potrebbe assumere progressivamente un carattere prevalente di abitudine, di affetto, di condivisione e di solidarietà.

La rotta della vita è una scelta morale, inesorabilmente a rischio, tanto più quando si confronta con le emozioni e i sentimenti. L’intesa fra due persone  si potrebbe definirla “affinità elettiva”; una circostanza eccezionale che si sottrae a qualsiasi tentativo di analisi psicologica.

Si caratterizza con l’incontro di due persone tra le quali si stabilisce una sintonia tale che investe l’anima non meno del corpo.

Questa sintonia non contempla né l’età, né l’identità dei soggetti né la loro complementarietà. Due mondi che vibrano all’unisono e pertanto realizzano, tra loro, un’intimità che non potrà mai essere espressa dalle parole: una tale intimità, le cui radici affondano nell’inconscio.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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