E’ la mattina di domenica 3 novembre. Il sole si è alzato presto e “campanie” nel cielo azzurro, anche se fa ancora freschino.
Sono appena le sette ed il mercato è già a posto, pieno di agricoltori che esitano i loro prodotti.
Ma anche la fiera è quasi pronta.
I più pronti sono i migranti che hanno già esposto quasi per intero la propria merce. Almeno questo è quello che sembra
Ed invece non è così.
Sono uscito in bicicletta vista la difficoltà( quasi impossibilità) di utilizzare l’autovettura e passo nell’ex parcheggio del centro Commerciale Abate.
Sono almeno una decina, soprattutto sud asiatici.
Stanno assaggiando un thè caldo ; sono ancora assonnati ; infreddoliti; uno di loro sta ripiegando i materassi ( cioè i cartoni) sui quali hanno trascorso la notte e li poggia sulla parete; uno sta chiudendo la sua stanza d’ albergo come quelle nella foto.
Altri ancora sono nelle loro “stanze” e non sono scesi per fare colazione.
Non posso fermarmi per chiedere se hanno dormito bene, se il personale dell’albergo è stato cortese, se la “stanza”era pulita, se il letto era ”comodo” e nemmeno dove si sono lavati( e se si sono lavati) e dove hanno fatti i propri bisogni.
Probabilmente si saranno serviti degli stessi bagni pubblici8 che sono stati usati negli altri tre giorni di fiera, pardon della “grande fiera di Amantea”