Logo
Stampa questa pagina

FERRAGOSTO IN MAGNA GRECIA

Vota questo articolo
(0 Voti)

ferraLe montagne e le vallate, i mari e le fiumare, i golfi e le grotte, le spiagge e le rocce, i vigneti e gli aranceti, le città e i villaggi, le chiese e i musei, i castelli e le fontane, le passeggiate, i giardini pubblici e le strade, i palazzi monumentali e le povere casupole, la gente in limousine e la gente con il tipico carico sulla testa, gli artisti e i filosofi, i santi e gli atleti, gli eroi della leggenda e della storia, gli animali e i fiori, gli alberi e i pesci, le canzoni e le danze, i costumi e gli usi, le favole e la storia, il passato e il presente, tutto ciò che si è fuso nell’anima della Calabria.

Gli Dei, dopo aver lasciato la Grecia, si ritrovarono sulla spiaggia di una terra di circa quindicimila km2, verde con riflessi viola. Pensarono di costruire una regione intera. Promisero a loro stessi di realizzare un vero e proprio capolavoro.

Si misero all’opera… e la Calabria uscì dalle loro mani! A questa straordinaria terra gli stessi Dei concessero il sole per l’inverno, per la primavera il sole, per l’estate il sole e per l’autunno il sole.

A gennaio le diedero i salami, a febbraio gli struffoli, a marzo la ricotta, ad aprile “i pizzicull’ove”, a maggio il pescespada e le ciliege, a giugno i porcini e le cipolle, a luglio i pomodori di Belmonte, pesche, fichi e melanzane, ad agosto lo zibibbo, a settembre il fico d’india, a ottobre la castagna e fiumi d’olio di oliva, a novembre la noce e il primo vino e a dicembre l’arancia e il mandarino. Diedero alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo Stretto le spadare, a Scilla le sirene, a Bagnara i pergolati, a Rosarno l’arancio, a Pizzo il tonno, a Vibo il fiore, a Nicotera il fico d’india, ad Amantea le belle donne, a Belmonte Calabro la bontà del pomodoro “cuore di bue” e, all’onda del suo mare, il riflesso del sole.Ancora oggi la Calabria conserva luoghi selvaggi e incontaminati dove si può ancora ritrovare un contatto con la natura più autentica.

Quando si parla di viaggiatori stranieri nel sud Italia viene in mente subito il nome di Norman Douglas, l’intellettuale anglo-tedesco che scese a piedi sino in Sicilia fra il 1907 e il 1911 e che raccolse quella sua fantastica esperienza nel libro “Vecchia Calabria”, ritenuto da autorevoli critici la più riuscita celebrazione della bellezza del Meridione d’Italia realizzata da uno straniero. In questo raffinato e illustre viaggiatore l’impressione della Calabria è quella di una imminente corruzione di tale bellezza, tanto da invitare i suoi lettori a visitarla alla svelta, prima che tutto vada perduto. Norman Douglas non fu però lo scopritore del turismo nel Meridione.

I primi viaggiatori avevano cominciato a giungervi già dal XVI secolo ed erano soprattutto francesi. Uno dei primi viandanti ad aver raccontato la sua esperienza di viaggio in Calabria fu un anonimo di Saint-Denis del Cinquecento il quale, oltre ad annotare sul suo diario il paesaggio calabrese e le rovine della Magna Grecia, segnalava Belmonte Calabro come un paesino molto frequentato per via di una serie di erbe portentose e la “enormità e squisitezza” dei suoi pomodori.

La Calabria non doveva, poi, essere una landa così desolata e inospitale come alcuni preferivano lasciar credere. Dopo un secolo e mezzo di abbandono, furono gli illuministi a visitare nuovamente il Sud Italia, con i loro resoconti più mitici che naturalistici, come se il viaggio in Calabria fosse prevalentemente un viaggio alla ricerca di sé. All’inglese Henry Swinburne dobbiamo una descrizione più dettagliata delle iniquità sociali ma anche l’intuizione di un utilizzo più efficace delle terre per le colture autoctone e delle spiagge per il turismo estivo. All’inizio del secolo scorso i viaggiatori stranieri tornarono a focalizzare la loro attenzione sulle condizioni sociali e sulle bellezze naturali calabresi. Il marchese Astolfo De Custine, descriveva la Calabria come un “vestito di Arlecchino” per la varietà di popoli ed etnie che l’abitavano.

Uno degli ultimi viaggiatori in Calabria fu il belga Jules Destrèe alla fine degli anni 20, un periodo in cui, soprattutto a causa del regime fascista, molti visitatori rinunciavano a visitare l’Italia. Al suo arrivo in Calabria, come i suoi predecessori, Destrèe rimase incantato davanti ai resti della civiltà greca, come il tempio di Hera Lacinia nei pressi di Crotone, l’area archeologica di Sibari, di Scolacium e di Locri Epizefìri. Straordinari commenti li dedicò alla laboriosità dei calabresi e alla loro abilità artigianale, comprando delle coperte fatte a mano a San Giovanni in Fiore.

Raccontava Giorgio Bocca che la prima cosa che diceva appena arrivato in un nuovo giornale era «partiamo», facciamo un viaggio in Calabria. «Era per la mia curiosità», diceva. Aveva capito «che lì c’era una miniera di notizie». La curiosità, appunto. La cosa che più di ogni altra fa grande un giornalista.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy