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Province in dissesto. Che fare chiuderle o salvarle?

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Per la provincia di Vibo si chiede un emendamento alla legge di stabilità del 2018 ed un intervento urgente ed inderogabile del Governo.

Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia, nel corso della riunione dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), tenutasi a Roma per la ripartizione dei 72 milioni di euro stanziati dal Governo agli Enti locali intermedi e alle Regioni, è intervenuto dicendo che:

«Il territorio vibonese sta vivendo, da diversi mesi, un vero e proprio dramma sociale con scuole che versano in condizioni critiche e strade ai limiti della percorribilità.

I dipendenti non vengono retribuiti ormai da sei mesi e questa situazione di ritardi significativi nell’elargizione degli stipendi si protrae da circa quattro anni.

Un intervento del Governo, per evitare che la situazione abbia risvolti ancora più drammatici, è a questo punto urgente e inderogabile».

Poi ha aggiunto «Nei nostri confronti incomincia ad esserci una seria attenzione da parte dell’esecutivo nazionale, così come testimoniano l’impegno preso, nei giorni scorsi, dal ministro dell’Interno Marco Minniti e l’interessamento del sottosegretario di Stato, Gianclaudio Bressa, che abbiamo incontrato, al dicastero degli Affari regionali, assieme al presidente dell’Upi regionale Enzo Bruno e al presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

Spero a questo punto che la sinergia istituzionale che come presidenti delle Province calabresi siamo riusciti a instaurare, venga ampliata e rafforzata dalla rappresentanza parlamentare calabrese, alla quale chiedo di perorare la nostra causa attraverso l’approvazione di un emendamento alla Legge di stabilità 2018, atto a risolvere in maniera definitiva i problemi della Provincia di Vibo.

Nei mesi scorsi ciò è avvenuto per la Provincia di Caserta e per alcuni enti locali intermedi della Sardegna.

Il mio auspicio è, pertanto, che anche nei nostri confronti il Governo nazionale attui delle misure risolutive che ci consentano di uscire dallo stato di default economico-finanziario, in maniera tale da ridare dignità lavorativa ai dipendenti e riuscire finalmente ad erogare, con continuità, servizi in grado di garantire strade e scuole sicure ai cittadini vibonesi»

Insomma lo Stato non può come al solito fare due pesi e due misure!

Caserta si e Vibo pure, dice Niglia.

Insomma perché le province devono essere salvate ed i comuni no?

Perché Amantea deve subire il dramma del dissesto e province ed enti intermedi devono essere salvati?

Che razza di giustizia distributiva si sta realizzando in Italia?

Redazione TirrenoNews

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