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Roma. Un Marocchino prima gli grida cattolico di merda e poi lo accoltella

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Questa è ormai la nostra Italia grazie al Papa ed al PD

Termini, lite tra clochard per un crocifisso. Pm contesta odio religioso, Salvini alza sicurezza

 

 

 

Una lite tra due stranieri senza fissa dimora alla stazione Terminidi Roma finita con l'accoltellamento di uno dei due e l'arresto dell'altro, i cui contorni sono ancora tutti da chiarire, spinge Matteo Salvini a innalzare le misure di sicurezza in tutta Italia e a convocare una riunione al Viminale su terrorismo, estremismo islamico e immigrazione. Ed apre l'ennesimo scontro nel governo, con i 5S che lo accusano di non aver fatto nulla sui rimpatri e chiedono al premier Conte di convocare un vertice proprio sulla questione: «I fatti di cronaca di questi giorni - è il pensiero del Movimento e dello stesso di Maio - dimostrano che il vero problema sono i 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo».

«Se hanno voglia, tempo e idee», è la replica semiseria del ministro, vengano alla riunione al ministero. La notizia di quanto accaduto la dà lo stesso Salvini: «Un marocchino ha accoltellato un uomo col crocefisso alla stazione Termini di Roma». Il leader leghista non dice però che anche il ferito è un cittadino di origine straniera e che le stesse forze di polizia nutrono forti dubbi sulla matrice religiosa del gesto, tanto che l'episodio - avvenuto alle 22.30 del sabato di Pasqua - era finito in un comunicato della Questura che dava conto dei controlli pasquali, il cosiddetto pattuglione, in cui sono stati arrestati altri 4 soggetti e controllate 50 persone.
Anche i magistrati della procura di Roma, che hanno aperto un fascicolo per tentato omicidio contestando l'aggravante dell'odio razziale al marocchino, sono ancora in attesa di conoscere l'esatta dinamica di quanto accaduto. Come stanno dunque le cose? La ricostruzione della Polizia non fa mai riferimento alla vicenda del crocefisso. Verso le 22.30 - dice il comunicato della Questura - un georgiano di 44 anni si è presentato dai poliziotti a piazza dei Cinquecento, dicendo di essere stato aggredito poco prima a bordo di un bus da un marocchino di 37 anni che, al culmine della lite, l'aveva accoltellato alla gola. Inseguito dai poliziotti, l'uomo - che nel frattempo si era liberato del coltello da cucina con cui aveva ferito il georgiano - è stato bloccato in via Cavour.
Il marocchino è stato arrestato per tentato omicidio mentre il georgiano ha avuto una prognosi di 21 giorni. Ed è lo stesso georgiano a tirare fuori la questione del crocefisso. Ma non subito: ai medici del pronto soccorso racconta infatti che la lite era scoppiata perché il marocchino voleva rubargli la catenina, senza aggiungere dettagli; ai poliziotti, invece, dice che il 37enne lo ha aggredito appena ha visto il crocefisso, scambiandolo per italiano e dicendogli: «cattolico di merda». Per capire come è andata davvero sarà sentito pure l'autista dell'autobus. Ma nel frattempo Salvini tira dritto e annuncia di aver scritto a prefetti e questori «per aumentare controlli e attenzione nei luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti».
Un'indicazione che, di fatto, ribadisce quanto già accade visto che le stazioni, come le moschee, i centri culturali e religiosi e le aree dove abitualmente si ritrovano i musulmani, sono tutti luoghi già da tempo inseriti tra gli obiettivi sensibili e, dunque, sotto stretto monitoraggio. «Il ministro dell'Interno ha il dovere di garantire la sicurezza e di non sottovalutare questi fenomeni» insiste però Salvini rispondendo anche alle critiche del Pd che lo accusa di strumentalizzare i fatti

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