Si chiama Ousman Diamanka il giovane profugo investito su Via Margherita, soccorso dal 118 e subito ricoverato presso l’ospedale di Paola con un trauma cranico.
Era ad Amantea da tempo, prima ospite de La Ninfa Marina e poi dopo il pronunciamento della competente commissione che non gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico, in balia di sè stesso.
In verità La Ninfa per un paio di mesi ha continuato gratuitamente ad assisterlo ma infine è dovuto andare via.
Di lui però il personale della Ninfa ci ha riferito essere un bravo ragazzo , un giovane educato, composto e che non è andato mai oltre le righe.
Sulla cause dell’incidente, invece, due verità.
La prima è che lo stato di solitudine nel quale è costretto a vivere lontano dalla sua famiglia e dalla sua gente e soprattutto senza un lavoro che gli permetta di farsi una famiglia propria, viene combattuto ascoltando musica , la musica senegalese o parlando con i suoi parenti ed amici.
Sembra, infatti, che portasse due auricolari che probabilmente gli hanno impedito di sentire il rumore del motoveicolo che poi lo ha travolto.
La seconda è che nessuno si sia preoccupato di educare questi ragazzi alle norme del codice della strada ed alla opportunità del loro rispetto.
Sono in tanti ad Amantea, loro compresi, ad andare contro senso.
Non che fosse il caso, questa volta, ma ricordiamo tali comportamenti per significare una condizione che diverse volte ha comportato incidenti
Lunedì sarà dimesso e dovrà trovarsi una casa ed una attività.