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In questi giorni di crisi di governo molti uomini politici si stanno riempiendo la bocca facendoci credere che quello che stanno per fare lo fanno per il bene della nostra Italia. Dicono a parole che per loro l’Italia viene sempre prima di tutto. Balle! Una balla colossale che non sta in cielo né in terra.

 

 

Puntano a chiudere la crisi perché non vogliono elezioni politiche anticipate, non vogliono, Dio ce ne liberi!, consegnare su un piatto d’argento il Governo a Matteo Salvini, l’uomo solo al comando che ha chiesto pieni poteri al popolo, al fascista, al nazista, al razzista, a quello che ha chiuso i porti italiani ai poveri derelitti provenienti dai paesi africani ed asiatici fuggiti dalle guerre sanguinose. E così nei vari talk show giornalieri delle varie reti televisive e a tutte le ore del giorno siamo bombardati di commenti sulla crisi voluta da Salvini, sulla imminente sfiducia al Governo Conte, sul rimpasto di Governo, sul rimpastino, sul Governo di scopo, sul Governo di transizione, sul Governo di legislatura, sul Governo di responsabilità, sul Governo alla tedesca. Dicono che dobbiamo guardare al futuro e non al passato. E al futuro ci sono vari scenari, tutti diversi, tutti tremendi. Ormai abbiamo capito che la politica italiana, grazie a questi personaggi squallidi quanto fallimentari usciti dalle urne il 4 marzo dello scorso anno è diventata una farsa. Doveva nascere dopo il voto del 4 marzo un Governo formata dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle? Direi proprio di no, perché i due partiti politici avevano ed hanno idee diverse, programmi diversi, fini diversi. Infatti il percorso dopo appena un anno si è ulteriormente complicato dopo il voto al Senato del Movimento 5 Stelle contrario alla realizzazione della Tav e la ridicola apertura della crisi di Salvini, il quale, ora messo alle corde e con le spalle al muro, cerca di rimediare alla grave “cazzata” combinata. Dice Salvini:- Il mio telefono è sempre aperto-. Aspetta una chiamata da Di Maio che gli allungherebbe la vita, ma questi ha risposto a stretto giro di posta:-La frittata è stata fatta-. E se la telefonatina arrivasse per davvero? Non solo salverebbe la vita di Salvini e di Conte, ma anche la sua che mi pare sia anche in pericolo. La crisi di governo sarebbe congelata per mesi, per uno o due anni, in attesa che sia possibile tornare al voto, dopo aver votato il taglio ai parlamentari e una nuova legge elettorale. Salvini sarebbe ancora Ministro degli Interni, lo vedremo sicuramente nelle varie spiagge italiane a fare selfie e a fare strabilianti promesse che difficilmente potrebbero essere realizzate perché le casse dello Stato sono vuote. E vedremo anche il Premier Conte sempre seduto sulla comoda poltrona di Palazzo Chigi, però alquanto traballante, tirando a campare. Scenario tremendo, governo traballante, opposizione inesistente. E se le cose andassero diversamente? La crisi ha messo al centro della crisi politica personaggi squallidi, dimenticati, fallimentari. I giornali sono pieni di lunghe interviste dei vari personaggi sconfitti nelle urne o rottamati dai segretari dei partiti. E’ ritornato Rensi, Enrico Letta,Walter Veltroni, Bersani, Casini, addirittura D’ Alema! Ma Enrico Letta, quello di “Enrico stai sereno” non era a Parigi che insegnava nell’università”. E Veltroni non avrebbe dovuto lasciare l’Italia dopo la batosta elettorale e essere già in Africa ad aiutare la gente che soffre? E D’Alema dopo essere stato rottamato non doveva essere in mare con la sua barca a vela di 16 metri? Un comunista con una lussuosa barca a vela, amici. E Renzi dopo la batosta subita al referendum e alle elezioni politiche non doveva ritirarsi a vita privata o rinchiudersi in un convento a pregare e meditare? La crisi innescata da Salvini li ha resuscitati. Ha avuto il merito di resuscitare finanche Casini, l’uomo delle 10 legislature che oggi aspira, Zingaretti e Di Maio permettendo,a diventare il prossimo Presidente della Repubblica. Abbiamo assistito al ritorno dei rimossi e oggi pontificano, facendo credere agli allocchi che, loro e solo loro, che hanno fallito e che hanno portato l’Italia allo sfacelo, hanno la ricetta giusta per far ripartire la nave Italia, affondata dal Governo giallo-verde. Se fosse vivo ancora il grande Totò li guarderebbe in faccia e direbbe:- Ma mia faccia il piacere-.

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Il Senato della Repubblica ha bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle contraria alla realizzazione della TAV e il Governo giallo verde vacilla, sembra sull’orlo del tracollo finale.

Ma quale Governo?

Quello dei grillini o quello della Lega?

Quello di Di Maio o quello di Salvini?

A tutti è noto che il Governo attuale è formato da due partiti in conflitto permanente tra di loro.

Ma il 7 agosto u.s. in Italia c’è stata una novità mai vista prima in un’aula parlamentare.

Si sono presentati nell’aula del Senato due Governi, uno rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maurizio Santangelo e l’altro rappresentato dal Vice Ministro dell’Economia Massimo Garavaglia.

Il primo invita a votare contro il progetto della TAV, il secondo, invece, invita a votare a favore.

Tutti ora parlano di crisi.

Ma quale crisi! Nessuno la vuole. Nessuno vuole rischiare il posto che occupa, nessuno vuole davvero andare a nuove elezioni.

La chiedono, questo è vero, però per finta.

Infatti tutti la stoppano sul nascere e subito Salvini tratta con gli alleati.

Al comizio di Salvini i politologi si aspettavano che il leader leghista lanciasse una bomba atomica.

Ha lanciato una bombetta che ha fatto un piccolo rumore, senza provocare alcun danno.

Certo, qualcosa si è rotto tra Lega e M5Stelle, però si continua ad andare avanti.

Conte, nella sua conferenza stampa di ieri sera, si presenterà in Parlamento non da dimissionario, ma chiederà alla sua maggioranza un voto di fiducia.

Vedremo chi staccherà la spina. Continueranno Di Maio e Salvini a prenderci per i fondelli?

Fino a quando abuseranno della nostra pazienza? Quanto a lungo ancora questa loro pazzia si prenderà gioco di noi?

E qui mi sovviene la celeberrima poesia del grande Totò “A livella”:- Perciò, stamme a ssentì …nun fa’ ‘o restivo. Sti pagliacciate’e fanno sulo ‘e vive. Nuie simmo serie…………-

Sì, noi siamo seri. Il popolo italiano è serio e paziente. Ma fino a quando?

Per troppo tempo ci stanno prendendo per fessi e poi si lamentano che il popolo italiano non va più a votare. Non ne possiamo più. Noi siamo stanchi.

E’ arrivato ora il momento di reagire. Subito, senza indugio.

Domani sarebbe troppo tardi. Altrimenti ci sveglieremo una mattina e sotto casa troveremo manigoldi con manganelli e bottiglie di olio di ricino e il Parlamento Italiano, sordo e grigio, ridotto a un bivacco di manipoli.

Quo usque tandem……..

La storia è storia, e deve pure insegnare qualcosa.

Queste violente parole pronunciate da Cicerone nel Senato Romano provocarono l’inizio della sconfitta di Catilina e della sua congiura per rovesciare la Repubblica.

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Riceviamo e pubblichiamo

Tre giorni intensi, difficili e ricchi di entusiasmo. Il racconto del successo dell’edizione 2019 della GDD FASHION WEEK inizia dall’involucro: il rinnovamento delle luci e di tutti gli allestimenti scenografici hanno lasciato il segno.

Ogni palco, ogni set ha emozionato per ricercatezza e per la valorizzazione del luogo, dando modo al visitatore di vivere le varie iniziative nel migliore contesto possibile.

Tanti gli stilisti in gara, in rappresentanza di undici diverse regioni d’Italia e non solo: Alberto Maiorelli (Toscana), Giada Zavaglia (Calabria), Ingrid Fiorita (Calabria), Laura Frigerio (Lombardia), Cristina Cilla & Marianna Sticca (Molise), Miriam Russo & Alessandra Russo (Sicilia), Raffaella La Rocca (Campania), Samantha Caputi (Piemonte), Vivian Rossi (San Paolo - Brasile), Daniela De Santis (Lazio), Rossana Pane (Lazio), Giusy Di Bartolo (Calabria), Irene Contini (Sardegna), Alice Fruendi (Toscana), Maria Rosaria Venditto (Campania).

Nella serata “Dalla parte delle donne”, che ha avuto luogo a San Pietro in Amantea (Cs), la vittoria ha sorriso a Giada Zavaglia, Giusy Di Bartolo e Irene Contini: per loro la realizzazione di uno shooting fotografico e di un redazionale pubblicato sul magazine “La Mia Boutique”.

Nella Serata di Anteprima, che si e svolta sulla splendida scalinata della città di Lago (Cs), sul gradino più alto del podio si è accomodata Alice Fruendi. Il social fashion lab Never Tee Stop si farà carico di realizzare una capsule che sarà poi immessa direttamente sul mercato.

E poi la Serata di Gala, nella cornice d’incanto del Parco della Grotta con le installazioni di luci che, finalmente, hanno reso giustizia al “salotto sotto le stelle della città di Amantea”. A trionfare, per lui una borsa di studio da 2 mila euro offerta da Banca Mediolanum, lo stilista Alberto Maiorelli, alla sua “prima” competizione ufficiale.

Anche la politica ha fatto sentire la propria voce: gli elogi del consigliere regionale Orlandino Greco, dei sindaci che hanno accolto i vari appuntamenti sono un stimolo a proseguire in questo cammino. Un percorso “virtuoso” come definito dal presidente dell’Ordine giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri.

Tutti gli eventi sono stati costellati da testimonianze, racconti e rappresentazioni artistiche che hanno reso l’intera kermesse mai banale e dal chiaro sapore contemporaneo. La creatrice di gioielli Daniela Moretti si è proposta con i toni del bianco alla ricerca della luce, il brand Onom, conosciuto ed apprezzato nel corso delle preview romane, è stato un inno alla modernità, gli abiti di Ina Bordonaro hanno mostrato le meraviglie della sartorialità. Ed ancora: gli accessori, in questo caso le borse, rivisitati in forma artistica dalla pittrice Giovanna Capraro; gli occhiali, da sole e da vista, firmati Vision Ottica Muto; ed infine il ritorno di Simone Bartolotta e Salvatore Martorana, vincitori nel 2015, assoluti protagonisti del made in Italy che non solo hanno generato passione tra il pubblico, ma che accoglieranno il vincitore alla Milano Fashion Week del prossimo settembre.

E poi i grandi ospiti. Dopo esattamente nove anni dalla sua ultima apparizione è tornata, affascinante come non mai, Daniela Fazzolari. Protagonista indiscussa della grande moda, tra Valeria Oppenheimer, conduttrice del fashion magazine di Rai Uno “Top tutto quanto fa tendenza” e la GDD è stato amore a prima vista. Per lei il premio “Job & Fashion”. Non sono mancati i grandi protagonisti del cinema italiano. Con l’attore Alessio Vassallo, che ha avuto il piacere di conoscerlo e di lavorarci insieme, è stato ricordato il maestro Andrea Camilleri. E, dulcis in fundo, Aurora Ruffino, la Benedetta innamorata di “Questo nostro amore”, la Cris di “Braccialetti Rossi”, la sorella di Lorenzo il Magnifico nella serie record di ascolti “I Medici”. Per la giovane attrice, apprezzatissima anche in ambito internazionale, l’award “Cinema e Moda”.

La GDD FASHION WEEK 2020, ovviamente, è già iniziata. Tra ottobre e dicembre si terranno le preview nella suggestica cornice del Museo di arte contemporanea di Roma. Il Macro sarà la sede di presentazione del nuovo bando e del nuovo corso organizzativo di un evento che non smette mai di stupire.

Direzione artistica Grotta dei Desideri – Ufficio stampa

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