
E’ nato, alleluia! Orsù cornamuse, più gaie suonate, squillate campane! Finalmente il tanto atteso Governo Draghi è nato. Ieri sera il Presidente designato si è presentato puntualmente alle ore 19 al Quirinale e ha sciolto la riserva e poi ha presentato la lista dei Ministri tanto attesa. Sorprese? Poche. I nomi dei tecnici già circolavano da diversi giorni. La discontinuità tanto richiesta e auspicata rispetto al precedente governo Conte? Pure poca. Nel Governo Conte bis c’erano Di Maio, Franceschini, Guerini, Lamorgese, Speranza. Nel nuovo Governo Draghi ci sono ancora loro. Cosa è cambiato allora? Vedere le stesse facce sedere sugli scranni governativi di Montecitorio e di Palazzo Madama, beh, per me è una grande delusione. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Per giorni e giorni si è parlato di governo dei migliori! Questi sono i migliori che siedono nel Parlamento italiano? Sono davvero un po’ deluso. Draghi ha voluto evidentemente soddisfare gli appetiti dei partiti politici ma ha certamente deluso quegli italiani che confidavano in lui. Aver lasciato al loro posto quei Ministri sopranominati che hanno alquanto deluso, a prima vista sembra questo nato Governo una fotocopia del Governo morto e seppellito del Conte bis. La discontinuità di cui si era molto parlato non c’è stata. Il Governo Draghi non mi pare un Governo di svolta. Un po’ sì, forse. Non sentiamo più parlare dell’avvocato del popolo. Non lo vedremo più, meno male, quasi ogni sera apparire sugli schermi televisivi ad annunciare i Dpcm. E’ uscita di scena la Azzolina ed è finita con i suoi banchi a rotelle negli scantinati delle scuole. Pure Bonafede ha dovuto fare le valige insieme al Ministro Gualtieri. Non c’è stata una svolta radicale, ma i Ministri tecnici nominati da Draghi e da Mattarella, hanno delle qualità superiori a quelli che fino ad ieri hanno governato l’Italia. Che Dio ce la mandi buona. Non tutti sono rimasti contenti della nuova composizione del Governo. Di Battista ha già sbattuto la porta e ha lasciato il Movimento 5 Stelle che a quanto pare è pronto ad esplodere. Si parla già di una eventuale scissione. Molti Deputati e Senatori, delusi, sono pronti a lasciare il Movimento. Anche Giorgia Meloni è rimasta delusa, per non parlare di Vittorio Sgarbi. Comunque Draghi avrà una maggioranza bulgara alla Camera e al Senato e gli equilibri, anche con i “No” dei Fratelli d’Italia e degli eventuali scissionisti del Movimento 5 Stelle, non cambieranno. Auguri e in bocca al lupo. Per il bene dell’Italia speriamo che facciano bene e meglio del Governo Conte bis. Ce lo auguriamo di tutto cuore.
Negli impianti elettrici civili, il relè passo passo viene adoperato di frequente: il suo compito è quello di fare in modo che un solo dispositivo possa essere azionato tramite postazioni di comando differenti. Si può definire questo strumento di grande utilità nella vita di tutti i giorni: per esempio perché consente di accendere la luce, ed evidentemente di spegnerla, da punti diversi. Ciò può avvenire in un vano scale di un condominio, ma anche – più semplicemente – nel soggiorno di un appartamento. La funzione di un relè passo passo è la stessa di un invertitore elettrico o di un deviatore elettrico: sfruttare punti di comando diversi per azionare un dispositivo solo. Di solito i relè sono usati in presenza di non meno di quattro punti di comando.
I benefici offerti dai relè
Il vantaggio più significativo garantito da un relè riguarda il fatto che il suo funzionamento non necessita di un collegamento tra i diversi tasti. Sul mercato, comunque, si possono trovare varie tipologie di relè; di conseguenza l’accensione e lo spegnimento della luce rappresentano solo una delle opzioni a disposizione, insieme con la possibilità di eseguire accensioni temporizzate, di modificare la temperatura di colore e di cambiare l’intensità luminosa.
Come funziona un relè passo passo
Ma in che modo funziona di preciso un relè passo passo? Nel momento in cui la corrente elettrica percorre la bobina, la barra si muove per effetto del campo elettromagnetico che viene generato. La barra, a sua volta, fa in modo che girino le camme della rotella, la quale compie uno scatto. Ecco, dunque, che il contatto si può aprire e chiudere in modo alternato. Se si preme il tasto una volta, si apre il contatto; se il tasto viene premuto una seconda volta, si chiude il contatto.
I relè di Tecneko
Tecneko è una delle migliori aziende a cui ci si possa affidare per cercare dei relè di qualità, da acquistare direttamente in magazzino o da farsi consegnare a domicilio. Tecneko, per altro, è rivenditore di Finder, marchio piemontese che garantisce standard di eccellenza in questo settore. Da circa 30 anni il team di lavoro di Tecneko mette a disposizione la propria esperienza e la propria competenza al servizio di una clientela variegata che include imprese di ogni dimensione, alberghi e pubbliche amministrazioni, ma anche negozi e outlet.
Il relè e la tensione di funzionamento
Si può alimentare la bobina a 12V o a 220V. In questa seconda eventualità, è sufficiente un semplice collegamento alla tensione di linea; con un’alimentazione a 12V, invece, c’è bisogno di uno specifico alimentatore. Quando il tasto viene azionato, il contatto si chiude, e circola la corrente che ha modo di raggiungere il relè. Di conseguenza, un secondo contatto viene chiuso, ed è così che la lampada si può accendere. In un relè passo passo sono presenti sei ingressi: quelli in mezzo sono riservati alla bobina, mentre i due a sinistra e i due a destra sono dedicati ai contatti.
I relè passo passo e lo schema di collegamento
Il collegamento dei pulsanti è in parallelo, e volendo se ne possono unire altri in ugual modo. I pulsanti sono connessi con il morsetto in ingresso; le lampade sono collegate con il neutro. Il primo morsetto è destinato al cavo di fase in entrata. Invece l’ultimo morsetto è riservato alla fase che arriva ai dispositivi utilizzatori. Il prezzo di un relè di questo tipo di solito oscilla tra i 5 e i 10 euro, anche se dispositivi che vantano caratteristiche superiori possono costare di più: si arriva a 30 euro, per esempio, per un relè silenzioso.
Ci ha contattato un nostro assiduo lettore molto preoccupato, ci ha invitato, anche se era mezzanotte, ad uscire dal balcone e guardare ad ovest.
In un primo momento ci siamo preoccupati anche noi, poi è bastato fare una ricerca su internet ed abbiamo svelato l’arcano.
Si tratta di una costellazione di satelliti artificiali, attualmente in costruzione, dal produttore privato aerospaziale americano SpaceX, il megaimpianto altro non è che un nuovo l'accesso per internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza.
La costellazione, ieri sopra la calabria, sarà costituita da migliaia di satelliti miniaturizzati prodotti in massa, collocati in orbita terrestre bassa, che lavoreranno in sintonia con ricetrasmettitori terrestri, l'operazione prende il nome di "Space X".
SpaceX è intenzionata, inoltre, alla commercializzazione di alcuni dei suoi satelliti per scopi militari, scientifici ed esplorativi.
Sono state sollevate preoccupazioni riguardo agli effetti e ai danni a lungo termine sulla popolazione, ma si sa il “Dio” denaro è più forte di ogni cosa.
Comunque è stato deciso di utilizzare orbite, per i piccoli satelliti, intorno ai 550 km, relativamente più sicure perché consentono agli eventuali detriti di decadere in tempi minori.
Altre critiche sono relative a un possibile impatto negativo nelle attività di astronomia osservativa, che SpaceX ha annunciato di voler risolvere.
Il costo totale dalla progettazione alla realizzazione fino a regime, in un periodo di 10 anni, è stato stimato da SpaceX nel maggio del 2018 pari a 10 miliardi di dollari statunitensi.
Il percorso di sviluppo del prodotto è iniziato nel 2015, con i primi due voli di prova dei prototipi di satelliti lanciati nel febbraio 2018.
Il primo lancio per il dispiegamento di una parte della costellazione, è avvenuto il 24 maggio 2019 con i primi 60 satelliti portati con successo in orbita.
La sede di sviluppo dei satelliti di SpaceX è a Washington, dove risiedono strutture di ricerca, progettazione, costruzione e controllo operativo.
SpaceX attualmente è in grado di portare in orbita 60 satelliti per ogni lancio e si pone come obiettivo il dispiegamento di ulteriori 1500 satelliti,dal peso di 250 kg, entro la fine del 2021 e l'inizio del 2022.
Da oggi potreste guardare il cielo e non indicare più l'orsa maggiore o la stella polare, ma i satelliti in orbita, strana cosa.