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Straface Tramontano MannarinoLa presidente della terza commissione Sanità ha effettuato un sopralluogo nel presidio per verificare lo stato dell’arte della fase di riapertura

PRAIA A MARE Il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface, si è recata in visita all’ospedale di Praia a Mare. Nel corso del sopralluogo, accompagnata dal consigliere regionale Sabrina Mannarino, membro della commissione, dal sindaco Antonino De Lorenzo e dal dottor Luciano Tramontano, direttore dell’unità operativa complessa di Medicina, la presidente ha avuto occasione di confrontarsi con il personale medico, infermieristico e socio sanitario e di verificare lo stato dell’arte della fase di riapertura del nosocomio.

«Ho notato e apprezzato molto – spiega Pasqualina Straface – le ottime condizioni di una struttura sanitaria che sta rinnovando anche il parco tecnologico. Alcune attrezzature sono già state consegnate, altre ne arriveranno. L’ospedale di Praia, come tutti i presìdi calabresi, è gravato dalla carenza di personale. Purtroppo dodici anni di commissariamento, e di blocco del turnover, hanno provocato lo stato in cui oggi versano i nostri ospedali. Adesso, però, si riparte. Dopo l’approvazione del piano operativo a novembre scorso, la struttura commissariale guidata dal presidente Roberto Occhiuto ha iniziato a governare i processi ed a programmare il servizio sanitario regionale, anche con il varo di Azienda Zero, il braccio operativo che centralizzerà tutti i concorsi».

«L’ospedale di Praia a Mare è in ottimo stato ed il prossimo passo sarà la riapertura della Chirurgia. Ho avuto modo di confrontarmi con medici, infermieri e operatori socio-sanitari, i quali con grande professionalità e abnegazione stanno dando lustro al presidio. A loro – conclude Pasqualina Straface – va la nostra gratitudine perché con grandi sacrifici, nonostante il deficit di personale, erogano un servizio sanitario virtuoso che con il reclutamento di personale potrebbe invertire la tendenza dell’emigrazione sanitaria dall’alto Tirreno cosentino». 

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gigino nuovaNon sprecare il tuo prezioso tempo nelle leggere quanto segue, se sei uno di quelli che “credeva” che Ruby fosse veramente la nipote del presidente egiziano Mubarak, niente di più facile che alla tua compagna si sia gonfiata la pancia per grazia ricevuta. L’altra possibilità sarebbe che sia stato, ancora una volta, lo spirito Santo.

Calabrisella, You broke me once

and then shattered all the pieces

to break me even more today.

Qualunque giovane, oggi, nato e cresciuto al Sud, e che abbia un'età compresa tra i 24 e i 40 anni, una laurea in tasca e tanta speranza di farne buon uso, è un potenziale migrante intellettuale. Abbandonate le valigie di cartone, dunque, via le coppole sformate e i lunghi cappotti di flanella: a restare immutata è solo la destinazione. Da Roma in su, e in fuga principalmente dalla Calabria: ai laureati meridionali non resta che sperare di poter ricominciare da zero, o almeno da tre, come si augurava l’ottimista Massimo Troisi.

Era il 2009 e il Presidente della Repubblica scriveva, come altri avevano scritto 100 anni prima: “ Ho seguito con particolare interesse, il Convegno su ‘il Mezzogiorno e la politica economica dell’Italia’ indetto dalla nostra Banca centrale, non solo per l’impegno da me rivolto nel passato a quella tematica e per la convinzione che il prestarvi la massima attenzione sia parte non trascurabile del mio attuale mandato istituzionale, ma anche perché si è trattato di un Convegno molto diverso da altri.”

In Italia abbiamo sempre avuto qualche ‘protettore’ che ha sentito un irrefrenabile impulso di trattare i suoi simili come animali domestici. Così ha continuato a scrivere: “Non è certo mancato il libero dibattito o il confronto delle opinioni, ma l’elemento caratterizzante è stato costituito dalla presentazione dei risultati delle ricerche condotte, con grande competenza e serietà, e in modo non frettoloso e sbrigativo, dall’interno della Banca d’Italia.”

A distanza di 14 anni, un degno membro del senato urlava, a proposito di Steccato di Cutro: “Vedo una scellerata corsa a sinistra per strumentalizzare e guadagnare consensi: grave che per bieco tornaconto politico si faccia passare l'idea che l'Italia lasci morire la gente in mare, grave che si faccia passare Meloni come mandante politica della strage, grave legare queste morti al decreto sulle Ong, nessuno di loro avrebbe potuto salvarle".Così la capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli. 

Mentre si moriva sulla spiaggia ionica del mare di Ulisse, per un giovane profugocalabrese ogni meta porta un po' più a Nord rispetto al proprio punto di partenza, nella speranza che qualcosa della propria vita migliori, si stravolga o, semplicemente, possa essere presa in considerazione. Nel 1980 solo il 5% dei migranti meridionali partiva alla volta del Nord con una laurea in tasca, dal 2015 in poi, il fuggi -fuggi di laureati sono diventati circa il 25% e, ovviamente, sono destinati ad aumentare turbinosamente.

La Calabria si sta trasformando rapidamente in un guscio vuoto, una culla di giovani talentuosi prima cresciuti, poi formati e, alla fine, abbandonati al proprio destino. Il pensiero di poter vivere nel meridione sembra essere, ormai, alla stregua di un’assurdità, un'irriverenza, una presunzione o, ancor peggio, un anacronistico sogno di vita e di rivalsa.

Chi decide di restare, insomma, in diverse occasioni viene deriso, umiliato, sottoposto ad ingaggi di lavoro al limite dell'umano e, almeno nella maggior parte dei casi, tacciato di mancanza di ambizione o, peggio ancora, di determinazione e volontà.

“Ogni collasso porta con sé disordine intellettuale e morale. Bisogna creare gente sobria, paziente, che non disperi dinanzi ai peggiori orrori e non si esalti a ogni sciocchezza. Pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà.” Antonio Gramsci.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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tar-calabria-min2Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria ha accolto il ricorso proposto da una candidata che aveva partecipato ad uno dei concorsi per il centro dell’impiego.

In particolare, la giovane concorrente, dopo aver presentato domanda per il profilo specialista in servizi per il lavoro, era stata dapprima esclusa dalle prove scritte, svoltesi lo scorso dicembre, a cui ha potuto partecipare grazie ad un provvedimento d’urgenza emesso dal TAR, e successivamente, nonostante avesse conseguito un punteggio che la rendeva di fatto tra i vincitori del concorso, si vedeva nuovamente esclusa dalla graduatoria approvata con decreto n.17635 del 30/12/2022.

La candidata non si è persa d’animo ed ha quindi proposto, sempre col patrocinio del proprio difensore di fiducia Avv. Giuseppe Carratelli, un nuovo ricorso al TAR.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria ha quindi ritenuto fondate le doglianze sollevate dal difensore della giovane partecipante al concorso, alla quale non era stato attribuito il punteggio relativo alla laurea magistrale quinquennale, che era stata valutata dalla commissione di concorso al pari di una laurea triennale.

I giudici amministrativi calabresi hanno affermato che: “il diploma di laurea vecchio ordinamento e la laurea magistrale costituiscono un titolo di studio superiore rispetto a quello della laurea triennale in quanto titoli di cultura che si pongono a conclusione di percorsi di studi diversi per livello di eterogeneità degli insegnamenti seguiti, degli esami sostenuti e delle esperienze accademiche maturate;  in conseguenza, per evitare un’illogica e irragionevole disparità di trattamento tra candidati, il diploma di laurea vecchio ordinamento e la laurea magistrale devono essere valutati quale titolo aggiuntivo rispetto a quello utile alla semplice ammissione al concorso, qualora esso sia rappresentato dalla laurea triennale”.

Quindi, la Regione Calabria e Formez PA, preso atto della pronuncia del TAR Catanzaro, hanno provveduto alla rettifica della graduatoria pubblicata lo scorso 30 dicembre, inserendo la candidata ingiustamente esclusa. 

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