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Cosenza, Ztl nel centro storico. Padre Fedele al veleno: “Nolè deve dimettersi”

In merito alla nota del Vescovo Nolè apparsa sui quotidiani riguardante il disagio della probabile Ztl di Corso Telesio, non posso rimanere in silenzio.

 

Non spetta a me giudicare l’operato di un grande sindaco che ci viene invidiato da tutti, ma approfitto della circostanza per ricalcare una campagna di pseudo-giustizia ecclesiastica che si trascina da 13 anni.

Mi soffermo sulle espressioni del Vescovo riguardanti i fedeli, i sacerdoti, i religiosi che, a suo avviso, non possono raggiungere facilmente l’Episcopio per colloquiare con lui e mi fa sorridere il proposito di trasferire la Curia a Rende, nel Seminario.

Il trasferimento è già in atto.

La vera Curia è lì nel Seminario dove c’è accoglienza, movimento e feste.

Il suo Episcopio invece è ermeticamente chiuso.

Lì nel palazzo episcopale non c’è il Pastore, il Padre che accoglie, ama…

Credo che se ci fosse l’autostrada né fedeli, né preti, e né religiosi andrebbero da lui, perché non è amato né dagli uni né dagli altri.

Qui mi sento chiamato in causa.

Da molto tempo e specialmente dopo la sentenza della Cassazione di Roma, in relazione alla diabolica calunnia di suor Tania Alesci delle Suore Francescane dei Poveri Largo Bachelet Roma del 09/06/2016, ho scritto al Vescovo, ho chiesto svariate volte appuntamenti e inviti a chiamare la suora come è suo dovere seguendo il diritto Canonico.

Non solo non ho ricevuto risposte, ma mi sono sentito e sono abbandonato.

Egli, Mons. Nolè è, come dicono in molti, il chierichetto di Nunnari.

Il demonio ormai ha preso possesso non solo delle stanze della Curia Vescovile di Cosenza ma anche delle Congregazioni romane che vengono “istigate” a condannare l’innocente …

Mons. Nolè è un francescano!

Ma dalle opere dubito che conosca la regola del serafico padre San Francesco e la famosa lettera ad un Ministro …

Non aggiungo altro per motivi di carità, ma mi sento deputato ad invitarlo alle DIMISSIONI, per il bene della Diocesi e del Presbiterio.

Infine mi dispiace che il trattamento riservato al sottoscritto suoni come uno scandalo del secolo! Anticipo che nei prossimi giorni ci sarà una conferenza stampa per esprimere meglio il mio pensiero sulle dimissioni del Vescovo Nolè.

Da tempo faccio footing su Viale Parco recitando il Rosario.

Mi piacerebbe fare questa esperienza attraversando Corso Telesio con la Corona in mano e raggiungere la casa di un Padre, Pastore, buono, saggio, giusto e caritatevole, purtroppo è solo un sogno, una chimera…

Padre Fedele Bisceglia

Da Iacchitè

Pubblicato in Cosenza

Cosenza - "Ho il timore che la 'democrazia della rete' di cui si parla con orgoglio ormai in tutto il mondo, alla fine rischi di provocare più danni di quanto non ne provocasse ai miei tempi, io ancora giovane sacerdote nella provincia di Reggio Calabria, l'urlo della lupara".

Lo afferma, in una lettera aperta, l''ex arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, tornando sulla vicenda della donna che ha raccontato alla trasmissione "Le Iene" di avere avuto una relazione con un prete che poi l'avrebbe indotta ad abortire, così come avrebbe fatto lo stesso mons. Nunnari, all'epoca vescovo in carica.

“Ormai sono vecchio abbastanza - scrive mons. Nunnari - per non temere più nulla, ma questa mattina per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato costretto a varcare il portone principale della Procura della Repubblica di Cosenza per denunciare le aggressioni subite in queste ore.

Aggressioni ingiuste, fuori da ogni regola deontologica, pesanti come proiettili, che entrano nella vita di un uomo in maniera dirompente, devastando e distruggendo quel poco di quiete che la vita ancora ti riserva.

Mi sono chiesto mille volte in queste ore, perché così tanta cattiveria?

Perché proprio io?,

Perché proprio ora?

Che male avrò fatto davvero per meritare una campagna così denigratoria e pesante?

Questa mattina sulla rete è comparso il post di un signore di Cosenza che propone per me l'isolamento a Porto Cervo.

Cosa c'entra la mia vita con tutto questo?

Credo di essere stato un buon prete.

Credo di aver servito la causa del Signore fino in fondo, dall'inizio fino alla fine.

Mi sono sempre considerato un 'Vescovo per caso', ma anche da Vescovo non ho fatto altro che pregare per il mio popolo, aiutare la mia gente, dare voce e correre incontro a chi in Calabria non ha mai avuto voce".

"In questa vicenda umana, dolorosissima e tragica - dice ancora l'ex arcivescovo - non c'è nulla che possa chiamare in causa la mia responsabilità di uomo e di pastore della Chiesa.

E per dimostrare le mie ragioni e la mia assoluta buona fede questa mattina ho chiesto l'aiuto della Giustizia”.

“Al Procuratore della Repubblica – aggiunge -  ho chiesto di andare fino in fondo perché giustizia prevalga, perché verità sia fatta, sulle mille insinuazioni e accuse che continuano a piovermi addosso.

Il solo vero conforto di queste ore sono le centinaia e centinaia di attestazioni di stima e di rispetto che ricevo, e di questo non finirò mai di dire grazie alla mia gente.

Che Dio mi aiuti a superare questa triste vicenda.

Prego Dio perché illumini anche la ragione e il cuore di questa giovane donna, ne rafforzi la volontà di elaborare il lutto, per alleviare il dolore dell'anima, per le decisioni prese tanti anni fa, quando ancora era molto giovane e inesperta”.

Pubblicato in Cosenza

Nel tardo pomeriggio l’arcivescovo emerito di Cosenza mons. Nunnari in una nota trasmessa dal suo legale Enzo Paolini ha detto che intende querelare Le iene.

Sostiene che : “Non ho mai assecondato o discusso pratiche abortive”

Ha detto di essere a conoscenza della vicenda e rispondendo alla giornalista ha aggiunto: “e allora che avrebbe dovuto fare (il prete), dovevano sposarsi?”

Poi annuncia di aver “dato mandato di querelare per diffamazione e con ampia facoltà di prova, i responsabili de Le Iene e gli autori del servizio trasmesso nella puntata di ieri, su Italia 1, sulla vicenda raccontata da Francesca”. 

Il servizio, nel quale le inviate de Le Iene parlano anche con mons. Nunnari, contiene, secondo il legale dell’arcivescovo emerito “prospettazioni ed affermazioni che, per quanto riguarda mons. Nunnari, non sono vere e appaiono gravemente lesive della figura dell’arcivescovo emerito di Cosenza.

Nessun ruolo attivo ha svolto mons. Nunnari nella vicenda in oggetto.

Men che meno ha assecondato o discusso di pratiche abortive nelle circostanze oggetto del servizio.

Altri elementi del servizio diffamatorio – conclude la nota del legale – saranno portati da mons. Nunnari all’attenzione di diversi organismi competenti per le valutazioni e le determinazioni del caso”.

La povera Francesca, però, ha raccontato tutt’altrosostenendo di essersi recata da Nunnari, su invito di Don Giuseppe che voleva sbarazzarsene e ‘farla ragionare’, per chiedere conforto e che lui le avrebbe proposto due soluzioni: partorire e allontanarsi oppure abortire.

Ma non sarà difficile smentire una semplice parrocchiana che ha vissuto emarginata e nel silenzio di un dolore per anni o puntare il dito contro l’unico prete che l’ha difesa e ha detto le cose come stanno…

Pubblicato in Cosenza

Se c’era qualcuno che pensava che Bassolino non fosse ancora un potente politico si sbagliava.

Ha deciso di scendere in Calabria per presentare il suo libro “Le Dolomiti di Napoli – Racconti di politica e di vita” e c’è una ode a suo nome.

A Catanzaro raramente si è visto un parterre del tipo di quello presente all’appuntamento di presentazione del libro di Bassolino, un appuntamento coordinato dal commissario della Provincia Wanda Ferro a cui sono intervenuti il segretario del Circolo Centro Enzo Lauria del Pd Pasquale Squillace, l’ex preside del Liceo Giannasio “Pasquale Galluppi” Armando Vitale, il segretario della Cgil Calabria Michele Gravano e il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, i rappresentanti sindacali Alfredo Iorno, Tonino Meliti, Luigi Veraldi, Michela Avenoso, Bruno Talarico, Daniele Carchidi, gli esponenti Democratici Enzo Bruno, Pino Maida, Nuccio Iovene, Rosario Olivo, Mario Paraboschi, Michele Drosi, Pino Franzé, Pino Soriero, Lino Puzzonia, Roberto Galiano, Elena Bova, Emanuela Neri e Piero Caprari ed ancora per i partiti e dei movimenti della sinistra catanzarese Tonino Cimino, Carla Silipo ed Eugenio Occhini.

A Cosenza un incontro, moderato dalla giornalista Rai Annarosa Macrì, introdotto da Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza con la partecipazione di Matteo Cosenza, direttore del Quotidiano della Calabria, Michele Gravano, segretario della Cgil Calabria, e Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza.

Ma la cosa più importante è stata la presenza a sorpresa del vescovo Nunnari il quale ha dicharato: “'Sono venuto a salutare il mio amico Antonio Bassolino e non ho esitato per questo a rinviare una Messa. Non potevo mancare a questa occasione anche se l'ho saputo per caso leggendo un manifesto''

Non si sono però comprese le ragioni della presenza a sorpresa.

Insieme a tanta stima, anche tanta disistima da parte dei Campani

Non riportiamo per mera decenza le email postate dai campani, ma solo gli esiti del sondaggio de Il Mattino: Come giudichi l'operato di Bassolino in Campania?

Ecco i risultati:

 

Ottimo

6.3%

         
       

Soddisfacente

13.7%

         
       

Fallimentare

80.0%

         
       
           
Pubblicato in Calabria
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