
Trebisacce. Ricordate Stefania Chiurco che la sera del 27 dicembre scorso con un’accetta ed una mazza ucciso e fece a pezzi il padre, Riccardo Chiurco?.
E negli stessi giorni successivi all’evento di fronte alla incredibile efferatezza del fatto delittuoso emerse che Stefania già nel 2006 venne ricoverata nel Centro d'igiene mentale di Perugia.
Bastarono 20 giorni per una diagnosi precisa: schizofrenia.
Un ricovero che avvenne dopo una furibonda lite avuta con i genitori.
Un'appropriata terapia ed il ritorno in famiglia senza più manifesti segni di squilibrio.
Ora gip Anna Maria Grimaldi avuto riguardo a ciò che hanno stabilito i consulenti tecnici ha dichiarato Stefania Chiurco quella sera del 27 dicembre 2012 era completamente incapace di intendere e di volere.
Quel giorno Stefania ed il padre dovevano partire proprio per Perugia, ma il viaggio fu rimandato, il padre, decise di non partire. Allora Stefania lo uccise e fa a pezzi il suo cadavere.
Ai carabinieri inizialmente dichiarò di averlo fatto sì, ma di averlo trovato già morto. Ed ai PM Franco Giacomantonio e Silvia Fonte Basso disse che aveva sezionato il corpo del padre perchè non poteva restare tagliato a metà, dentro due buste, perché «sarebbe stato mangiato dai cani randagi. Non potevo lasciarlo la, è sempre mio padre».
Poi a luglio cambiò versione raccontando della voce di uno spirito entrato nella sua testa e che la tormentava, la chiamava. Spirito che sarebbe sparito dopo la morte del genitore.
Da tutto la perizia psichiatrica di incapacità totale di intendere e di volere
Riceviamo e pubblichiamo:
“Poteva finire in tragedia l’incidente avvenuto lungo la Strada Statale 107, nel comune di Cosenza. Il pronto intervento, sul luogo, della pattuglia della Polizia Provinciale di Cosenza, impegnata nei servizi di controllo notturno del territorio, coordinati dalla Prefettura di Cosenza, ha evitato il peggio ed accertato le cause dell’incidente, procedendo ad effettuare tutti i rilievi di rito e sgomberando la carreggiata dall’auto coinvolta, nel minor tempo possibile.
L’ufficiale e gli agenti, allertati dalla centrale operativa dei Carabinieri di Cosenza, intervenuti sul posto, si sono trovati davanti un’auto che, trasversalmente, occupava la carreggiata, impedendo, così, al traffico di defluire. Subito si sono resi conto che il conducente, identificato in T.G., quarantenne residente a Cosenza, era in evidente stato di alterazione psico – fisica, pur non avendo riportato evidenti ferite dall’impatto. Lo stesso ha ammesso di aver perso il controllo dell’auto senza capirne le ragioni ed è apparso confuso e particolarmente sconnesso nei movimenti. Tali circostanze hanno indotto i poliziotti ad allertare i sanitari del 118 per far sì che il soggetto potesse essere accompagnato presso il nosocomio cittadino, al fine di sottoporlo agli esami del sangue e delle urine, per accertare i livelli di alcol e/o droga eventualmente assunti.
Dopo aver compiuto i dovuti rilievi ed aver fatto liberare la strada dal veicolo incidentato e dai detriti causati dall’impatto, la pattuglia si è recata presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata, al fine di restituire i documenti al conducente, nonché proprietario del veicolo in questione e verificare gli esiti degli esami.
A circa due ore dall’incidente, le analisi hanno confermato la presenza di un tasso alcolemico nel sangue pari a 2.30 grammi/litro. Il limite consentito dalla legge è di 0.50. Ricorrendone i presupposti, si è, dunque, proceduto a notiziare la competente Procura della Repubblica.
Numerosi sono stati, quest’anno, gli interventi effettuati dal personale specializzato in servizi di Polizia Stradale ed Infortunistica della Polizia Provinciale di Cosenza, nell’ambito del “Piano Coordinato di Controllo del Territorio”, stipulato presso la Prefettura di Cosenza durante la riunione del Comitato provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica il 21 novembre 2012, mirante ad incrementare la presenza delle Forze di Polizia sul territorio nelle ore notturne, al fine di far aumentare la percezione di sicurezza e tutela dei cittadini e contrastare i fenomeni di criminalità.
I portoni dei comuni ed ancora più le porte dei Consigli Comunali sembra siano diventati scudi di onorabilità.
Poi invece come successo a Torano castello scopri che il consigliere comunale di maggioranza con delega speciale alle politiche giovanili ed alle iniziative di interesse per le generazioni future, deteneva droga ai fini di spaccio
Chissà che risate si saranno fatti i toranesi che sapevano?
Tra l’altro il consigliere comunale Elmiro Vitale , era conosciuto anche quale proprietario di un bar il cui nome era tutto un poema.
Si chiamava infatti “lo Sfizietto".
Poi sono arrivati i Carabinieri che lo hanno perquisito trovandolo in possesso di 70 grammi di hascisce 10 di marijuana e 3300 euro probabilmente proventi dello spaccio di droga.
La droga era nascosta in un portaocchiali che l'uomo aveva infilato dietro la schiena, tentando di occultarlo.
E come se non bastasse i carabinieri hanno anche perquisito l’abitazione nella quale hanno trovato altri 129 grammi di hascisc, 2980 euro, banconote false per 460 euro, cambiali e assegni.
Il Vitale è stato associato presso la casa circondariale Cosenza.
I reati contestati sono detenzione di stupefacenti, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, falsa attestazione o dichiarazione commessa dal privato.
Ora il sindaco provvederà a revocare la delega?