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“Il Piano di pre-dissesto approvato sabato all'unanimità dal Consiglio comunale, eviterà a Palazzo dei Bruzi le gravissime conseguenze del dissesto finanziario il cui rischio era stato causato dai disastri gestionali perpetuati negli anni passati, e di cui responsabile è stata anche l'Amministrazione della quale il consigliere Marco Ambrogio fu uno dei principali rappresentanti”.

Non ne lascia passare una, l’esponente dell’Unione di Centro Massimo Bozzo. Così torna nuovamente a ribattere, virgola su virgola, al vice capogruppo del Pd, Marco Ambrogio, che ha addirittura avanzato la proposta choc che il Sindaco si dimetta, nonostante l’inconfutabile successo dell’Esecutivo Occhiuto riguardo al via libera per il documento di riequilibrio pluriennale che salverà il Comune dal baratro economico.

“Quella di Ambrogio - stocca Bozzo - sul fatto che Occhiuto si dimetta è una sua personale illusione che sa di scherzo di Carnevale. Peccato però che l’argomento sia troppo serio per riderci sopra. Il collega Ambrogio dovrebbe soltanto ringraziare il sindaco Occhiuto per avere riparato ai danni che lo stesso Ambrogio ha contribuito a lasciare alla città di Cosenza. E dimentica inoltre che, in mancanza dell'approvazione del Piano di riequilibrio, lui per primo, e non certo il sindaco Occhiuto o i suoi Assessori, non avrebbe più potuto rivestire incarichi pubblici per i prossimi dieci anni, data la pessima amministrazione attuata fino a poco tempo fa, anche se questo sarebbe risultato un bene per la cittadinanza. L’unica azione riparatrice e coerente che Ambrogio oggi possa fare, sarebbe dimettersi da Consigliere, lui sì, anche perché nella sostanza, dinnanzi ai cittadini, è come se di fatto fosse già decaduto. Mi è molto dispiaciuto - conclude Massimo Bozzo - che né Ambrogio né l'onorevole Rosy Bindi, sabato scorso di passaggio in città, abbiano partecipato al Consiglio comunale che ha avviato pubblicamente il Piano di salvezza a quanto il Pd ha realizzato in negativo a Cosenza”.

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"Quando nella sanità si facevano le assunzioni clientelari, dove erano i sindacati?

Probabilmente, alcuni di questi, erano seduti al tavolo della spartizione".

Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, parlando con i giornalisti a Cosenza della manifestazione per il diritto alla salute di Cgil, Cisl e Uil, in programma per oggi e poi rinviata per il maltempo ha dichiarato :

"Taluni manifestano mentre noi inauguriamo e mettiamo in circuito nuovi strumenti.

Una riflessione sorge spontanea: quando qualcuno scrive che abbiamo fallito e che ho fallito e che l'Amministrazione Scopelliti non garantisce i livelli essenziali di assistenza, io rispondo:

ma quando assumevano, non più tardi di qualche anno fa, 439 ausiliari invece di mettere a disposizione delle strutture medici e personale sanitario, dove erano i sindacati?

Probabilmente, alcuni di questi, erano seduti al tavolo della spartizione".

Non è la prima esternazione del governatore sul tema, anzi è ben più di una esternazione, cio sembra una vera e propria denuncia perfino ripetuta. Ed allora una domanda : ha chi spetta coglierla ed indagare ? O , se volete, chi deve rispondere a questa denuncia? È meglio il silenzio ? Ed ancora è sicuro Scopelliti che i responsabili siano tutti dall’altro lato?

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Lo scontro Laratta-Gentile. Archiviata dal GIP Salvatore Carpino del Tribunale di Cosenza, la querela dell'assessore regionale Pino Gentile nei confronti del deputato on Franco Laratta.

Per il giudice 2le affermazioni hanno contenuto prevalentemente valutativo e si sviluppano nell'ambito di una polemica politica, pur aspra, ma di indubbia rilevanza sociale (la trasparenza della gestione di un bando di concorso per la realizzazione di edilizia sociale) senza trascendere mai in attacchi personali gratuiti, finalizzati all'unico scopo di aggredire la sfera morale del denunciante on Gentile “ !

Per i GIP si è trattato di pieno e legittimo diritto di critica.

Secondo l'on Laratta (assistito dall' avv. Gisberto Spadafora) l'intenzione era quella di verificare la regolarità degli atti amministrativi prodotti in seguito alle vive proteste delle imprese vincitrici del vecchio bando suscitate dall'annullamento operato dall'assessore Gentile.

Una Impresa esclusa aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica.

Numerosi erano stati i ricorsi al tribunale amministrativo della Calabria le cui sentenze favorevoli alle imprese ammesse alla prima graduatoria, sono state appellate dall'assessore Gentile al Consiglio di Stato.

Della vicenda si era occupato in una inchiesta il Corriere della Calabria.

L'on Laratta aveva presentato formale interrogazione parlamentare.

Per l'on Laratta: “Il mio ragionamento e le mia accuse avevano ed hanno un valore politico. Gentile avrebbe dovuto difendersi in sede politica, non già in un tribunale”

 

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