Nicola Morra. Chi? Senatore della Repubblica Italiana, calabrese, del Movimento 5 Stelle, Presidente della Commissione antimafia. Quello che alla morte improvvisa della cara e compianta Jole Santelli, Governatrice della Calabria, osò affermare delle frasi sciocche ed oscene. E’ stato querelato dalle sorelle della defunta Governatrice. I partiti dell’opposizione, tra cui Forza Italia e la Lega, ne hanno chiesto le dimissioni. Ma io, oggi, non mi voglio occupare di politica o di mafia, ndrangheta e camorra, ma di un suo comportamento, fuori dal comune, nei confronti dei dirigenti sanitari dell’Asp di Cosenza, sabato mattina. Ma andiamo con ordine. I dirigenti sanitari erano regolarmente a lavorare nei loro uffici. Stavano organizzando e pianificando l’attività di vaccinazione per la settimana, quando improvvisamente e senza alcun preavviso, fa irruzione nei loro uffici un signore di nome Paolo Marra, Senatore della Repubblica Italiana, Presidente della Commissione antimafia, bloccando ogni attività. Non è solo. Questi signori hanno la scorta. Hanno paura di camminare da soli. Entrato negli uffici è incominciato a lamentarsi, pensate voi perché c’è ritardo nella vaccinazione degli anziani? No, è venuto a lamentarsi perché i suoi suoceri, ottantenni, secondo lui, non erano stati ancora vaccinati e anche perché era stato impossibile prenotarli telefonicamente. Cosa c’è di strano? Anche io, novantenne, ho dovuto aspettare alcuni giorni e alla fine sono stato vaccinato. Per quattro volte ho trovato il telefono occupato durante tutto il giorno, poi alla sera, infine sono riuscito a prenotarmi. Il Senatore non si è presentato in modo civile, ma in modo arrogante, urlando e inveendo contro i sanitari: - Il numero che avete dato non funziona-. Avrebbe, secondo quanto riferito dal dottor Marino dell’Asp di Cosenza, affermato che - i dirigenti sanitari sono incapaci di gestire la somministrazione dei vaccini-. Addirittura ha chiamato telefonicamente il Vice Ministro Sileri e il Commissario ad acta della salute calabrese. Il Dottor Marino ha fatto sapere che lo querelerà per interruzione di pubblico servizio e per abuso di potere. Il Senatore, contattato telefonicamente dall’ANSA, ha detto che pubblicherà sulla sua pagina Facebook un video da lui registrato. Il comportamento del Senatore Morra mi ha fatto venire alla memoria un fatto di tantissimi anni fa quando in Italia imperava il regime fascista. Ero ammalato e il medico Don Ciccio aveva detto a mia madre che Ciccillo aveva bisogno urgente di essere visitato da un medico specialista. E il medico specialista veniva da Napoli e visitava nella clinica Misasi a Cosenza. L’indomani ci alzammo di mattina presto e alle 6,30 trovammo posto sul “Postale” della Ditta Santelli, Amantea – Cosenza. Una insegnante del posto non riuscì a salire perché i posti erano tutti occupati. Incominciò ad urlare e ad inveire contro il fattorino “Ricuzzu”:- Una donna rurale col figlio trova il posto a sedere, invece io, donna fascista, costretta a rimanere a terra-. Ricuzzu, uomo dal cuore d’oro, si rivolse all’autista e disse:- Andiamo, andiamo. Chissa tene nu figliu malatu e chilla va circandu finuocchi e timpa. E si vanta che pure è na fascista!-
A voi, amici lettori, lascio decidere se una persona che ricopre cariche pubbliche ed istituzionali può permettersi di usare nei confronti degli operatori sanitari o di altri impiegati atteggiamenti arroganti e intimidatori. I suoceri del Sen. Morra, poiché non siamo grazie a Dio in un regime totalitario, dovranno aspettare il proprio turno per essere sottoposti a vaccinazione. Hanno un genero Senatore? E chi se ne frega?