Il dramma della mancanza di lavoro ora finisce in farsa.
La Procura della Repubblica di Cosenza indaga e dieci persone, dirigenti comunali e alcuni responsabili delle cooperative, sono interessate dalle indagini che mirano a fare luce sulla gestione delle Cooperative B. L’ipotesi di accusa è truffa ai danni di un ente pubblico ed il falso ideologico. Ma questo numero potrebbe anche aumentare.
Le manifestazioni si moltiplicano.
Interviene la politica che ne parla in Consiglio comunale, da cui viene fuori un discussione pacata e tre interventi.
Quello di Marco Ambrogio, che ha avanzato due richieste: tutela dei posti di lavoro e mantenimento dei salari attuali.
Quello di Enzo Paolini, che ha ribadito che la città ha bisogno del lavoro delle cooperative ed ha richiamato l’Amministrazione ai suoi compiti di controllo, che non siano, ha detto, di “ossequio alla burocrazia prefettizia”.
Infine quello di Mario Occhiuto, il quale ha ricordato che il Comune di Cosenza ha in atto una procedura di dissesto, riguardante i conti antecedenti al 2010, e che col dissesto, sicuramente i contratti delle cooperative, una volta scaduti, non sarebbero mai stati rinnovati. Per questo occorre evitare il dissesto e continuare le iniziative intraprese che potranno sanare la situazione.
Ed allora a fronte di tanto lavoratori delle “Cooperative di tipo b” hanno presentato un esposto in Procura per ottenere il rispetto dei loro «diritti». Un esposto firmato dai presidenti in cui si attacca l’operato dell’Ente: «Nel momento in cui gli uffici amministrativi e quelli politici della Giunta non intendono adeguarsi alle norme di legge e al deliberato del Consiglio comunale, comincia ad esistere un problema che noi consideriamo abuso. Da cittadini denunciamo alla Procura un contratto che non rispetta le leggi e un Comune che non rispetta il deliberato del Consiglio. Noi pensiamo di essere danneggiati da questo e ci rimettiamo alle decisioni della magistratura».
Ora la parola passa alla Procura che valuterà il tutto sotto il profilo penale, mentre il problema è di tutt’altra natura.