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Redazione TirrenoNews

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Renzi è tornato!?

Giovedì, 03 Maggio 2018 08:50 Pubblicato in Italia

Eccovi un pregevole articolo di Giuseppe Furano; tutto da leggere!

“Chi non era mai andato via è tornato e anche la matematica diventa una opinione…..la sua!

 

In generale i dittatori, con l’aiuto dei mezzi di informazione servili, modificano i dati empirici e numerici per ingannare i loro sudditi e dare una qualche forma di giustificazione al loro agire politico.

Nella trasmissione di Fazio, Renzi ha espresso, legittimamente, la sua posizione politica ma l’ha sostenuta con dati numerici e con altrettante motivazioni false.

Senza rispetto per l’intelligenza e le elementari conoscenze della matematica degli italiani ha sostenuto:” 7 italiani su 10 hanno votato Di Maio o Salvini, quindi devono essere loro a formare il governo”.

Due grosse manipolazioni : anche se si volesse dare per vero, e non lo è, che tutto il 37% del centro destra ha votato Salvini, sommato al 32% Di Maio farebbe circa il 70% dei votanti. Avrebbero quindi votato Di Maio e Salvini solo il 50% degli aventi diritto al voto, quindi solo 5 elettori su 10 e non 7 italiani su 10.

Inoltre, che gli elettori che hanno votato F.I.,FdI o Noi con L’italia volessero anche Salvini, solo Renzi può avere la faccia tosta di sostenerlo.

Per essere onesti e precisi senza falsare i numeri possiamo dire che Lega+M5S hanno avuto circa il 50% dei votanti che sono circa il 36% degli aventi diritto al voto, mentre M5S+Pd il 51% dei votanti che sono circa il 37% degli aventi diritto.

In democrazia non si dovrebbe falsare anche la matematica per sostenere le proprie tesi.

Inoltre il Rosatellum, voluto a suon di forzature da Renzi&B. per tagliare le gambe al M5S e Salvini e continuare a governare insieme è un sistema proporzionale.

Ogni politico onesto dovrebbe sapere e accettare che, in un sistema elettorale proporzionale, non ha alcun senso dire chi ha vinto, chi ha perso, chi deve andare al governo chi deve andare all’opposizione.

In un sistema proporzionale tutte le forze in campo, dopo gli scrutini, hanno il dovere di mettersi in gioco per ottenere quello che ritengono a loro più vicino o meno lontano ed evitare che si affermi quello che è loro più lontano.

E solo alla fine, fallito ogni tentativo di evitare il governo meno gradito, si va all’opposizione.

Il PD sta facendo l’opposto, si ritira dal confronto e fa il tifo per un governo M5S-Lega!

Questo atteggiamento assunto da Renzi e renziani dopo il 04 marzo è, come lo definisce Zagrebelsky, “vagamente eversivo” ,ma è ancor più grave se si ricorda che questa legge proporzionale è stata voluta proprio da loro.

Il M5S, quelli che i “padroni del vapore” ,un giorno sì e l’altro pure, per screditarli, senza argomentare, chiamano in modo dispregiativo “populisti”, dopo il 04 marzo, in coerenza con un sistema proporzionale, che tra l’altro non hanno votato, hanno assunto un comportamento istituzionalmente corretto: confronto sui programmi e ricerca di possibili accordi su temi concreti per risolvere problemi degli italiani.

Il M5S, pur con tutte le contraddizioni che onesti commentatori fanno rilevare, è una forza politica che mette al centro della sua agenda politica temi che dovrebbero essere temi propri di partiti che si definiscono di sinistra : la povertà, la enorme disuguaglianza tra ricchi poveri, il dramma della disoccupazione, l’abolizione degli assurdi privilegi della casta, la corruzione, il conflitto di interessi, difendere il lavoro e i lavoratori dalle multinazionali e dalla finanza (un tempo si diceva dal capitale!).

Sorgono spontanee due domande: perché il PD che si definisce ancora un partito di sinistra, che per 5 anni con Berlusconi ha governato, tentato di fare una mega riforma Costituzionale e ha fatto il Rosatellum, ora pone un muro al M5S?

Perché il PD tifa per un governo M5S-Lega e non si attiva per un governo M5S-PD che oltre a tante altre cose potrebbe riportare la dialettica politica italiana a una chiara concorrenza, per il governo del paese, tra un centro-sinistra e un centro-destra ed evitare di dare il governo del paese alla destra?

La risposta, che commentatori intellettualmente onesti come Cacciari e altri sostengono da tempo, è semplice: il PD renziano non è più un partito disinistra.

Il PDR ha accettato il pensiero neoliberista e ha lasciato i lavoratori senza rappresentanza politica.

Una massa enorme di persone, il tanto sbeffeggiato popolo, si è sentita abbandonata e senza rappresentanza politica, si è rivolta al M5S con la speranza di vedere affermati quei diritti fondamentali del lavoro, dei lavoratori, dei disoccupati e dei più deboli anche attraverso un governo dell’economia come indicato dalla nostra Costituzione sopratutto negli articoli dal 35 al47.

Renzi e renziani, che non sono certo ingenui, sono consapevoli che il M5S avrebbe messo sul tavolo sicuramente temi tradizionali di sinistra: diseguaglianza accettabile, aiuti ai più deboli, conflitto di interessi, lotta alle clientele, alla corruzione e alle mafie con una seria legge anticorruzione, abolizione degli assurdi privilegi dei politici e delle caste, limitazione del numero dei mandati, tutela del lavoro e dei lavoratori, serie riforme per sanità e scuola pubbliche e cose simili, limitazione del potere della finanza.

Come potrebbe, il PD, dire no a un programma di governo basato su questi temi senza perdere definitivamente la faccia e disvelare l’inganno del suo volersi ancora definire di sinistra?

Giuseppe Furano

Il web ci informa che la regione ha approvato una delibera con la quale ha disposto per il triennio 2017-2019, uno stanziamento di risorse, a valere sul Por, pari a oltre 8 milioni, la metà dei quali impegnata per l'annualità 2018.

 

 

Il provvedimento individua le principali azioni promozionali della Regione Calabria.

Il piano esecutivo per l'anno in corso in primo luogo prevede - si legge nella delibera - «la partecipazione della Regione alle più importanti Borse e manifestazioni fieristiche specializzate per segmenti di mercato strategici, sia in riferimento ai prodotto da consolidare (esempio: balneare, culturale, naturalistico) sia per i nuovi prodotti da valorizzare (enogastronomia, natura e sport)».

Per questa azione l'importo di risorse previste è complessivamente pari a 2,1 milioni per il 2018.

Inoltre, si punta anche sulla pubblicazione di avvisi per la realizzazione di materiale promozionale per le campagne di comunicazione istituzionale e per la partecipazione alle manifestazioni fieristiche, con una spesa quantificata in 1,4 milioni per il 2018.

Il Piano esecutivo annuale del turismo della Regione prevede, ancora, la realizzazione di attività di promozione nel mercato cinese, «considerato di notevole interesse e finalizzata a rafforzare il sistema integrato di comunicazione turistica - prosegue la Giunta - e capace di promuovere la destinazione Calabria e i principali grandi attrattori culturali e naturali», e lo stesso è previsto per il mercato americano: per queste due azioni la spesa quantificata per il 2018 è di 550mila euro (250mila per il mercato cinese, 300mila per quello americano).

Infine, la Regione Calabria punta anche sulla attività di promozione e di comunicazione nell'ambito del Giro d'Italia 2018

Per il Giro d’Italia previsto un investimento di 400 mila euro.

Nella delibera di Giunta si spiega che le attività di promozione e comunicazione "da porre in essere" consistono in

-striscioni promozionali per un totale di 90 metri lineari personalizzati con le location più rappresentative del territorio calabrese, da posizionare sui percorsi di tappa,

-"gonfiabili" personalizzati posizionati lungo di ultimi 10 chilometri di ogni tappa,

-uno stand personalizzato Regione Calabria di 16 mq nelle aree di partenza e arrivo,

-pagine promo pubblicitarie sui quotidiani sportivi nazionali,

-spazi promozionali all'interno del sito ufficiale del Giro d'Italia.

Ma quello che è incredibile è che la delibera della giunta spiega si tratti di «un'eccezionale opportunità di visibilità del "prodotto Calabria" sul palcoscenico nazionale e internazionale, come partner di una competizione che ha fatto la storia del ciclismo mondiale di tutti i tempi, di un progetto che consentirà di raggiungere risultati concreti nel solo delle ottime iniziative di promozione internazionale del "prodotto Calabria" anche al di fuori dei confini dell'Europa, proseguendo il percorso di valorizzazione e internazionalizzazione del Made in Calabria. Il Giro - è riportato ancora nel provvedimento - sarà trasmesso in Tv su Rai 2 e in radio su Rai Radio 1 con circa 30 milioni di italiani entrati in contatto nel corso dello svolgimento dell'ultima edizione dell'evento».

Ma 30 milioni di spettatori italiani lungo tutto il percorso del giro che c’entrano con la parte relativa alla Calabria?

E 30 milioni di spettatori italiani come fanno a determinare “un'eccezionale opportunità di visibilità del "prodotto Calabria" sul palcoscenico internazionale”?.

 

Cosenza 2 maggio 2018 – Nei giorni scorsi un macchinario per lavaggio automezzi è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri Forestali in località “Cimino” nel Comune di San Marco Argentano.

Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo effettuato dai militari di Fagnano, Cerzeto e San Sosti ad una società di trasporto pubblico la quale utilizzava tale macchinario per il lavaggio dei pullman aziendali senza alcun tipo di autorizzazione.

In particolare il controllo ha constatato che le acque reflue industriali provenienti dai processi di lavaggio venivano scaricate sul suolo e, successivamente, per inclinazione del terreno, raggiungevano la cunetta di raccolta acque meteoriche della adiacente strada provinciale senza nessuna depurazione ed in assenza della prescritta autorizzazione.

E’ importante precisare che le acque reflue provenienti da attività di autolavaggio sono classificate come “industriali” e pertanto  i relativi scarichi devono, di conseguenza, essere autorizzati.

Si è quindi proceduto al sequestro del macchinario e alla denuncia del procuratore della società di trasporti per violazione alla normativa ambientale.

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