Parliamo di Amoako Kwadwo, 19 anni.
La storia del giovane ganese Amoako Kwadwo è la storia di tanti giovani africani che partono dalla loro Africa con la speranza di un sogno italiano.
Giunto in Italia è stato ospite al campo d'accoglienza di Bagnoli, uno degli hub negli ultimi anni al centro di mille polemiche per il suo sovraffollamento, ha lavorato raccogliendo patate per due aziende agricole della zona.
«Era un lavoro duro, per otto ore al giorno- ha spiegato prima di salutare tutti -.
I soldi che ho visto sono stati ben pochi: nel primo caso non sono stato pagato, nel secondo ho ricevuto 240 euro per un mese».
Gli avevano raccontato che qui avrebbe trovato facilmente un lavoro e che avrebbe potuto mettere da parte un bel gruzzolo per mantenere la famiglia, ma è andata in modo completamente diverso.
«Qui non era come mi aspettavo, e allora tanto vale tornare dalla mia famiglia e provare a costruirmi un futuro in Africa».
Amoako Kwadwo ha trovato il coraggio di abbandonare ogni sogno e fare il percorso inverso.
Ha approfittato del Programma di rientro volontario assistito del ministero dell'Interno, finanziato con fondi europei.
Il ragazzo ha ricevuto un contributo per il viaggio, ma anche 1.400 euro per acquistare cinque mucche e avviare un allevamento nel suo villaggio in Ghana.
Da poche settimane Amoako ha riabbracciato la sua famiglia in Ghana.
In bocca al lupo Amoako!