I legali di Silvio Berlusconi presentano alla Giunta delle elezioni e delle immunità una memoria difensiva in vista del pronunciamento sulla decadenza del Cavaliere da Senatore.
Il fascicolo contiene anche sei pareri pro-veritate di autorevoli costituzionalisti
Il tutto è accompagnato da una breve lettera firmata da Berlusconi dove si annuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo contro l'applicazione della legge Monti-Severino sull'incandidabilità e la decadenza in seguito ad una condanna.
Affidare alla Consulta il compito di sciogliere i dubbi sulla costituzionalità della legge Severino e sospensione dei lavori della Giunta del Senato in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Sono le richieste contenute nei 6 pareri pro-veritate - anticipati da Repubblica - presentati dai legali di Berlusconi nella Giunta.
«Il senatore Berlusconi questa mattina ha presentato la propria documentazione difensiva per il procedimento avviato per l'incandidabilità sopravvenuta», ha riferito il presidente della Giunta per le immunità del Senato Dario Stefàno (Sel). La memoria (ai sensi degli art. 1 e 3 del decreto legislativo n. 235 del 2012, la cosiddetta legge Severino) è stata trasmessa così entro il termine prescritto: e cioè il 28 agosto.
il presidente della Giunta per le immunità del Senato Dario Stefàno (Sel) ha dichiarato «Nella comunicazione inviata alla Giunta si preannuncia un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo per violazione dell'articolo 7 della Carta Europea per i Diritti dell'Uomo, probabilmente con riferimento alla sentenza di condanna definitiva impegnandosi a trasmettere alla Giunta entro il 9 settembre copia del ricorso attualmente in fase di preparazione. Il senatore Berlusconi si è rimesso ai contenuti di sei pareri pro-veritate allegati, tre redatti da penalisti (Spangher, Pansini, Marandola) e tre da costituzionalisti (Guzzetta, Nania e Caravita di Toritto - De Vergottini - Zanon). Resta evidente - conclude il presidente della giunta - che gli accertamenti e gli approfondimenti continueranno, seppur con quel dovere di riservatezza che l'articolo 3 del regolamento per la verifica dei poteri impone a tutti i componenti della Giunta in questa fase di lavoro dell'organismo parlamentare».
Ed ecco una sintesi dei vari interventi politici:
Gasparri. «Ci sono strumenti che possono cancellare gli effetti di decisioni che noi riteniamo ingiuste e c'è una grande questione democratica che deve essere discussa nei modi e nelle forme che le leggi consentono. Abbiamo visto che molti costituzionalisti, docenti, politici hanno ritenuto che approfondimenti sulle norme e sul modo di applicarle devono essere fatti e quindi lasciamo che chi deve fare la propria funzione la possa svolgere. Lasciamoli lavorare e discutere», ha sottolineato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri a Radio Anch'io.
Piero Fassino PD «Parlare di agibilità politica, salvacondotto, soluzione politica è un parlare alla luna. In uno stato di diritto le leggi non si piegano a seconda delle convenienze di questo o di quello.Se passa il principio che una legge, una sentenza la si può disapplicare sulla base di ragionamenti di pura convenienza, di pura opportunità, salta qualsiasi principio di convivenza civile».
Nicola Latorre del PD «L'agibilità politica a Berlusconi non intende toglierla nessuno. Semplicemente questa agibilità non potrà essere consumata in Parlamento perché c'è una norma indiscutibile che lo impedisceUna norma rispetto alla quale non sono stati fatti rilievi di Costituzionalità né quando è stata approvata né successivamente. Non dimentichiamo che questa è una norma approvata con entusiasmo da tutte le forze politiche. Viene impropriamente chiamata legge Severino ma questa è la legge Alfano-Severino perché fu Alfano a proporla».
Beppe Fioroni (Pd) «L'Italia è uno stato di diritto, dove le leggi si rispettano e le sentenze si applicano ma proprio per evitare al Pd di apparire prevenuto, se il Pdl ha motivi seri e fondati, si approfondisca pure la questione Berlusconi. Non cerco una via di uscita, o un escamotage che evochi l'idea dell'inciucio o della trattativa sottobanco - aggiunge l'esponente popolare -. Faccio invece un ragionamento molto semplice e non sopporto coloro che, di fronte all'ordinaria saggezza, hanno la reazione di chi dice questo è un imbroglio».
Mario Monti. «La sentenza della Cassazione è definitiva, non c'è che da prenderne atto e da metterla in atto. Sulla Grazia, vorrei chiarire che è una scelta che spetta al Capo dello Stato e la legge Severino è stata introdotta dal governo da me presieduto. Non ho, inoltre, nessuna ragione di dolcezza nei confronti di Berlusconi. Tuttavia, ho parlato di grazia perché qualcuno ha proposto l'Amnistia, provvedimento che da cittadino mi sembra che introdurlo proprio nel momento in cui c'è il caso Berlusconi darebbe ai cittadini italiani e al resto del mondo l'idea che lo Stato di diritto in Italia è abbastanza maneggiabile e che si fa l'amnistia perché c'è un importante personaggio che merita attenzioni particolari. Un provvedimento di clemenza nei confronti dell'ex premier sarebbe giustificato se lasciasse in campo - mantenendo la guida morale - un moderno partito di destra e non un partito populista in mano a falchi».
Pannella.«Silvio, ti auguro, magari con Veronica, che è generosa e intelligente, invece che con la nipote di Mubarak, di passare una vita splendida con i figlioli che sono cresciuti, di passare giorni sereni, e di cogliere l'occasione di divenire il salvatore del nostro Paese dalla partitocrazia, con tutti i referendum, i 12 referendum.Perché una cosa devi capire: se con l'aiuto del Pdl riuscissimo a raccogliere le firme sui soli nostri 6 referendum sulla giustizia giusta, e si andasse a votare, sai cosa potrebbe succedere? Che non si raggiungerebbe il quorum, perché i tuoi nemici li considererebbero i referendum per salvare Berlusconi, e non se ne farebbe nulla».