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Redazione TirrenoNews

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I successi della Polizia provinciale cosentina.

Venerdì, 08 Marzo 2013 08:49 Pubblicato in Cosenza

Il Comandante della Polizia Provinciale di Cosenza, dott. Giuseppe Colaiacovo, ci precisa quanto segue:

“Il Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza, istituito alla fine del 2005 dalla Giunta Provinciale presieduta dall’on. Mario Oliverio e reso operativo nel primo semestre del 2006, ha svolto in questi anni un corposo volume di attività riguardanti la prevenzione e la repressione dei reati ambientali che ha portato al sequestro di una estensione di unmilionecentotrentaseimiladuecentosessanta (1.136.260) metri quadrati di aree e alla relativa denuncia all’Autorità Giudiziaria competente di n° 388 persone.

Per quanto riguarda le aree ricadenti lungo l’asta del fiume Crati, nel periodo compreso tra il 2006 e il 2012, la Polizia Provinciale ha sottoposto a sequestro novecentotremiladuecento (903.200) metri quadrati riguardanti aree in gran parte interessate da impianti agrumicoli e ricadenti, in particolare, nei territori dei comuni di Cassano allo Jonio e Corigliano Calabro.

Il sequestro dell’area pubblicato sul sito della Provincia di Cosenza il 2 marzo scorso è soltanto l’ultimo dei tanti sequestri che la Polizia Provinciale ha effettuato nel corso di questi anni, nonostante la insufficienza degli organici imposta dalla legislazione nazionale vigente.

Affermiamo ciò per evitare che un’informazione non puntale e non rispondente alla realtà dei fatti possa, seppur inconsapevolmente, presentare l’immagine deformata di un Corpo di Polizia che svolge, con costanza ed abnegazione, una funzione di servizio per l’affermazione della legalità e della tutela del territorio, tanto da meritare l’apprezzamento dei cittadini e di importanti associazioni ambientalistiche a livello nazionale.

Tanto si doveva per amore di verità e per una corretta informazione ai cittadini. Cordialmente”.

Cosenza, 06.03.2013 Il Comandante del Corpo di Polizia Provinciale Giuseppe Colaiacovo

Per amore di verità pubblichiamo la nota evidenziando la gravità del fenomeno della occupazione abusiva di aree demaniali fluviali “tra il 2006 e il 2012, la Polizia Provinciale ha sottoposto a sequestro novecentotremiladuecento (903.200) metri quadrati riguardanti aree in gran parte interessate da impianti agrumicoli e ricadenti, in particolare, nei territori dei comuni di Cassano allo Jonio e Corigliano Calabro”.

Prendiamo, e diamo, in conseguenza, atto del lavoro fatto dalla Polizia Provinciale cosentina ma continuando a chiederci sempre chi avrebbe dovuto tutelare prima del 2006 le aree demaniali fluviali dall’impianto abusivo di aranceti, uliveti e quant’altro invade gli alvei fluviali e torrentizi “terra nullius”

Roma - L'ennesima retata contro le piattaforme dello streaming tricolore, ormai impelagate in uno scontro durissimo con l'industria dell'intrattenimento audiovisivo. In esecuzione di un'ingiunzione ordinata dal Tribunale di Viterbo, la Guardia di Finanza di Arezzo ha sequestrato il dominio filmsenzalimiti.it, per violazione dell'art. 171-ter della legge 633/1941 sulla protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.

Sconforto tra gli utenti della piattaforma, attirati da un vasto catalogo di film suddivisi per genere, a libera disposizione in modalità streaming sul web. Sulla pagina Facebook del sito si può semplicemente leggere: "ciò che è senza limiti, rimane senza limiti". Al di là della filosofia spicciola, il sito rimane inaccessibile dall'Italia, fonte principale di traffico secondo i dati offerti dalla società d'analisi Alexa.

Con una media di quasi 8 pagine uniche visualizzate ogni giorno da un singolo utente, Film Senza Limiti poteva godere di un flusso di traffico proveniente al 94 per cento dal Belpaese. Una percentuale che, di fatto, ha provocato il tracollo del sito una volta sottoposto a sequestro dalle Fiamme Gialle del comune toscano. Permane il mistero su eventuali procedimenti legali a carico dei suoi amministratori.

Nel disclaimer del sito, gli stessi gestori avevano sottolineato come i contenuti presenti fossero ospitati su server esterni, così come il player per la visione dei film in streaming. "Per eliminare definitivamente un film bisogna far richiesta al servizio che lo ospita e che ha la responsabilità dei propri video, non a noi, perché noi non violiamo alcuna legge di copyright ma raccogliamo i film della rete e non disponiamo di alcun download interno o esterno che sia", si leggeva ancora nell'avviso agli utenti.

Creato nell'ottobre 2011, Film Senza Limiti era nato per superare il famoso limite dei 72 minuti imposto dal vecchio Megavideo per la visione in streaming delle opere cinematografiche o dei serial televisivi. Dai portali dello sport freedocast e mips al serial releaser SiDCrew, i finanzieri d'Italia hanno notevolmente aumentato il numero dei sequestri per violazione del diritto d'autore.

Mauro Vecchio

 

L’8 MARZO DELLE OPERAIE DELLA MARLANE.

Giovedì, 07 Marzo 2013 18:04 Pubblicato in Alto Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo:

“Francesca Bocchino di Maratea è morta nel 1995 all’età di 49 anni per carcinoma al colon, Maria Rodilosso di Aieta è morta nel 1998 all’età di 50 anni per carcinoma mammario, Nelide Scarpino di San Nicola Arcella è morta nel 1999 all’età di 60 anni per tumore allo stomaco, Teresa Maimone di Maratea è morta nel 2000 all’età di 54 anni per tumore all’utero, Pasqualina Licordari, di Gallina è morta nel 2002 all’età di 61 anni  per carcinoma del colon,  Resina Manzi di Aieta è morta nel 2005 all’età di 62 anni per tumore mammario,Domenica Felice di Tortora è morta nel 2003 all’età di 48 anni per  carcinoma midollare della mammella, Maria Iannotti di Trecchina morta nel 1988 all’età di 48 anni per tumore maligno del colon.

Queste alcune delle decine e decine di operaie della fabbrica della morte , Marlane di Praia a Mare colpite o decedute per terribili tumori maligni dovuti ai fumi cancerogeni che venivano fuori dalle vasche del reparto tintoria e dalle polveri dell’amianto sparse per  l’unico ambiente del capannone. Lavoravano tutte senza mascherine, né tute di protezione, né guanti, in un unico ambiente al centro del quale vi erano le macchine della tintoria dove venivano usati ,all’insaputa di tutti terribili veleni chimici.

VENERDI’ 8 MARZO NEL TRIBUNALE DI PAOLA SI CELEBRERA’ L’ENNESIMA UDIENZA DELL’INFINITO PROCESSO AI 12 IMPUTATI DIRIGENTI A VARIO TITOLO DELLA FABBRICA. UN PROCESSO CHE NON VUOLE ESSERE CHIUSO E CHE PUNTA EVIDENTEMENTE, COMPLICI LA BUROCRAZIA, LE LEGGI FAVOREVOLI AI PADRONI E IL COLLEGIO DI DIFESA PADRONALE ALLA PRESCRIZIONE DEI REATI.

DEDICHIAMO QUESTA GIORNATA AL RICORDO DELLE TANTE OPERAIE CHE NON POTRANNO FESTEGGIARE IL GIORNO DEDICATO ALLE DONNE E PROPRIO IN LORO NOME RESTEREMO VIGILI E PRESENTI , FUORI E DENTRO IL TRIBUNALE CON LE NOSTRE LENZUOLA BIANCHE , PERCHE’ IL PROCESSO SI SVOLGA CON LA MASSIMA CELERITA’ PER GIUNGERE ALLA VERITA’ E DIA GIUSTIZIA ALLE OPERAIE , AGLI OPERAI ED AI LORO FAMILIARI CHE HANNO SUBITO E CONTINUANO A SUBIRE TANTE SOFFERENZE .

APPUNTAMENTO ORE 8 DAVANTI IL TRIBUNALE DI PAOLA PER DEPORRE UNA MIMOSA IN MEMORIA DELLE OPERAIE DELLA MARLANE .

SI.COBAS PROVINCIALE E NAZIONALE, MOVIMENTO AMBIENTALISTA DEL TIRRENO,COMITATO PER LE BONIFICHE DEI TERRENI,FIUMI E MARI DELLA CALABRIA , OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO”

Il nostro sito, interpretando, crediamo correttamente, anche il sentimento dei nostri lettori,ha ringraziato i promotori di questa
iniziativa, sostenendo che la giornata di domani deve essere non solo una giornata di memoria, ma anche una giornata di vigilanza per evitare di dover ricordare sempre troppo tardi le donne, le donne mogli e madri ,protagoniste delle famiglie, le donne operaie, impiegate e dirigenti, le donne protagoniste vive della nostra società

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