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Calabria Arpacal e la “vergogna” delle stabilizzazioni illegittime.

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La Calabria è famosa per avere stabilizzato sempre gli assunti precari in quella logica scientifica della quale hanno approfittato in tanti, al punto che si diceva” nessuno mai è stato licenziato”. Insomma i Santi esistono, e se sono Santi prima o dopo il miracolo lo fanno. Salvo le Procure

Sembra sia successo questo al personale facente parte della cosiddetta “task force per l’ambiente”.

Secndo la Procura,     questo personale aveva contratti a tempo determinato presso il ministero dell’Ambiente, poi è stato illegittimamente assunto dall’Arpacal e quindi assegnato all’assessorato Politiche ambientali della Regione.

Lo avrebbero fatto e per questo sono accusati di abuso d’ufficio ed iscritti nel registro degli indagati:

-Vincenzo Mollace, ex direttore generale dell’Arpacal;

-Giuseppe Graziano, ex dirigente generale del dipartimento Politiche dell’ambiente della Regione Calabria;

-Francesco Caparello, all’epoca dei fatti dirigente del settore Personale dell’Agenzia regionale;

-Luigi Luciano Rossi, ex direttore amministrativo della stessa Arpacal;

-Antonio Scalzo, ex direttore scientifico dell’Agenzia, oggi consigliere regionale;

-Sabrina Santagati, ex direttore generale dell’Arpacal;

-Rosanna Squillacioti, all’epoca dei fatti dirigente di settore del dipartimento Politiche ambientali della Regione Calabria, attuale direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria-

I fatti indagati si sarebbero verificati tra il 2008 e il 2010.

La stabilizzazione della task force per l’ambiente sarebbe illegittima. Come tante altre, forse!

Redazione TirrenoNews

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