La situazione è gravissima.
La sanità calabre se è gravemente ammalata.
Lo sostiene Ricc ardo Fatarella, direttore generale della struttura che governa sulla sanità calabrese; e chi altri se no?
E stando alla stampa calabrese più accreditata il rischio per la regione Calabria è quello è di una paralisi.
Ben più, quindi, di una emiparesi. No, no, proprio una paralisi totale!
E per salvare la sanità, secondo Fatarella sono necessari “nuovi” dipendenti che conoscano a fondo i problemi di Asp e Aziende ospedaliere.
In sostanza secondo il DG gli attuali dipendenti non conoscono i problemi delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliere.
Ma allora finora la sanità calabrese è stata governata da persone che, pur ben pagate, non conoscevano i problemi e quindi lavoravano ad muzzum?
Per il momento sono stati “trasferirti” 40 dipendenti, medici compresi.
Ovviamente Fatarella ricorda che la regione Calabria è la regione dei paradossi: per esempio il dipartimento che spende il 70% del bilancio ha soltanto 80 lavoratori e chi gestisce il 30 % ne ha, invece , circa, 1720 lavoratori dipendenti!
Che faranno , viene da chiedersi!
Il problema, ancora, dice Fatarella è che «la Regione non è nelle condizioni di assumere, perché c'è un eccesso di costi del personale».
Ed allora non resta che prelevare dove c’è un eccesso di personale anche perché dice sempre Fatarella «Il miglior controllo di gestione che ho mai incontrato e messo a punto è un cardiologo del Pugliese-Ciaccio. È la dimostrazione che non basta essere esperti di aspetti contabili, bisogna conoscere a fondo le problematiche sanitarie. Altrimenti anziché intervenire sulle inefficienze si effettuano soltanto tagli lineari».
Ma allora i tagli di Scura chi li fa?
Forse i chirurghi ?
Ah. Sia chiaro! I “prelievi” sono stati fatti al sistema pubblico, non a quello privato! E così il pubblico avrà qualche cardiologo in meno ( solo cardiologi?) ed i pazienti si rivolgeranno al sistema sanitario convenzionato.
E per il cuore una spilla o se non si trova due graffette!