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regionaliQuando si vota per le comunali chi viene eletto è sicuramente vincente. Gli altri scompaiono nell'anonimato e di lui non si parla più.  Ma la politica offre sempre altre occasioni. È il caso ,in particolare, delle regionali dove si candidano politici spesso poco conosciuti od addirittura sconosciuti. E questi hanno fortemente bisogno di essere "portati". Ed ecco la occasione nuova per i politici locali di mostrarsi.  Di farsi i selfie.  Di sentirsi.vivi.  di mostrare i propri muscoli, la propria forza . Una gara nella quale se vince il regionale vince anche lui.

Pubblicato in Politica

tasse-soldiLa Befana esiste eccome. A volte, però, arriva con un po’ di ritardo, ma arriva. Anche quest’anno è arrivata nei nostri Comuni in questa settimana, ma la legge è del 27 dicembre, n.160 (Art. 1 comma 29, della legge di bilancio 2020): Misura del contributo Assegno 50.000 (cinquantamila) euro ai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e 90.000 (novantamila) euro ai Comuni oltre 10.000 abitanti. Nella prima fascia rientrano i Comuni di Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Lago, Serra Aiello, San Pietro in Amantea .Nella seconda fascia Amantea. Il Viminale ha ripartito i 500 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2020 a favore di tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, piccoli e grandi. Le risorse sono destinate all’efficientamento energetico, allo sviluppo territoriale sostenibile, agli interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e all’abbattimento delle barriere architettoniche. La legge è stata già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.304 del 30-12-2019 . Suppl.Ordinario n.45). Entrata in vigore del provvedimento 01/01/2020. Allegato A : Aiello Calabro al n. 4650; Belmonte Calabro al n. 4658; Lago al n. 4694; San Pietro in Amantea al n. 4744 e Serra Aiello al n. 4758. Amantea invece si trova nell’allegato C al n. 618.

Pubblicato in Calabria

Proprio ieri il docente dell'Unical ha sciolto la riserva accettando di correre come governatore e mentre Di Maio aspetta chiarimenti comincia “la guerra”

Tar e Consiglio di Stato hanno condannato il professore e suo fratello a demolire un piano dell'abitazione.

Ma la casa è ancora lì.

 

 

 

 

Ed ecco cosa dichiara Aiello:" «Rispondo   con   serenità   alle   accuse   di   abusivismo   edilizio   rivoltemi   il   giorno successivo   all’accettazione   della   candidatura   a   governatore   della   Calabria   con   il Movimento 5 Stelle».

Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato M5S alla presidenza   della   Regione   Calabria.

«Vengo   additato   –   precisa   Aiello,   peraltro ordinario di Politica economica nell’Università della Calabria – per una casa che non ho realizzato io.

Inoltre mi si rimprovera di non averla ancora demolita.

Nello specifico non c’è alcun ordine di demolizione da parte della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato), che ha invece stabilito che debba essere il Comune di Carlopoli a scegliere quale provvedimento applicare».

«Negli anni ‘80 – racconta Aiello   –   furono   i   miei   genitori   a   costruire   il   fabbricato   in   questione,   con   una volumetria superiore rispetto a quanto consentito dalle norme.

A distanza di quasi 40 anni e proprio quando decido di mettermi a servizio della mia gente e della mia terra,   mi   viene   dunque   attribuita   una   responsabilità   che   non   ho».  

«Ai   tempi   – continua   Aiello   –   un   vicino   iniziò   a   produrre   esposti per   via   della  volumetria maggiorata, aspetto che mio padre aveva pensato di sanare acquistando, negli anni ’90, un terreno adiacente per asservirlo al fabbricato.

Cominciai a occuparmi del caso – sottolinea il candidato governatore dei 5 Stelle – nel 2012.

All’epoca mio padre   soffriva   di   Parkinson   e   io   dovetti   assisterlo   nel   suo   drammatico   declino, successivo alla scomparsa prematura di mio fratello Domenico.

Da allora ad oggi, da figlio mi sono trovato mio malgrado davanti a questo problema, che tutti i tecnici interessati   avevano   suggerito   di   risolvere   utilizzando   il  terreno   comprato   da   mio padre   per   asservirlo   alla   casa   esistente».

«Le   sentenze   della   magistratura amministrativa   dicono   che   è   il   Comune   di   Carlopoli   a dover   indicare   la   strada alternativa.

Nel merito l’ente non si è ancora pronunciato, benché sollecitato dal Tar della   Calabria».  

«Sto   allora   attendendo   –   sottolinea   Aiello   –   l’ultima   parola,   che spetta   al   Comune.

Pertanto   nel   merito   ho   agito   correttamente:   non   ho   imposto nulla, non ho condizionato nessuno e sto pazientemente aspettando di conoscere la decisione per un fatto che non ho commesso io.

Ho voluto chiarire questa storia – conclude Aiello – per fermare lo sciacallaggio già partito contro la mia persona e in   primo   luogo   per   dovere   di   coscienza   e   di   trasparenza   rispetto   all’opinione pubblica e soprattutto ai calabresi.

Mi auguro che in questa campagna elettorale nessuno ripudi il buon senso e il ragionamento, fondamentali nella vita pubblica e in quella di ciascuno».

Pubblicato in Calabria

“Sud, idee e proposte da cui fare ripartire un intero paese”. E’ stato questo il tema del tavolo 31 costituito alla Leopolda e presieduto dal senatore calabrese Ernesto Magorno.

Un tema di particolare interesse che ha portato nel dibattito l’intervento di Alessandro Porco, sindaco di Aprigliano, il più giovane della Calabria, dando così uno stimolo ai giovani amministratori presenti: «Subito un piano per il lavoro e la sburocratizzazione per rilanciare il Sud – ha detto – è un passaggio fondamentale per aiutare i Sindaci nel loro lavoro quotidiano».

Alla manifestazione promossa da Matteo Renzi e giunta alla sua decima edizione, partecipa una nutrita schiera di calabresi.

La platea è piena come un uovo e con tante novità, tanto da far dire al veterano Magorno: «Una cosa mai vista.

È un’edizione da record.

Grande calore e grandissimo entusiasmo a Firenze per la Leopolda 10.

È davvero emozionante vedere tanta energia per il futuro dell’Italia».

I cronisti hanno notato come il padrone di casa pare sia stato stregato da Isabella Conti, la “nuova Boschi” e il fatto, comprensibilmente, non ha reso felice Maria Elena. «Rieletta con l’80 % dei voti la sindaca di San Lazzaro di Savena (Bo) è una delle new entry di Italia Viva», come ha spiegato “Libero”.

Anche lei ha lasciato il Pd e ora sarà la grande protagonista della prima Leopolda post-scissione.

Dalla Calabria sono saliti in tanti guidati da Ernesto Magorno e Stefania Covello.

Sono stati notati la senatrice Gelsomina Vono, Nicodemo Oliverio, Giuseppe Aieta, Franco Laratta, Maria Grazia Laganà, Sebastiano Barbanti, Alessandro Porco, Maria Carmela Lanzetta, Anna Maria Cardamone, Rosario Bressi, Bianca Renda, Annamaria Cardamone, Antonio Palermo, Sardo Bruzzese, Tonino Costantino, Pino Ceravolo, Paolo Pappaterra, Giuseppe Condello, Luigi Caiaro, Arturo Crugliano Pantisano, Giuseppe Giudiceandrea, Alessia Barone

Alla vigilia Stefania Covello aveva detto: «questa è una edizione speciale. Non solo perché raggiunge un piccolo traguardo (10 anni), ma perché sarà per noi l’inizio di un nuovo percorso. Come sempre, la Leopolda è un appuntamento aperto a tutti quelli che vogliono portare un’idea, confrontarsi, ascoltare. A chi partecipa ormai da tanti anni e a chi verrà per la prima volta».

Resta da scoprire se Iv si presenterà alle elezioni regionali. In particolare a quelle calabresi. C’è chi di dice di sì e c’è chi dice di no.

Pubblicato in Alto Tirreno

Lo dice l' ex presidente del consiglio comunale di Cosenza, Luca Morrone, che è stato il grimaldello che ha avviato all’uscita dal Palazzo municipale di Cosenza l’ex sindaco Mario Occhiuto sancendo la caduta dell'amministrazione.

 

«Il mio percorso politico all'interno di Forza Italia è da considerarsi concluso. Prospettive e progetti del movimento non rispecchiano più quelli che intendevo perseguire nel momento in cui ne avevo abbracciato la causa».

Poi continua Morrone «Anche per queste ragioni ho deciso di firmare le dimissioni da consigliere comunale della città di Cosenza dove, dalle fila del partito azzurro, ho rivestito con orgoglio e coscienza il ruolo di presidente dell'assise bruzia.

Il convincimento maturato non è stato privo di implicazioni emotive ed umane, tuttavia, ritengo di aver operato un ragionamento politico di merito considerato il logorio dell'attuale maggioranza di governo cittadino e la conseguente impossibilità della stessa di amministrare adeguatamente la nostra amata Cosenza.


Delle volte, per inseguire il raggiungimento di un'idea, in questo caso quella di vedere realizzata una città il più vivibile possibile, è necessario fare un passo indietro e prendere la rincorsa.

Nel ringraziare quanti, in questi anni, hanno condiviso la mia prima esperienza da amministratore voglio esprimere riconoscenza anche a coloro che in queste ore concitate hanno voluto starmi accanto riconoscendosi nelle mie scelte».

Insomma Occhiuto sembra sia caduto per colpa di Berlusconi e della sua scelta di affidarsi a Jole Santelli. Lo dice Ferdinando Aiello che ne chiede le dimissioni.

Pubblicato in Calabria

La boutade di Alfano “Sarò diversamente berlusconiano” passerà sicuramente alla storia come le “Le convergenze parallele “ di Moro.

Difficile da intellegere ma forse basta quando dichiarata fedeltà alla linea di Alfano ma aggiunge : «No alle imposizioni del duo Verdini-Santanché».

Proprio per questo Scopelliti ha invitato in fretta e furia all'ora di pranzo nella sede romana della Regione, in piazza Campitelli, tutti i parlamentari calabresi.

L’unico assente era il senatore Domenico Scilipoti.

Tutti gli altri i due Gentile, D'Ascola, Galati, Caridi, Bianchi, Santelli e Aiello si sono trovati d'accordo sulla necessità di «evitare di aprire una crisi al buio» e di non dare l'assenso alla linea dura adottata ad Arcore e dettata dall'alto.

«La lealtà al capo è fuori discussione ma la linea di Forza Italia non possono dettarla Capezzone e Verdini», spiega al termine uno dei partecipanti al summit.

Cosa succederà, domani, è difficile sapere, ma sembra che tra falchi e colombe la guerra sia totale, una guerra per il comando del PDL-Forza Italia 2.

A noi piccoli e lontani dal potere sembra logico credere che appena Berlusconi perderà le prerogative parlamentari ( la sostanziale intoccabilità da parte dei PM) sarà posto agli arresti per una qualsiasi delle varie vicende che lo interessano ( Napoli?) e che questo potrebbe essere la fine del PDL-Forza Italia 2.

Ed allora chi si allontana eviterà di finire nel gorgo tombale.

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