Nei giorni scorsi mi sono trovato in Corso Umberto Primo, Proprio davanti al palazzo municipale c’era un gruppo chiassoso di bambini delle scuole elementari guardati a vista da 4 maestre . Memore del mio “vecchio mestiere di dipendente comunale addetto alla promozione di Amantea” mi sono sentito costretto ad “accoglierli” , informandomi da dove venissero e cose fossero venuti a fare ad Amantea.
Tre classi di bambini della pre Sila “scesi” al mare per vedere un ambiente naturalmente diverso.
Una bella idea. Gli scambi culturali tra il mare e l’interno erano e sono importanti. Meglio ancora gli incontri, ma già le visite appaiono indispensabili per la conoscenza della Calabria ai calabresi.
Ed allora mi sono offerto di parlare di Amantea.
Siamo così saliti nella sala consiliare dove ho parlato dell’immenso e storico rapporto del territorio amanteano con il mare. Un mare dl quale venivano i dominatori ma anche le culture . Un mare di scambi commerciali, di incontri culturali, di conoscenze e di rapporti umani. E via di seguito a parlare delle presenze degli Ausoni, dei Greci, Fenici, Siculi, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi, Saraceni, Normanni, Angioini, Aragonesi e via di seguito.
I grandi quadri che arricchiscono la sala consiliare hanno offerto una eccezionale occasione per parlare dell’assedio da parte dei Francesi , della battaglia di Lepanto, delle modifiche del territorio ( Il Pacichelli) , di San Bernardino, del riscatto della città, eccetera.
Proprio questo connubio ha reso questa ora di storia interessante ed intensa.
Poi una visita alla Chiesa Madre, un’altra a San Bernardino, una passeggiata per la zona commerciale ed infine un momento di riposo presso la villa comunale, dove è stato ancora più facile continuare a parlare del mare con la visita della grande grotta marina, della flora mediterranea.
Troppo poco hanno potuto vedere questi bimbi . E’ mancato il lungomare, la vista degli scogli di Isca, la straordinaria area di Coreca ( con i suoi intensi valori ambientali, naturalistici, geologici, ecc) ed il profumo del mare, il porto, le zone archeologiche ed il museo archeologico di Campora SG e Serra d’Aiello, e tanto altro.
Ma sono partiti felici di aver visitato Amantea, di aver visto il mare, di aver conosciuto un pezzetto della grande storia della nostra città.
Torneranno nei loro paesi di Celico, Casole Bruzio e Serra pedace, nelle loro scuole, nelle loro famiglie dove parleranno di Amantea. Quale migliori messaggeri per il nostro turismo?
Ecco allora cosa fare. Invitare TUTTE le scuole elementari, medie inferiori e medie superiori della Calabria ( e perché no della Cicilia, dalla Basilicata, della Campania ecc.), predisporre opuscoletti da inviare alle scuole stesse perché scelgano gli itinerari più adatti alle esigenze delle singole esigenze e gusti. E poi ovviamente migliorare l’accoglienza come da programma già definito ed agli atti del comune stesso. Giuseppe Marchese