Riceviamo e pubblichiamo la nota della Capitaneria di Porto di Vibo contenente chiarimenti sull’attività svolta dalla Guardia Costiera sul deflusso di acque a nord del lungomare di Amantea.
In merito al testo della lettera pubblicata da codesto sito d’informazione web nella giornata di ieri, a titolo “amantea fogna a cielo aperto? si, no, forse!”, l’ufficio relazioni esterne della capitaneria di porto di vibo valentia marina evidenzia con la presente quanto di seguito:
Il tratto di arenile, ove confluivano le acque segnalate sfocianti in mare, rientra nella porzione di spiaggia ove vige il divieto di balneazione del torrente catocastro e che il cartello era stato al momento della verifica trovato mancante. all’uopo giova evidenziare che e’ competenza comunale affiggere i cartelli monitori quali quelli del divieto di balneazione e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale fatto intervenire sul posto dalla guardia costiera ha evidenziato che il cartello era stato rimosso da ignoti o da mareggiate quali quelle degli ultimi giorni e che avrebbe provveduto a far riposizionare il predetto nel piu’ breve tempo possibile.
La sala operativa della guardia costiera di vibo ha ricevuto sul numero emergenze in mare 1530 la segnalazione di un probabile sversamento di reflui in mare nella parte a nord del lungomare di amantea alle ore 12.00 di sabato 12.7.2014.
Alle ore 12.15, dopo circa 15’ dalla richiesta d’intervento, la radiomobile cp 4148 del servizio operativo della guardia costiera di vibo (rischierata per l’operazione mare sicuro -periodo 23 giugno – 07 settemre 2014 – nel comune di belmonte quale base logistica insieme al veloce mezzo nautico gc 353 e nella quale si alternano sei militari di cui due fissi per equipaggio, che operano quotidianamente vigilanze nella fascia costiera compresa tra falerna e belmonte sotto il coordinamento del servizio operativo), interveniva sul posto per le verifiche di polizia marittima.
Ne prendiamo atto.
Segnaliamo che la parte ci ha riferito che le loro lamentele erano riferite non certamente alla Guardia Costiera quanto alla Polizia Municipale che stando alle affermazioni reseci non avrebbe nemmeno risposto alla loro chiamata.
Anzi dobbiamo NOI riferire che la stessa Guardia Costiera avente sede in Amantea ci risulta sia intervenuta anche il giorno precedente ed abbia proceduto a prelievi di campioni di acqua al fine di farli analizzare dall’Arpacal, un ente che segna punti a proprio sfavore in quella che ci pare una condizione che impone urgente riflessioni al Governo regionale. Viene da chiedersi, infatti, se era più efficace il solo ufficiale sanitario di un tempo che non l’attuale sistema di igiene pubblica che poggia sulle ASP e sull’ARPACAL ma che senza la Guardia Costiera non riesce nemmeno a prelevare un campione di acqua!
Nessuna critica alla Guardia Costiera. Anzi! Sappiamo che sta facendo tantissimo per la tutela del mare e della salute pubblica.