la opportunità della sua presenza Lo facciamo con una lettera aperta al commissario Emanuela Greco.
“Pregiatissimo Commissario,
“purtroppo” (per taluni versi si impone l’uso di tale avverbio) la sua permanenza ad Amantea durerà pochi mesi, ma vorremmo, comunque, cogliere l'occasione
per presentarle un problema che non può essere sottovalutato.
Sono passati più di 9 anni dal 16 settembre 2007 quando Amantea ospitò un interessantissimo convegno su dal titolo “Dall’Oliva al Savuto. Studi e ricerche sul territorio dell’antica Temesa”.
Gli atti del convegno furono pubblicati a cura di Gioacchino Francesco La Torre con il contributo del comune di Amantea che volle fortemente offrire l’ immagine del suo territorio e delle sue ricchezze storiche ed archeologiche.
Quegli anni furono un periodo durante il quale la storia del nostro territorio si arricchì in modo incommensurabile.
Al tempio greco di Imbelli, si aggiunsero la villa romana del II secolo a.C di località principessa, la necropoli di Campora San Giovanni ed altro ancora.
Fu un tempo in cui Amantea , tra le poche città in Italia, ebbe perfino un assessore all’archeologia.
Poi il silenzio degli ultimi anni.
Oggi gli archeologi non furono più di casa nella nostra cittadina come era avvenuto per anni.
I reperti rinvenuti furono portati via da Amantea ( salvo quelli intrasportabili che sono stati riseppelliti).
Nemmeno un museo. Né greco, né romano.
E nessuno parlò più di Temesa.
Eppure l’archeologia era ed è uno di quei valori che non sono soltanto cultura e conoscenza, ma possono anche essere turismo culturale, quel turismo di cui la città ha fortissimo bisogno
Certo non possiamo chiederle di porre l’archeologia tra gli indirizzi programmatici e gli obiettivi della futura Amministrazione, per valorizzare il patrimonio culturale, monumentale ed archeologico del territorio comunale con finalità turistiche, culturali, paesaggistiche, naturalistiche ed ambientali, ma possiamo sempre suggerirle di promuovere un programma di interventi di ricerca archeologica in collaborazione con altri Enti pubblici territoriali, con Istituti e centri universitari e soprattutto con la Soprintendenza Archeologica delle Provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone.
Un qualcosa che resti dopo di lei e ne ricordi la intelligente lungimiranza.
E possiamo anche chiederle di far predisporre uno studio di fattibilità per la realizzazione di un programma di scavi archeologici nel territorio comunale, da realizzarsi in collaborazione con Istituti universitari interessati e con la Soprintendenza archeologica.
Per raggiungere questi obiettivi può chiedere ed ottenere facilmente la collaborazione gratuita di tanti cittadini amanteani, di tante associazioni, di storici ed archeologi.
I fondi necessari possono essere reperiti tra i fondi dl POR e del PON.
Cominciare a chiederli è la strada per ottenerli.
Grazie per quanto farà
Giuseppe Marchese