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Belvedere marittimo A partire dal 24 e fino al 28 Luglio il cielo di Belvedere si colorerà di mille luci: spettacolari performance piromusicali si rifletteranno sul mare creando un’atmosfera di vera emozione. È in pieno fermento l'attività degli organizzatori, impegnati nella realizzazione del Festival dell'arte pirotecnica, NDF13 che si conferma come la più grande attrattiva dell’estate calabrese.

Forte delle 150 mila presenze dello scorso anno, Ndf13 promette nuove esperienze multisensoriali. Cinque giorni durante i quali migliaia di persone potranno godersi le bellezze della terra calabrese: dalla gastronomia all’artigianato locale. Un viaggio che lascerà i visitatori, proveniente da ogni parte del mondo, senza fiato. Ndf13 nasce da un’idea dell’associazione “Creativamente” e vede nell’amministrazione comunale di Belvedere Marittimo un valido sostegno. Gli ologrammi e la regata velica ne sono un esempio. Quello che succederà nel corso dell'evento avrà dell’incredibile: centinaia di turisti e non si riverseranno nello stupendo Golfo di Belvedere, creando turismo, economia e centinaia di sorrisi spensierati...tutti con gli occhi al cielo.

L’edizione 2013 si arricchirà di un notevole tono artistico: ogni sera l’artista pirotecnico regalerà una splendida coreografia a tema, seguendo un filone capace di raccontare un emozione e quindi rendere narrativa ogni esibizione. Un vero e proprio viaggio musicale dal classico al moderno. E poi i fuochi, che si presenteranno come veri e propri spettacoli. Un impianto centrale, permetterà di assaporare il sync fuochi-musica da ogni punto del lungomare, location dell’evento. La sapienza artigianale del fuoco made in Italy si fonderà con le più moderne tecnologie. Il controllo remotato dei fuochi garantirà poi la messa in sicurezza sia per gli addetti ai lavori che per i fruitori. Gli spettacolari fuochi, posizionati su zattere galleggianti con certificazione europea, posti a 400 metri dalle area di fruizione, regaleranno una visione di scoppio d’insieme che supererà i 200 metri d’ampiezza.

Il controllo del fuoco, della sua luce e del suo calore, sono state le prime conoscenze apprese dagli essere umani e rimane ancora oggi un elemento di grande magia. Un susseguirsi di emozionanti spettacoli multilivello, collocano di diritto NDF13 nell’olimpo delle settimane da sogno, raggiungendo un così forte grado d’interesse testimoniato dalla massiccia presenza di pubblico che ogni anno, dal 2007, garantisce che la professionalità e la bellezza convergono in un territorio che rifugge ancora dalle contaminazioni dell’uomo.

Programma

www.ndf13.com


Pubblicato in Alto Tirreno

Si tratta di Filippo D'Aprile, 52 anni, piccoli precedenti penali, titolare del distributore di benzina Agip nei pressi di Belvedere.

Alla base dell'omicidio dell'anziana ci sarebbe stato, quindi, un tentativo di rapina attuato con la minaccia di un'arma da taglio. Successivamente il D’Aprile avrebbe stretto le mani al collo per farsi rivelare il posto in cui nascondeva le chiavi della cassaforte contenente un consistente quantitativo di denaro contante e depositi bancari e postali.

Sono stati trovati, infatti, all'interno della cassaforte a muro 37.950,00 euro, oggetti in oro e documentazione bancaria e contabile, attestante tra l'altro la stipula di polizze vita, acquisti obbligazionari e investimenti in diamanti.

Stando alle informazioni da parte degli investigatori sarebbero stati 2 i tentativi di rapina.

Il primo il giorno 26 ottobre 2012 quando con il viso coperto da un passamontagna, avrebbe tentato di introdursi nell'abitazione del parroco per svaligiare la famigerata cassaforte di cui l'uomo conosceva esattamente l'ubicazione ma quando a causa di un ritardo imprevisto si sarebbe scontrato con il sacerdote pestandolo a sangue per poi darsi alla fuga.

Il secondo finito tragicamente per la signora Iolanda.

La soluzione del dilemma e l 'identificazione del responsabile dell'omicidio grazie al RIS di Messina che ha confrontato un campione di saliva prelevato da una tazza di caffè bevuta da D'Aprile con il DNA presente nei capelli ritrovati sul passamontagna e nelle tracce di sangue rivenute nell'appartamento.

Il D’Aprile era pratico del palazzo perché nello stesso abitava la suocera che, al momento, sembra estranea alle vicende in quanto nei giorni degli eventi pare fosse fuori casa.

 

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Belvedere Marittimo. Quando si dice il caso! I carabinieri della bella cittadina tirrenica da tempo a caccia come le altre Forze dell’ordine di spacciatori di droga presidiano una zona nella quale si segnalava la presenza di spacciatori e tossicodipendenti.

Ed è così che notano movimenti sospetti di una ragazzina.

Le ulteriori indagini hanno portato ad evidenziare che la ragazzina prima di andare a scuola andava a casa di un quarantenne, disoccupato

Poi i militi la sorprendono con l’uomo che viene arrestato.

Secondo l’accusa l’uomo da tempo avrebbe abusato della minorenne

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Come ogni anno Belvedere Marittimo, centro del Tirreno cosentino, in occasione della festa di San Valentino, si trasforma nel "paese dell'amore".

Nel convento dei Frati Cappuccini, dove sono conservate le reliquie del Santo, il 14 febbraio si ritroveranno novanta coppie, che hanno già festeggiato le nozze d'argento, d'oro e di platino, per rinnovare la loro promessa d'amore.

Nel giorno della festa degli innamorati le novanta coppie parteciperanno alla messa e successivamente ad un pranzo.

L'iniziativa è organizzata ogni anno dall'Amministrazione comunale di Belvedere Marittimo.

"Negli anni scorsi - ha detto il sindaco, Enrico Granata - organizzavamo anche l'Expo dell'amore, ma quest'anno, a causa della crisi, molto probabilmente questa iniziativa salterà. Resta invariata, invece, la messa per le novanta coppie che si ritroveranno nel convento dove sono custodite le reliquie di San Valentino".

Il convento dei frati cappuccini, dove sono custoditi i resti di San Valentino, ogni anno è anche meta per tante coppiette che affidano il futuro della loro vita sentimentale nelle mani del Santo di Terni. "Da noi - ha aggiunto il sindaco - sono custodite tutte le reliquie di San Valentino. Ogni anno il nostro comune si trasforma con una splendida atmosfera di amore tra coppie sposate e giovani innamorati".

Sono circa 300 anni che a Belvedere Marittimo si conservano, ancora perfettamente, le reliquie di San Valentino. La loro autenticità è confermata dalla lettera inviata dagli uffici papali dal cardinale Gaspare Del Carpine, datata 26 maggio 1700, ad un abitante del paese, Valentino Cinelli, il quale diventò possessore dell'urna.

Nella lettera del cardinale Del Carpine si attesta che "il Santo sangue con frammenti di ossa, tratto dal corpo di San Valentino dal cimitero di Cipriano, sono stati posti in un'urna di legno ben chiusa e legata con filo di seta di colore rosso e segnata con il sigillo". L'urna, con le reliquie di San Valentino, sarà ritrovata nel 1710 a Belvedere Marittimo, perché furono ricevute in dono da padre Samuele, del convento di Belvedere Marittimo. Alla fine dell'attestazione si legge la certificazione del notaio Francesco La Regina, che attesta la veridicità delle reliquie”.

 

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Nel giro di poco tempo, nell’ambito della relativa inchiesta penale, l’uomo è stato tratto in arresto. Il protagonista del caso giudiziario è B.N., 60 anni, di Belvedere Marittimo, condannato ieri mattina in primo grado a 4 anni e mezzo di reclusione per stalking ed estorsione.

B.N. maltrattava e minacciava una badante dell’Est, con la quale intendeva condividere una relazione a tutti i costi e a cui avrebbe sottratto anche del denaro.

Comportamenti persecutori, iniziati nel 2011, che si sarebbe protratti per più di un anno, fino a quando la donna non ha deciso di presentare denuncia presso la locale stazione dei carabinieri.

La sentenza è stata emessa dal Gup del Tribunale di Paola, Carmine De Rose, con il rito abbreviato, procedura che comporta la riduzione di un terzo della pena.

La condanna ha rispettato in toto quella richiesta dal pubblico ministero, Sonia Nuzzo.

Secondo il teorema accusatorio l’imputato ha perseguitato la straniera, che lavora come badante nella cittadina tirrenica, chiedendogli quotidianamente di instaurare una relazione con lei, minacciandola di uccidere la famiglia presso la quale era impiegata se si fosse rifiutata.

L’uomo avrebbe molestato la donna anche telefonicamente, chiamandola più volte al giorno, e si sarebbe appostato con assidua continuità nei pressi dell’abitazione dove lavorava. In altra occasione si sarebbe vicinato a lei nel tentativo di baciarla e abbracciarla. Più volte, infine, l’avrebbe ingiuriata e offesa, rivolgendogli anche la seguente frase minatoria, come si evince dal capo d’imputazione: “Non avvisare i carabinieri perché io ho una pistola carica ed ammazzo tutti”.

Per quanto concerne l’accusa di estorsione il sessantenne, “con violenza e minaccia”, si è fatto corrispondere dalla badante la somma di 700 euro. Ciò sarebbe accaduto a marzo 2012. Dopo tre mesi estorceva alla stessa altro denaro, stavolta 800 euro.

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Belvedere Marittimo. Si indaga in ogni direzione per tentare di capire le ragioni della tragica morte della anziana madre di Don Marcello Riente, parroco della Chiesa della frazione di Laise. Per condurre le indagini l’arma dei carabinieri non lesina sforzi ed attenzioni. Sul posto sono presenti il maresciallo Brunello Mannarino della locale Stazione, il capitano Vincenzo Falce, comandante della Compagnia di Scalea, il colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale dei CC.
Sul posto anche i militari specializzati del Ris di Messina giunti con un elicottero per rilevare ogni più piccola traccia utile alla identificazione degli assassini.
E’ altresì presente il magistrato Maria Camodeca che assunto la direzione delle indagini in stretto contatto con il procuratore capo Bruno Giordano.
Non si esclude l'acquisizione di eventuali filmati di video della zona.
Sembra certo infatti che ad eseguire questa aberrante esecuzione siano state più persone elemento questo di certo indirizzo investigativo.
Altro elemento sembra quello derivante dall’orario dell’omicidio avvenuto mentre il figlio parroco, Don Marcello Riente, era impegnato, alla presenza dei vertici dell'Arma, a tributare l'ultimo saluto al giovane trentenne Valerio Grosso La Valle, militare della Stazione carabinieri di Sala Consilina, nel salernitano deceduto nell'incidente del 23 dicembre scorso.
Ed infine un altro elemento da valutare è il fatto che la povera signora Iolanda Nocito era non solo legata , ma aveva anche la bocca tappata con nastro per evitare che gridasse, che chiedesse aiuto.
Intanto la salma è stata trasferita nella sala mortuaria dell'ospedale di Cetraro a disposizione del medico legale che dovrà effettuare ulteriori esami per avere certezze sulla dinamica e sulle cause del decesso.
Dall’autopsia forse qualche elemento di certezza sul perché è stata uccisa la povera Iolanda.

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