Come ogni anno Belvedere Marittimo, centro del Tirreno cosentino, in occasione della festa di San Valentino, si trasforma nel "paese dell'amore".
Nel convento dei Frati Cappuccini, dove sono conservate le reliquie del Santo, il 14 febbraio si ritroveranno novanta coppie, che hanno già festeggiato le nozze d'argento, d'oro e di platino, per rinnovare la loro promessa d'amore.
Nel giorno della festa degli innamorati le novanta coppie parteciperanno alla messa e successivamente ad un pranzo.
L'iniziativa è organizzata ogni anno dall'Amministrazione comunale di Belvedere Marittimo.
"Negli anni scorsi - ha detto il sindaco, Enrico Granata - organizzavamo anche l'Expo dell'amore, ma quest'anno, a causa della crisi, molto probabilmente questa iniziativa salterà. Resta invariata, invece, la messa per le novanta coppie che si ritroveranno nel convento dove sono custodite le reliquie di San Valentino".
Il convento dei frati cappuccini, dove sono custoditi i resti di San Valentino, ogni anno è anche meta per tante coppiette che affidano il futuro della loro vita sentimentale nelle mani del Santo di Terni. "Da noi - ha aggiunto il sindaco - sono custodite tutte le reliquie di San Valentino. Ogni anno il nostro comune si trasforma con una splendida atmosfera di amore tra coppie sposate e giovani innamorati".
Sono circa 300 anni che a Belvedere Marittimo si conservano, ancora perfettamente, le reliquie di San Valentino. La loro autenticità è confermata dalla lettera inviata dagli uffici papali dal cardinale Gaspare Del Carpine, datata 26 maggio 1700, ad un abitante del paese, Valentino Cinelli, il quale diventò possessore dell'urna.
Nella lettera del cardinale Del Carpine si attesta che "il Santo sangue con frammenti di ossa, tratto dal corpo di San Valentino dal cimitero di Cipriano, sono stati posti in un'urna di legno ben chiusa e legata con filo di seta di colore rosso e segnata con il sigillo". L'urna, con le reliquie di San Valentino, sarà ritrovata nel 1710 a Belvedere Marittimo, perché furono ricevute in dono da padre Samuele, del convento di Belvedere Marittimo. Alla fine dell'attestazione si legge la certificazione del notaio Francesco La Regina, che attesta la veridicità delle reliquie”.