Domani 22 giugno cominciano gli esami di stato.
Che strazio!
Notti insonni tormentate da brutti sogni , se non da incubi.
Tra i brutti sogni ricorrenti, troviamo al primo posto quello di non riuscire a prepararsi per tempo (19%), al secondo quello di trovare delle domande impossibili nelle tracce (12%) e al terzo quello di essere bocciati (10%).
Poi crescono le paure .Oltre 1 su 3 racconta di avere paura di dimenticarsi tutto quello che ha studiato, un altro 1 su 4 ha il terrore di non riuscire a esprimersi al meglio.
In sostanza più l'esame si avvicina, più aumenta la tensione.
Qualche ragazzo comincia a mangiarsi nervosamente le unghie.
Qualcun altro si pizzica la pelle del collo o delle guance, qualcuno si gratta la pelle delle mani, o fa la mossa di pettinarsi costantemente i capelli.
Aumenta il consumo di caffè e quello di sigarette.
Ed infine si riducono le ore di sonno.
La situazione di ansia diventa ancora più seria quando alle incertezze del giovane diplomando si aggiunge la tensione della famiglia.
Più di 1 studente su 4 racconta che effettivamente i genitori gli stanno più addosso rispetto agli altri periodi dell'anno.
Una menzione d'onore spetta alle mamme: stando a quanto affermato dal 55%, sembrano essere loro a interessarsi in misura maggiore all'esame.
Un'attenzione, quella dei genitori che, in ogni caso, genera una doppia reazione.
Infatti per il 33% alimenta l'ansia da esame, mentre per un altro 30%, al contrario, trasmette maggiore fiducia in se stesso.
In sostanza sembra che non solo i figli siano sotto esame ma anche i genitori.
Ed allora la domanda : Perché spaventa così tanto l’esame di maturità?
Non sembra sia soltanto l’esame in sé, quanto la possibilità di deludere se stessi ed in primis i propri genitori.
Scatta , allora, il terrore dei vuoti di memoria, la paura di non essere compresi, ed infine quello del giudizio esposto pubblicamente.
Non offende soltanto la bocciatura, quanto il voto che crea la differenza tra compagni di classe
In questo caso non esiste privacy.
Insomma esami di Stato significa paura di affrontare una commissione, di una valutazione e del giudizio che ancora preoccupa come se fosse un’etichetta che peserà per tutta la vita.
Ai ragazzi sembra di trovarsi in una arena e di essere soggetti al giudizio del pollice su o pollice giù.
Ragazzi non abbiate paura . prima di voi milioni di altri giovani sono stati esaminati e valutati
Milioni di giovani che dopo gli esami hanno valori morali ed etici, vivono la loro esistenza dimenticando questo momento al quale si da un peso eccessivo.
Sono pochi giorni, poi tutto passerà. E voi sarete sempre voi stesi. Anche dopo!
Vi resterà l’affetto filiare solo per chi vi ha trattato con serena severità, con rispettosa dolcezza ed attenzione materna.
Genitori. Non forzate i vostri figli, non serve, anzi peggiora le cose. State loro vicini, sereni, siate amorevoli. Anche durante gli esami sono i vostri figli!
In bocca al lupo, ragazzi!