La creazione di un database globale ottenuto schedando l’intera popolazione mondiale, ovvero, il desiderio di controllare abitudini, spostamenti e di influenzare emotività e capacità di scelta degli individui, è l’obiettivo da sempre auspicato da chi ha fatto del potere la propria ossessione. Fin dal momento in cui è stato concepito il piano era ben chiaro, sia pure con la consapevolezza che si sarebbe realizzato lentamente e solo una volta giunti all’adeguato livello tecnologico. Le sperimentazioni si protraggono ormai da diversi anni e oggi i tempi sono finalmente maturi per compiere i passi decisivi. A rendere più reale e più a rischio ciò che resta del sistema liberal democratico in questo paese e nel resto dei paesi europei, che continuano a ripetere come un mantra la pretesa di essere i migliori portatori di valori democratici del mondo, ci sono, ancora una volta i quotidiani di regime, a volte in nome della governance, altre in nome della sicurezza. Ma alla fine il risultato è sempre lo stesso che i “liberali” hanno sistematicamente prodotto nella storia, inclusa quella italiana: un regime autoritario. I governanti devono controllare tutto per paura di non controllare nulla in breve tempo. Il loro principale dilemma è come gestire le aspirazioni politiche che sorgono in risposta alla veloce crescita. Non molto tempo fa, le crescenti aspirazioni di libertà di espressione potevano essere schiacciate con la forza. Sotto il nuovo autoritarismo, deve essere concesso un certo grado di libertà privata, condizione prima del progresso capitalista stesso. Nella storia millenaria dell'uomo ci sono stati un susseguirsi di cambiamenti che hanno portato ad evoluzioni tecnologiche, rivoluzionando di epoca in epoca la società. La maggior parte di queste hanno portato all'umanità una progressione, mentre altre hanno avuto delle ripercussioni negative. Poiché al giorno d'oggi siamo tutt'ora immersi in questa rivoluzione digitale, ci rimane complicato valutare i pro e i contro e solo col tempo riusciremo, forse, ad esprimere un giudizio più valido e più chiaro per quanto riguarda le ripercussioni sulla società odierna. Per ora possiamo solamente affidarci alle nostre sensazioni personali, alle nostre esperienze, ma anche consultare le opinioni degli esperti. Inoltre, con internet, oggi si ha sempre l'informazione a portata di mano, quindi si è illimitatamente connessi al mondo, grazie ai social network, alle pagine web dei quotidiani e ad altri siti in rete. Ormai abbiamo facilmente accesso a molte informazioni, ricette, video, musica, giochi ed altre funzioni, solamente con un clic grazie a google ed a siti come wikipedia e youtube. Questi aspetti positivi però vengono acquisiti, quasi solamente, dalle nuove generazioni, che sono nate nel corso di questa trasformazione e quindi sono più agevolate nell'uso, ma anche le generazioni più anziane , anche se sono più a loro agio usando un foglio di carta invece del computer, ultimamente stanno diventando più tecnologiche. Mentre i mondi fisici, digitali e biologici continuano a convergere, le nuove tecnologie e piattaforme sempre più dovrebbero permettere alle persone di interagire con le amministrazioni, dare voce alle loro opinioni, coordinare i loro sforzi, e anche sfuggire al controllo della pubblica autorità. Questo sviluppo ha anche degli aspetti preoccupanti che, se non si riesce a modificarli, potrebbero causare dei notevoli danni alla gran parte dell’umanità. L'aspetto negativo più preoccupante è rappresentato dal fatto che i governi occidentali e non solo, stanno acquisendo sempre più poteri per ampliare il loro controllo sulle popolazioni attraverso sistemi pervasivi di sorveglianza e l’abilità di controllo sulle infrastrutture digitali. “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza delle generazioni future”. Ai signori del mondo, queste parole del filosofo tedesco Hans Jonas, sembrano essere indirizzate solo ai loro discendenti! Agli “altri”, alla maggioranza del mondo, quando il sapere non consentirà loro nessuna risposta, dovranno trovarla nell’agire.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik