La gang si era accanita contro il ragazzo perchè si era rifiutato di 'consegnare' un suo amico che aveva con la gang un debito di qualche euro per droga
Quattro anni e sei mesi al capo-banda e quattro anni ciascuno ad altri tre membri della stessa banda: sono le condanne inflitte in abbreviato dal Tribunale per i minorenni di Milano a quattro quindicenni accusati di aver segregato, picchiato e torturato un loro coetaneo in un garage di Varese lo scorso novembre.
Hanno agito con violenza contro il ragazzo perchè si era rifiutato di 'consegnare' un suo amico che aveva con la gang un debito di qualche euro per della droga.
La condanna più alta è stata inflitta dal giudice al minore ritenuto la 'mente' del sequestro e del pestaggio del quindicenne, legato e picchiato con un bastone di ferro in un box di Varese.
A quanto è emerso il ragazzo era pronto a lasciare l'Italia con la madre prima di essere arrestato. L'accusa aveva chiesto condanne per un totale di 21 anni di carcere, sostenendo che tutti e quattro i giovani imputati non abbiano mostrato segni di ravvedimento ed empatia con la vittima. Le difese avevano chiesto per i giovanissimi la messa in prova a cui la Procura minorile si è opposta.
Gli arrestati sono tutti italiani, ad eccezione di uno di loro, di origini ivoriane. Frequentano le scuole medie inferiori o le prime classi delle scuole medie superiori, con percorsi di studio non regolari. Sono tutti giovanissimi, tra i 14 e i 15 anni: hanno legato la vittima a una sedia con dei fili elettrici, picchiato e colpito sui piedi con una spranga di metallo, minacciato con un bastone chiodato e un coltello puntato alla gola. Uno dei giovani si sarebbe avvicinato al volto della vittima e gli avrebbe strappato l'orecchino per poi indossarlo in un video pubblicato su Instagram.