Cominciamo dal fatto che il PD ha 2 politici esposti nella Operazione "Libro nero".
Si tratta di:
-NACCARI CARLIZZI Demetrio, esponente locale del Partito Democratico, indagato nella inchiesta denominata “Libro nero”per concorso esterno in associazione mafiosa.
-ROMEO Sebastiano attuale capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale anche indagato nella presente inchiesta, per concorso in tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Il politico reggino è stato attinto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Ed allora Zingaretti dice “Tra gli indagati vi sono anche esponenti del Pd, per i quali la commissione di garanzia ha già provveduto immediatamente alla sospensione dal partito in attesa dell'esito delle indagini".
Il PD non controlla i propri iscritti, i propri rappresentanti ed aspetta che lo faccia la magistratura.
Poi aggiunge "Esprimiamo pieno sostegno al lavoro della magistratura in Calabria e fiducia che le indagini che coinvolgono affiliati alla cosca della Ndrangheta Libri, e alcuni esponenti politici, condurranno nel pieno rispetto dei diritti degli indagati ad accertare la verità”.
Ed infine conclude dichiarando che in Calabria è necessario"un radicale processo di rinnovamento della classe politica calabrese".
Che avrà voluto dire?
Forse che “Alla politica spettano compiti importanti: in primo luogo quello di promuovere con urgenza e nettezza un radicale processo di rinnovamento della classe politica calabrese, che deve esprimere perfino simbolicamente la scelta di campo della legalità e dello sviluppo e che deve avere la lotta alla 'Ndrangheta e alla corruzione come tratto identitario e distintivo".
Ma basta questo a salvare la faccia del PD in Calabria ?’