“Il prete degli ultimi”, così veniva chiamato da tutti il sacerdote Don Roberto Malgesini, è stato ucciso barbaramente a coltellate a Como, vicino la sua parrocchia, da un senzatetto extracomunitario, di origine tunisina, che il parroco ben conosceva e assisteva. E’ stato aggredito questa mattina intorno alle sette e poi un’ora dopo è andato a costituirsi presso la Caserma dei Carabinieri. Quini era lucido e cosciente di quello che aveva combinato. Ora qualcuno sta cercando per farlo passare per pazzo e sta cercando di minimizzare la triste notizia. Domenica si vota in molte Regioni italiane e alcuni partiti politici hanno paura che la Lega di Salvini cercherà di sfruttare al massimo questo episodio. Poverino, dicono, aveva problemi psichici. Poverino un corno. Ha ucciso a sangue freddo un uomo buono che cercava sempre di aiutare gli altri. Molti, però, piangono questo sacerdote. Quando avevano bisogno di aiuto, di pane, di medicinali, di consigli, si rivolgevano a lui e Don Roberto ha sempre spalancato le porte della sua parrocchia e le sue braccia, non ha mai detto di no a nessuno. Don Roberto aveva 51 anni, valtellinese di Morbegno (Sondrio) ed era da tutti amato e rispettato per il suo forte impegno nel dare assistenza a migranti ed emarginati. Aveva da poco iniziato il suo giro mattutino per distribuire la prima colazione. L’uomo che ha ucciso il parroco era molto conosciuto dalle Forze dell’Ordine e sin dal 2015 aveva ricevuto diversi decreti di espulsione perché era un immigrato clandestino. Sul luogo dell’omicidio è giunto anche il Vescovo di Como Mons. Oscar Cantoni. Il Sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Il Governatore della Lombardia piange la morte di Don Roberto aggredito da questo senzatetto a cui il sacerdote aveva dato assistenza e conforto. Bella riconoscenza!. Vengono assistiti e poi ti uccidono. Meditate gente, meditate!.
Francesco Gagliardi