La boschi, come noto, è la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio del governo Gentiloni.
Lo stesso ruolo svolto da Minniti sotto il governo Renzi
Ma non sembra la stessa cosa.
La Boschi, addirittura, è contestata per una circolare di 17 righe, datata 28 aprile e firmata dal segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti, ecumenicamente indirizzata a “tutti i Dipartimenti, Uffici e Strutture”, con la quale viene imposto a tutti i ministeri di far sottoporre ad un controllo preventivo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, #Maria Elena Boschi, ogni atto, nomina o documento da loro prodotto.
Lesa maestà?
Ingerenza?
Qualcuno con testa i toni burocratici“diretti e perentori”.
Qualcuno ricorda il caso Anac di Cantone, quello della legittima difesa e del telemarketing.
Si scatena un putiferio di reazioni negative da parte di ministri e funzionari dei dicasteri.
Qualcuno parla di commissariamento per conto di Renzi.
Lei prova a smontare le polemiche parlando di “classico caso di fake news”, perché la circolare rappresenta solo un invito a “rispettare le regole che già esistono” e non si tratta quindi di “commissariamento”.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ironicamente ha detto “Io non me ne sono accorto” di essere stato commissariato.