Erdogan ha paura.
Sia delle elezioni che si terranno il 30 marzo e durante le quali la primavera di Ankara repressa con forza potrebbe offrirsi ad un risultato di cambiamento politico, sia degli scandali( niente di fronte agli altri nel mondo, Italia compresa, e che, in fondo, mostrano l’ Europeità della Turchia ) che viaggiano apparentemente inarrestabili ( come tanto altro) su Twitter.
L’imam Fetullah Gulen, cofondatore 12 anni fa insieme a Tayyip Erdogan del partito dello Sviluppo e Giustizia, sembra sia il massimo ispiratore della diffusione del immagine negativa del premier a mezzo della diffusione dei suoi scandali
A dicembre scorso la cosiddetta Manipulite turca con l’arresto per corruzione dei figli di 3 ministri vicinissimi al premier.
In questi giorni dello scandalo annunciato via Twitter di un video a luci rosse in cui il premier sarebbe protagonista assieme alla più procace e svestita miss Turchia della storia recente, Defne Samyeli. Altro che burka e velo legato stretto sotto il collo.
E così con una “lectio magistralis” di democrazia applicata il re Sole turco spegne Twitter provocando una tempestiva e giusta reazione della democrazia occidentale.
Come dice Roberta Zunini su Il Fatto Quotidiano “Per un politico che da anni sfrutta la carta dell’osservanza religiosa e della moralizzazione dei costumi per rimanere al potere, fregandosene dei diritti civili, sopprimendo sistematicamente la libertà d’espressione e di stampa, fino ad arrivare al punto di far chiudere twittere promettere, dopo le elezioni amministrative, in agenda domenica 30 marzo, il bando diFacebook, nulla può essere più pericolo di un filmato in cui lo si vede tradire la dottrina che propina quotidianamente alla massa come se fosse il discendente del Profeta”.
Il presidente Abdullah Gul si è dissociato dalla decisione di Erdogan, che è stata criticata da Ue e Usa ed a breve dovrebbe pronunciarsi anche la corte costituzionale turca.
Contro la decisione di bloccare Twitter sono stati presentati in Turchia diversi ricorsi, in particolare dall’ordine degli avvocati e dall’opposizione.
Ed infatti, secondo Hurriyet online, una corte amministrativa di Ankara ha ordinato la sospensione del blocco di Twitter deciso venerdì scorso dal governo del premier Recep Tayyip Erdogan.
Rispetterà la sentenza il premier Erdogan?
Nella foto Defne Samyeli al tempo di Miss Turchia