La prima indicazione, sia pure indiretta, ci viene dal manifesto emesso dall’amministrazione comunale per avvertire la popolazione della presenza , per la prima volta, e su invito del sindaco, dell’arcivescovo di Amantea
La seconda dal tam tam del popolo degli addetti, interni ed esterni al sistema delle confraternite.
Strano, infatti, che il manifesto parli delle bande ma non parli delle Confraternite.
Ma ci saranno le nostre confraternite?
E che ruolo avranno?
Sentiamo dire che sarebbero loro pervenute “pressanti indicazioni” ( da chi riuscite bene ad immaginare) di non partecipare alle manifestazioni connesse alla presenza di monsignor Alfred Xuereb
O comunque di tenere bassa l’attenzione del resto del popolo su tale evento.
Al punto da non partecipare agli eventi.
Ci permettiamo di osservare , a tal punto, che sarebbe gravissimo se davvero le confraternite che non mancano a nessun evento organizzato alla chiesa ufficiale riempiendo le strade e le chiese cittadine, restassero più o meno estranee a questo evento
Ed ancora più grave se questa mancanza o parziale mancanza discendesse da “indicazioni” più o meno “interne” alla chiesa.
E terribilmente grave se queste indicazioni fossero figlie, come si dice, della non accettazione dell’invito del neo arcivescovo di Amantea da parte dell’amministrazione comunale e non da parte della chiesa ufficiale.
Quasi come se si temesse il ritorno dell’antico vescovado di Amantea a danno di quello di Cosenza- Bisignano
Noi non ci crediamo e per questo invitiamo decisamente le confraternite a smentirci.
Ricordiamo a tutti che il Papa non ha nominato monsignor Xuereb alla sede titolare di Amantea con dignità di arcivescovo per creare frizioni e tantomeno frazioni
Di tutto Amantea ha bisogno meno che di guerre!
E per un paese che ospita dignitosamente centinaia e centinaia di migranti sarebbe vergognoso che non ospitasse con la stessa dignità, almeno, il proprio arcivescovo che ritorna dopo più di 900 anni.