La Camera ha approvato in seconda lettura la riforma che prevede il taglio dei Parlamentari (310 i sì). In base alla nuova norma si passerà da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi, con un massimo di 5 senatori a vita di nomina presidenziale, mentre non viene modificata la norma che prevede che gli ex Presidenti della Repubblica siano senatori di diritto e a vita.
Quella avvenuta oggi, comunque, è solo la seconda delle quattro approvazioni conformi richieste affinché sia effettivamente approvata la norma trattandosi di riforma costituzionale. Adesso tra almeno tre mesi sarà necessaria una nuova approvazione conforme (cioé senza modifiche) da parte del Senato cui seguirà, dopo almeno altri tre mesi, la quarta e ultima approvazione da parte della Camera, solo allora la riforma sarà effettiva.
Il taglio è pari al 36,5 per cento del numero attuale dei parlamentari, passando da 945 a 600. La riforma, però, avrà importanti riflessi sulla rappresentatività territoriale anche perché la riduzione influisce in alcuni casi anche in modo decisivo sul numero dei parlamentari delle singole regioni.
Per quanto riguarda la Calabria, ad esempio, si passerà dagli attuali 20 deputati a 13 e dagli attuali 10 senatori a 6. In sostanza, la pattuglia dei parlamentari calabresi scende, in base a questa riforma dagli attuali 30 a 19: ben 11 parlamentari in meno.
Ovviamente la variazione percentuale è simile ma non uguale per tutte le regioni e naturalmente non ha toccato la piccolissima Val D’Aosta che avendo già oggi un solo parlamentare non potrebbe scendere a zero. L’altra regione piccola, il Molise, perderà invece un parlamentare su tre.
I deputati eletti nella circoscrizione Estero saranno otto e non più dodici, i senatori quattro invece che sei.
Il testo interviene anche sulla previsione costituzionale dell’articolo 57, terzo comma, che individua un numero minimo di senatori per ciascuna Regione. Rispetto al testo vigente, si stabilisce che è pari a tre il numero minimo di senatori elettivi per ciascuna Regione o Provincia autonoma; resta immutata la rappresentanza senatoriale del Molise (due senatori) e della Valle d’Aosta (un senatore). La riduzione del numero dei parlamentari verrà applicata a partire dalle prime elezioni successive all’approvazione della legge, a patto che siano trascorsi almeno 60 giorni dalla sua entrata in vigore.
Parallelamente è in corso l’esame della proposta di legge, già licenziata dal Senato, che rende "neutra" la normativa elettorale rispetto al numero dei parlamentari fissato dagli articoli 56 e 57 della Costituzione, in modo che eventuali modifiche del numero dei deputati e dei senatori non richiedano specifici interventi di armonizzazione della normativa elettorale stessa.
Questi gli effetti sui due rami del Parlamento regione per regione
CAMERA
Piemonte 1 da 23 a 15 -34,8%
Piemonte 2 da 22 a 14 -36,4%
Lombardia 1 da 40 a 25 -37,5%
Lombardia 2 da 22 a 14 -36,4%
Lombardia 3 da 23 a 14 -39,1%
Lombardia 4 da 17 a 11 -35,3%
Veneto 1 da 20 a 13 -35,0%
Veneto 2 da 30 a 19 -36,7%
Friuli Venezia Giulia da 13 a 8 -38,5%
Liguria da 16 a 10 -37,5%
Emilia-Romagna da 45 a 29 -35,6%
Toscana da 38 a 24 -36,8%
Umbria da 9 a 6 -33,3%
Marche da 16 a 10 -37,5%
Lazio 1 da 38 a 24 -36,8%
Lazio 2 da 20 a 12 -40,0%
Abruzzo da 14 a 9 -35,7%
Molise da 3 a 2 -33,3%
Campania 1 da 32 a 20 -37,5%
Campania 2 da 28 a 18 -35,7%
Puglia da 42 a 27 -35,7%
Basilicata da 6 a 4 -33,3%
Calabria da 20 a 13 -35,0%
Sicilia 1 da 25 a 15 -40,0%
Sicilia 2 da 27 a 17 -37,0%
Sardegna da 17 a 11 -35,3%
Valle d’Aosta da 1 a 1 0,0%
Trentino-Alto Adige da 11 a 7 -36,4%
Estero da 12 a 8 -33,3%
Italia da 630 a 400 -36,5%
SENATO
Piemonte da 22 a 14 -36,4%
Valle d’Aosta da 1 a 1 0,0%
Lombardia da 49 a 31 -36,7%
Trentino-Alto Adige da 7 a 3+3 -14,3%
Veneto da 24 a 16 -33,3%
Friuli Venezia Giulia da 7 a 4 -42,9%
Liguria da 8 a 5 -37,5%
Emilia-Romagna da 22 a 14 -36,4%
Toscana da 18 a 12 -33,3%
Umbria da 7 a 3 -57,1%
Marche da 8 a 5 -37,5%
Lazio da 28 a 18 -35,7%
Abruzzo da 7 a 4 -42,9%
Molise da 2 a 2 -0,0%
Campania da 29 a 18 -37,9%
Puglia da 20 a 13 -35,0%
Basilicata da 7 a 3 -57,1%
Calabria da 10 a 6 -40,0%
Sicilia da 25 a 16 -36,0%
Sardegna da 8 a 5 -37,5%
Estero da 6 a 4 -33,3%
Italia da 315 a 200 -36,5%