Ecco cosa scrive Sante Mazzei già sindaco ed assessore nel comune di Amantea dopo la lettura della Gazzetta del Sud di oggi 30 gennaio da titolo “ Il carnevale nel mirino delle ‘ndrine”.
“Egregio Direttore, ho letto quest’oggi sul Vs. giornale l’articolo a pag. 19 a firma Giovanni Pastore su quanto accaduto al capannone dove si realizzano 4 dei carri partecipanti all’ormai noto “ Carnevale di Amantea “, nel mentre tralascio il titolo dell’articolo e le diverse considerazioni argomentate, poiché non ho elementi concreti sui quali fondare un benché minimo giudizio, e condannando il vile ed infame gesto perpetrato ai danni della struttura ( quadro elettrico bruciato ) e del carro “ Il paese dei balocchi “ bruciata fortunatamente la sola maschera rappresentante il politico “ Beppe Grillo “ non posso che essere indignato e risentito sul quanto riportato a 17 righe dalla fine dell’articolo.
“….il rogo che ha incenerito il carro del gruppo “ I giovinotti “, un manipolo di sbarbati guidati dal figlio dell’ex sindaco Sante Mazzei”.
E’ triste e deprimente sentir definire dei giovani diplomati, laureati, studenti universitari, purtroppo quasi tutti disoccupati con le sole colpe di essere nati in Calabria, essere giovani generosi, disinteressati, disponibili a sacrificarsi giorno e notte in condizioni meteorologiche avverse, senza il sostegno di nessuno, se non di pochi, amici di sempre, al fine di evidenziare che ad Amantea, cosi come in tutta la Calabria possono essere messe in evidenza le tante positività esistenti.
Non sono un “ manipolo di sbarbati guidati dal figlio dell’ex sindaco Mazzei “ che sarei io, sono le risorse migliori di questa nostra ridente cittadina.
Tutti, li conosco e li chiamo per nome, Francesco, Orfeo, Carlo, Riziero, Mario, e potrei continuare a lungo, sono tutti miei figli.
Ragazzi che non meritano di essere offesi e mortificati.
Anzi, devono essere sostenuti, aiutati ed incentivati poiché rappresentano il futuro, la parte migliore di questa terra che come diceva sempre una persona a me cara “ è baciata dal sole ma non dalla fortuna “.
Credo gli dobbiate delle scuse.
Sante Mazzei