Per refuso la Treccani intende “l’ errore di composizione o di stampa prodotto dallo scambio o dallo spostamento di una o due lettere, o segni, causato spesso da errata collocazione dei caratteri nella cassa (per quanto riguarda la composizione a mano), o da errore del tastierista o da difetto meccanico (nella composizione a linotype o a monotype). In senso lato, errore tipografico in genere, o anche di fotocomposizione”
Un tempo, ed alla ricerca della perfezione, esisteva il correttore di bozze , l’uomo, cioè , che era culturalmente idoneo e deputato a rilevare gli errori ed evitarne la diffusione
Oggi nella pubblica amministrazione il correttore di bozze non esiste più per cui si invia alla stampa il tutto con tutti refusi, con tutti gli errori.
Impossibile che non emergano, che non risultino.
Da quelli abnormi come la ricerca di spalatori di neve a quelli più semplici come il seguente.
Parliamo della delibera consiliare n 5 del 6 febbraio 2015 dal titolo” Regolamento per la disciplina dei compiti, del funzionamento e ella durata del consiglio di Frazione. Modifica”
Nella delibera si rileva che viene modificato l’art 2 del regolamento, al titolo Composizione ed elezione, dove si legge che “ Il Consiglio di Fazione è composto da 9 consiglieri eletti a mezzo di consultazione popolare”
Prima erano 11 i consiglieri ed ora ne viene proposta la riduzione a 9.
Ma non si legge alcuna giustificazione salva la affermazione generica riportata nelle Premesse “ che ora, nel corso degli anni, sì è presentata l’ opportunità di modificare detto regolamento”.
Forse si è ridotta la popolazione della frazione? NO! Ed allora? Buh!
Approssimazione? Certamente! Fretta? Forse!
Certo è che nello stesso articolo 2 al comma 9 continuiamo a leggere che “ Sono eletti gli 11 candidati che a seguito della consultazione abbiano ottenuto il maggior numero di voti”
Ma come ? Quanti sono i consiglieri 9 od 11?
Come è possibile che il coniglio sia composto da 9 consiglieri e ne vengano eletti11?
Ma chi ha preparato la proposta poi fatta firmare all’incolpevole sindaco ed alla altrettanto incolpevole segretaria comunale?
E pensare che si legge nella delibera “che il regolamento di cui sopra è stato oggetto di discussione da parte della competente commissione”
Possibile che nessun consigliere abbia rilevato il refuso o l’errore che dir si voglia?
Ma, insomma, davvero Amantea merita la nomina di “Città mondiale dei refusi”?
Siamo pronti a ricevere segnalazione di tutti gli altri refusi a noi sfuggiti per inviare il corposo dossier ai giudici del Guinness World Record.