Continua incessante il lavoro della Guardia costi
era di Amantea, che sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Vibo, nella giornata di ieri, ha individuato e posto sotto sequestro una discarica di rifiuti data alle fiamme nell’alveo del torrente Calcato , proprio alle spalle del locale Poliambulatorio specialistico, esattamente tra le due colline che definiscono l’alveo del torrente.
Mentre la pattuglia era intenta ad operare i quotidiani controlli ambientali ai vari corsi d’acqua della fascia costiera compresa tra Belmonte e Nocera Terinese, i militari, giunti all’altezza del torrente Calcato, hanno sentito un forte odore di materiale plastico bruciato.
A tal punto hanno ripercorso il tratto del letto del corso d'acqua fino a circa 2 km dalla foce, nel bel mezzo di due montagne, ed hanno accertato che vi era in atto un incendio di materiale vario classificabile tra i rifiuti pericolosi e non (traverse di legno – eternit – auto abbandonate – materiale edile – tubi in plastica – etc.).
Avvisato il pubblico ministero di turno della Procura di Paola, i militari hanno richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco di Paola, dei tecnici comunali di Amantea, per l’individuazione catastale dell’area, procedendo, nel contempo a sottoporre la zona interessata a sequestro penale.
Immediato l’intervento dei tecnici comunali tra cui l’ingegnere Pileggi ed il geometra Pino Curcio temporaneamente “sottratto” all’ufficio tributi di cui ora fa parte
Tutta l’area, circa 2000 mq. di demanio fluviale, è stata recintata ed affidata in custodia giudiziale al Comune di Amantea, per la successiva bonifica, mentre sono state avviate immediate indagini per accertare gli autori dell’incen
dio e della discarica data alle fiamme.
“Non sarà facile – scrive la Guardia costiera– individuare i responsabili del reato di getto pericoloso di cose, discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi e non, ed incendio degli stessi, ma sotto il coordinamento della Procura di Paola, i guardacoste cercheranno di verificare tra i rifiuti di trovare tracce per risalire agli autori di tale inquinamento, così da deferirli alla competente autorità giudiziaria”.
Sembra trattarsi di un’area demaniale che era stata abusivamente occupata da una azienda edile per il deposito di materiale per le costruzioni, materiale che è andato a fuoco a seguito dell’incendio del canneto spontaneo ivi presente e che alligna dove c’è presenza di acqua
Trattandosi di un’area fluviale sotto la competenza dell’ente provincia i costi dello smaltimento dovrebbero essere afferiti all’ente stesso senza dover ricadere sul comune.